Distribuzione di frequenza

Tabella che indica il numero di osservazioni per ogni valore o per classi di valori della variabile. E’ utile per riassumere i dati, soprattutto quando vi sono molte osservazioni. La distribuzione di frequenza può essere con frequenze assolute o relative. La somma delle frequenze relative, quindi delle percentuali, deve dare 100%.

La frequenza cumulata comprende tutti i valori inferiori o uguali alla classe a cui è riferita. È utile in quanto dà immediatamente l’idea della mediana e degli altri percentili della distribuzione Per variabili discrete si può tabulare la frequenza in corrispondenza di ogni valore della variabile, es: Distribuzione di frequenza del numero di femmine in famiglie di 5 figli.

Per variabili continue è opportuno decidere i limiti ed il numero degli intervalli di classe, che, solitamente non deve essere meno di 5 e più di 20. Le classi inoltre devono essere mutuamente esclusive, cioè i limiti non devono sovrapporsi, affinché non vi siano dubbi sull’assegnazione di ogni soggetto alla classe. Es: Distribuzione di frequenza dell’età in soggetti con esordio di Diabete Mellito Insulino-dipendente in Lombardia negli anni 1983-84.