In uno studio appena presentato al 23° congresso della European Academy of Dermatology and Venereology (EADV), il trattamento con apremilast per 16 settimane ha migliorato in modo significativo segni e sintomi della gravità della malattia nei pazienti affetti da psoriasi moderata o grave rispetto a un trattamento di durata analoga con un placebo.

Infatti, la percentuale di pazienti che hanno raggiunto la risposta PASI75 - l'endpoint primario dello studio - , è stata dal 28,8% nel gruppo trattato con apremilast contro 5,8% nel gruppo di controllo (P < 0,0001).

Inoltre, ha riferito Carle Paul, del Dipartimento di Dermatologia dell’Hôpital Larrey dell’Università di Tolosa, il farmaco ha mostrato un profilo di sicurezza accettabile.

Apremilast è un inibitore selettivo e attivo per via orale della fosfodiesterasi 4 (PDE4). A fine settembre, la Food and Drug Administration lo ha approvato per il trattamento dei pazienti con psoriasi a placche moderata o grave per i quali la fototerapia o la terapia sistemica non sono appropriate. La European Medicines Agency, ai quali Celgene aveva presentato domanda di via libera lo scorso anno, non si è, invece, ancora espressa.

Al congresso europeo sono stati presentati risultati dello studio ESTEEM 2, uno dei due trial registrativi (l’altro è l’ESTEEM 1) sui cui si basa l’approvazione dell’Fda. Si tratta di un trial randomizzato e controllato al quale hanno preso parte 411 pazienti al di sopra dei 18 anni affetti da psoriasi a placche cronica da più di 12 mesi.

I partecipanti avevano una malattia di gravità da moderata a elevata, con un punteggio PASI  ≥12, la superficie corporea interessata doveva essere come minimo del 10% e il punteggio dello Static Physician’s Global Assessment (sPGA) doveva essere non inferiore a 3. Inoltre, il paziente doveva essere idoneo alla fototerapia o alla terapia sistemica.

All’inizio dello studio, il punteggio medio dell’indice PASI nel campione era pari a 19,3, la superficie corporea colpita dalla psoriasi era in media del 26,2% e il 64,2% dei pazienti era già stato sottoposto in precedenza a una terapia sistemica e/o alla fototerapia.

Dei partecipanti allo studio, per le prime 16 settimane 274 sono stati trattati con apremilast 30 mg due volte al giorno e 137 con placebo. In seguito, i pazienti del gruppo placebo sono passati al trattamento con apremilast per ulteriori 16 settimane, mentre il gruppo in trattamento attivo ha proseguito con l’inibitore. I pazienti assegnati fin dall’inizio ad apremilast che dopo 32 settimane avevano raggiunto la risposta PASI75 sono stati poi nuovamente randomizzati e assegnati al trattamento con l’inibitore oppure il placebo.

Dopo 16 settimane, gli autori hanno trovato una differenza significativa tra i due gruppi, oltre che nella risposta PASI75, anche nella risposta PASI50, che è risultata del 55,5% nel gruppo apremilast contro 19,7% nel gruppo placebo (P < 0,0001).

Tra i pazienti che avevano raggiunto come minimo la risposta PASI50 dopo 32 settimane poi nuovamente randomizzati e trattati con apremilast, il miglioramento medio della risposta PASI è rimasto stabile (77% dopo 32 settimane e 74% dopo 52 settimane).

Apremilast stato generalmente ben tollerato per tutta la durata dello studio. Gli eventi avversi segnalati nel 5% e più dei pazienti per tutto il periodo di esposizione ad apremilast sono stati nausea (16,6%), diarrea (14,5%), rinofaringite (14,5%), infezioni delle vie aeree superiori (9,2%), cefalea tensiva (7,6%), vomito (6,3%), cefalea (5,8%) e mal di schiena (5,3%), ma la maggior parte degli eventi avversi sono risultati lievi o moderati e non hanno portato i pazienti a interrompere del trattamento.

C. Paul, et al. Apremilast, an Oral Phosphodiesterase 4 Inhibitor, in Patients With Moderate to Severe Psoriasis: Results of a Phase 3, Randomized, Controlled Trial (ESTEEM 2). EASV 2014; abstract FC05.09.