Nei pazienti diabetici ipertesi, per ridurre gli eventi cardiovascolari è meglio aggiungere un calcioantagonista all'ACE-inibitore, piuttosto che un diuretico. È questo, almeno, il risultato a cui è giunto un ampio studio di fase III ACCOMPLISH (Avoiding Cardiovascular Events Through COMbination Therapy in Patients Living With Systolic Hypertension), pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology Foundation.

L'obiettivo principale dei ricercatori, un'equipe multicentrica internazionale coordinata da  Michael Weber, del SUNY Downstate College of Medicine di New York, era proprio identificare la combinazione di antipertensivi più efficace per la prevenzione dell'infarto miocardico e di altri eventi cardiovascolari nei soggetti ipertesi e contemporaneamente diabetici.

Per questo, gli autori hanno arruolato oltre 11.500 pazienti, di cui 6.946 affetti da diabete, e li hanno randomizzati al trattamento con l'ACE-inibitore benazepril associato al calcioantagonista amlodipina oppure a al diuretico idrochlorotiazide. Tra i diabetici, un sottogruppo di 2.842 pazienti era ad alto rischio in quanto aveva già avuto in precedenza eventi cardiovascolari o ictus.

L'endpoint primario era dato dall'insieme di morti cardiovascolari, infarti del miocardio, ictus, ricoveri per angina, arresti cardiaci resuscitati e rivascolarizzazioni coronariche.

Nell'intero gruppo dei diabetici, nell'arco di 30 mesi ci sono stati 307 eventi primari (pari all'8,8%) nel primo gruppo contro 383 (11%) nel secondo ( hazard ratio [HR] 0,79, IC al 95% 0,68-0,9; p=0,003), mentre nel sottogruppo ad alto rischio, gli eventi sono stati 195 (il 136%) contro 244 (17,3%) (HR 0,77, IC al 95% 0,64-0,93; p=0,007). La combinazione benazepril più amlodipina si è dimostrata superiore a quella benazepril più idroclorotioazide anche nei pazienti soltanto ipertesi, con 245 eventi (il 10,8%) nel primo gruppo contro 296 (il 12,9%) nel secondo (HR 0,82; IC al 95% 0,69-0,97; p=0,020). Nei diabetici, l'accoppiata ACE-inibitore- calcioantagonista ha mostrato dei chiari benefici per quanto riguarda gli eventi coronarici, compresi gli eventi clinici acuti (p = 0.013) e le rivascolarizzazioni coronariche (p = 0,024).

Sulla base di questi dati, gli autori concludono che nei soggetti pazienti ipertesi e diabetici associare a un ACE-inibitore l'amlodipina piuttosto che l'idroclorotioazide è più efficace per ridurre gli eventi cardiovascolari e che questo risultato dovrebbe influire sul trattamento dell'ipertensione in questa popolazione di pazienti.

M.A. Weber, G.L. Bakris, Kenneth Jamerson, et al. Cardiovascular Events During Differing Hypertension Therapies in Patients With Diabetes. J Am Coll Cardiol 2010;56:77-85, doi:10.1016/j.jacc.2010.02.046.
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