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Pfizer fa sua Medivation, affare da $14 miliardi

22 agosto 2016

Pfizer ha siglato un accordo definitivo del valore di  $14miliardi per acquisire la biotech americana Medivation. Con questo enorme esborso, il gigante americano entra in possesso di Xtandi il farmaco numero uno al mondo nella terapia del cancro della prostata in fase avanzata.

Pfizer ha quindi prevalso sul folto gruppo di rivali interessati alla biotech americana, tra cui Celgene, Gilead, Sanofi, Merck and Co (MSD in Italia) e AstraZeneca.

Il prezzo concordato è di circa 1/3 superiore al prezzo di chiusura di Medivation registrato in borsa venerdì scorso. Il valore della transazione è molto elevato, soprattutto tenendo conto che le azioni di Medivation erano già più che raddoppiate negli ultimi sei mesi.

Ma perché Medivation vale così tanto? La società ha sviluppato e ha messo in commercio il farmaco attualmente di maggior successo contro il cancro alla prostata, Xtandi (enzalutamide). La biotech californiana possiede il 50% dei diritti commerciali negli Stati Uniti (l'altro 50% ce l'ha Astellas) e Astellas detiene i diritti per il resto del mondo e deve riconoscere a Medivation royalties del 15% su tali vendite.

Nel 2015 il farmaco ha raggiunto vendite annue pari a circa $1 miliardo e nel secondo trimestre del 2016 le vendite hanno raggiunto i $330 milioni, segno di un continua progressione. Molti analisti prevedono che nel 2020 il prodotto possa arrivare a generare un fatturato annuo di  $5,7 miliardi.

Questo farmaco viene attivamente studiato in fasei più precoci della malattia e anche in altri setting, in particolare nel tumore al seno triplo negativo, il più difficile da trattare.

Ma non c’è solo Xtandi a rendere così appetibile Medivation. Tra i farmaci in pipeline, da segnalare l'anticancro talazoparib i cui promettenti dati di fase I sono appena stati presentati a New Orleans al congresso annuale dell'American Association for Cancer Research. Associato alla chemioterapia a basse dosi, talazoparib ha determinato una risposta obiettiva nel 57% delle 40 donne con tumore dell'ovaio trattate col farmaco.

Le opportunità si sono fatte ancora più interessanti, quando un altro farmaco della stessa classe di talazoparib, ha recentemente riportato risultati positivi. Parliamo di niraparib, sviluppato dalla biotech Tesaro, anch'esso un inibitore di PARP [Poli-(ADP-ribosio)-polimerasi], che in alcuni pazienti con cancro dell’ovaio ha contribuito a prolungare la sopravvivenza libera da progressione di quasi 16 mesi, secondo i dati di un trial di fase III pubblicato da poco. Questi risultati hanno aumentato la fiducia degli analisti per l’intera classe dei PARP, innalzando anche le aspettative per talazoparib di Medivation.

Altro prodotto interessante di Medivation è pidilizumab, studiato per il linfoma diffuso a grandi cellule B, attualmente in fase II, anche se di recente l'Fda ne ha chiesto la momentanea sospensione degli studi.

Il cancro è uno dei più grandi mercati del settore farmaceutico con un fatturato a livello mondiale pari a circa 80 miliardi di $ l'anno e in crescita di oltre il 10% l'anno, secondo quanto riporta la società di ricerche di mercato EvaluatePharma. Medivation è una delle poche aziende biotech indipendenti con un trattamento del cancro che è già approvato e sta vendendo bene.

L'accordo è un duro colpo per le ambizioni di Sanofi di espandersi in oncologia. La multinazionale francese ha trascorso inutilmente cinque mesi per corteggiare e fare pressioni su Medivation al fine raggiungere un accordo di acquisizione, poi sfumato.

In fondo, gli azionisti di Medivation dovrebbero però ringraziare Sanofi che con la sua offerta iniziale di circa $9,4 miliardi, ha portato la biotech americana sotto i riflettori. Respingendo l'offerta iniziale di Sanofi, Medivation è stata in grado di portare i pretendenti potenziali e entrare in una gara, vinta poi da Pfizer.
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