I pazienti con diabete di tipo 2 trattati con l’inibitore del cotrasportatore del sodio-glucosio di tipo 2 (SGLT2) canagliflozin ottengono riduzioni del peso corporeo clinicamente significative, che contribuiscono a ridurre anche i livelli di emoglobina glicata (HbA1c) e la pressione arteriosa sistolica. Lo evidenzia un’analisi dei dati combinati di quattro studi di fase randomizzati e controllati con placebo, che hanno coinvolto in totale 2250 pazienti. Il lavoro è stato da poco pubblicato sulla rivista Diabetologia.

Obiettivo dell’analisi era, appunto, valutare il contributo della perdita di peso derivante dal trattamento con canagliflozin alla riduzione dei livelli di HbA1c e della pressione sistolica.

Nei quattro studi presi in esame, i partecipanti erano stati trattati con un placebo, canagliflozin 100 mg o canagliflozin 300 mg una volta al giorno per 26 settimane. Al termine del trattamento, gli autori hanno misurato le variazioni rispetto ai valori basali del peso corporeo, dell’HbA1c e della pressione sistolica, nonché il contributo del calo ponderale alle riduzioni della glicata e della pressione arteriosa utilizzando il metodo ANCOVA.

Al basale, i partecipanti avevano un’iperglicemia da lieve a moderata (con un valore medio di HbA1c pari all’8%). Complessivamente, almeno il 30% dei partecipanti era in sovrappeso (BMI ≥ 25 kg/m2 e < 30 kg/m2) e almeno il 50% in ogni studio era obeso (BMI ≥ 30 kg/m2).

Nei partecipanti trattati con canagliflozin si sono osservate riduzioni dose-dipendenti del peso corporeo, dell’HbA1c e della pressione sistolica rispetto ai controlli, trattati con placebo. I partecipanti che hanno ottenuto una riduzione dell’HbA1c sono stati il 55% nel gruppo placebo contro l’86% nel gruppo trattato con canagliflozin 100 mg e il 92% nel gruppo trattato con canagliflozin 300 mg. Inoltre, si è registrata una perdita di peso nel 55% dei partecipanti assegnati al placebo contro l’82% di quelli assegnati a canagliflozin 100 mg e l’85% di quelli assegnati a canagliflozin 300 mg.

Una maggiore perdita di peso ha portato a una maggiore riduzione dell’HbA1c e della pressione sistolica e ogni riduzione dell'1% del peso corporeo si è associata a una riduzione dello 0,045% dell’HbA1c e di 0,62 mmHg della pressione sistolica.

L’analisi della covarianza (ANCOVA) ha rivelato che l'85% delle riduzioni dell’HbA1c e il 58% di quelle della pressione sistolica sono state indipendenti della perdita di peso.

"In sintesi, abbiamo fornito nuove osservazioni circa l'effetto clinico dell’inibizione del cotrasportatore del sodio-glucosio di tipo 2" scrivono i ricercatori nella discussione. "Come riportato in precedenza, il trattamento con canagliflozin è risultato associato a una riduzione del peso corporeo, dell’HbA1c e della pressione sistolica. Tuttavia, in questo lavoro, forniamo i dati che mostrano come la riduzione dell’HbA1c e della pressione sistolica ottenute grazie a canagliflozin siano avvenute mediante meccanismi sia indipendenti dalla perdita di peso sia associati al calo ponderale, con una percentuale di riduzione indipendente dalla perdita di peso maggiore per l’HbA1c rispetto alla pressione sistolica.

W.T. Cefalu, et al. Effects of canagliflozin on body weight and relationship to HbA1c and blood pressure changes in patients with type 2 diabetes. Diabetologia. 2015;doi:10.1007/s00125-015-3547-2.
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