Nei pazienti con diabete di tipo 2, il trattamento con l’antidiabetico sperimentale LX4211 ha a portato a miglioramenti significativi del controllo glicemico, senza aumentare la glicosuria, in pazienti con diabete di tipo 2 non controllati adeguatamente con la sola metformina in uno studio randomizzato e controllato di fase IIb pubblicato di recente su Diabetes Care. Non solo. Il farmaco si è associato anche a una riduzione significativa del peso corporeo e della pressione sistolica.

Sviluppato da Lexicon, LX4211 è un inibitore dei cotrasportatori del sodio glucosio di tipo 1 e di tipo 2 (SGLT1 e SGLT2) di cui gli autori dello studio (guidati da Julio Rosenstock, del Dallas Diabetes and Endocrine Center) hanno valutato l'efficacia e la sicurezza con questo trial di 12 settimane, nel quale sono stati testati diversi dosaggi.

Il trial, al quale hano partecipato oltre 50 centri negli Stati Uniti, ha coinvolto 299 pazienti con caratteristiche di base simili e non adeguatamente controllati con metformina, trattati con LX4211 75 mg una volta al giorno o 200 mg una volta al giorno o 200 mg due volte al giorno o 400 mg una volta al giorno oppure placebo. L’endpojnt primario dello studio era la variazione rispetto al basale dell’emoglobina glicata (HbA1c) dopo 3 mesi di terapia, mentre gli endpoint secondari erano le variazioni della pressione arteriosa e del peso corporeo.

L'età media dei partecipanti era di 55,9 anni, l’HbA1c era pari all’8,1% (65 mmol/mol), il BMI medio era di 33,1 kg/m2 e la pressione arteriosa di 124/79 mmHg.

Alla fine delle 12 settimane, l’HbA1c ha mostrato una riduzione significativa e dose-dipendente nei gruppi trattati con l’inibitore ed è stata dello 0,42% con 75 mg once daily, 0,52% con 200 mg mg once daily, 0,80% con 200 mg due volte al giorno e 0,92% con 400 mg mg once daily (tutti P < 0,001), mentre nel gruppo placebo il calo è stato solo dello 0,09% (1,0 mmol / mol) riduzione.

I 400 mg una volta al giorno hanno portato a una riduzione dell’HbA1c superiore ai 200 mg una volta al giorno senza aumentare l’escrezione urinaria del glucosio, e i ricercatori ritengono che questo miglioramento sia dovuto all’inibizione dell’SGLT1, che è il principale trasportatore responsabile dell’assorbimento del glucosio e del galattosio nel tratto gastrointestinale.

Sebbene la pressione diastolica sia rimasta pressoché invariata (-1,6 mmHg; P = 0,164), nel complesso, nei gruppi trattati col farmaco sperimentale, la pressione sistolica è diminuita di 5,7 mmHg (P <0,001) e il peso corporeo è calato di 1,85 kg (P <0,001).

LX4211 ha causato eventi avversi lievi o moderati simili a quelli osservati nel gruppo placebo. Tra questi, ci sono stati anche infezioni del tratto urinario ed effetti di tipo gastrointestinale, ma le infezioni genitali (noto effetto di classe degli inibitori dell’SGLT2) si sono verificate solo nei gruppi trattati col farmaco (0-5,0%). In nessun gruppo, invece, ci sono stati casi di ipoglicemia.

Gli autori concludono, quindi, che la duplice inibizione dell’SGLT1 e dell’SGLT2 con LX4211 ha prodotto miglioramenti significativi e dose-dipendenti del controllo glicemico, senza un aumento dose-dipendente della glicosuria, e che il trattamento è associato anche a riduzioni significative del peso corporeo e della pressione sistolica

J. Rosenstock, et al. Greater Dose-Ranging Effects on A1C Levels Than on Glucosuria With LX4211, a Dual Inhibitor of Sodium Glucose Transporters SGLT1 and SGLT2, in Type 2 Diabetes on Metformin Monotherapy. Diabetes Care 2014; doi: 10.2337/dc14-0890.
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