Secondo uno studio sul rischio da poco presentato a Boston, in occasione del congresso dell’American Association for Cancer Research's Frontiers in Cancer Prevention Research, il rischio di recidiva biochimica dopo prostatectomia radicale è risultato aumentato negli pazienti in trattamento con alfa-bloccanti per il trattamento dei sintomi delle basse vie urinarie (LUTS): 72% in più rispetto ai pazienti non trattati con questo farmaci. I pazienti trattati con inibitori della 5-alfa-reduttasi (5-ARI) hanno mostrato una tendenza, non significativa verso un aumento del rischio. L’uso di entrambe le classi dopo la prostatectomia non ha però influenzato la mortalità

Teemu J. Murtola, MD, PhD, ha detto alla American Association for Cancer Research Frontiers in Cancer Prevention Research: "Non c'è alcuna ragione biologica evidente per cui gli alfa-bloccanti debbano aumenterebbe il rischio di recidiva biochimica" ha spiegato Teemu J. Murtola dell'Università di Tampere in Finlandia, presentando i dati. "Penso che sia più probabile che gli uomini che hanno sintomi urinari dopo una prostatectomia radicale rappresentino gruppo a rischio di recidiva biochimica aumentato e che sia semplicemente un caso che siano stati trattati con alfa bloccanti".

Gli studi clinici hanno dimostrato che la chemioprevenzione con un 5-ARI riduce il rischio di cancro alla prostata. Tuttavia, i dati del Prostate Cancer Prevention Trial hanno mostrato un aumento dell’incidenza di tumore alla prostata di alto grado in uomini trattati con finasteride.

Finora, però, l'impatto degli alfa-bloccanti o dei 5-ARI sugli outcome clinici dopo una prostatectomia radicale non è stata mai valutato. Per colmare questa lacuna, gli autori finlandesi hanno efffettuato un'analisi retrospettiva dei dati relativi a uomini che erano stati trattati con una delle due classi di farmaci dopo la prostatectomia.

Lo studio ha riguardato 1.315 uomini sottoposti a prostatectomia radicale per asportazione di un cancro alla prostata localizzato tra il 1995 e il 2009. I pazienti sono stati seguiti a intervalli di 6 mesi per il primo anno dopo l’intervento e successivamente ogni anno.

Ad ogni visita è stato misurato il PSA sierico ed è stato definito come fallimento biochimico un aumento del PSA dopo la chirurgia tale da passare da un livello di non rilevabilità a uno di rilevabilità.

Le informazioni sulla causa di morte sono state ricavate dal registro tumori nazionale e quelle sull’uso dei farmaci da una banca dati nazionale sulle prescrizioni.

La coorte comprendeva 117 uomini che avevano ricevuto un 5-ARI prima della prostatectomia - finasteride o dutasteride - e 372 trattati con un alfa-bloccante prima e/o dopo l’intervento chirurgico.

Lo stadio patologico T e lo score di Gleason non hanno mostrato differenze tra il gruppo trattato con i 5-ARI, quello trattato con gli alfa-bloccanti e quello di controllo. Tuttavia, i pazienti trattati con 5-ARI o alfa-bloccanti avevano un'incidenza maggiore di coinvolgimento linfonodale e di margini chirurgici positivi.

Età, livello di PSA alla diagnosi, Gleason score, stadio T, lo stato dei margini sono risultati fattori indipendenti positivi di ricaduta biochimica, mentre solo l’età e lo stadio T sono risultati fattori predittivi di mortalità.

I pazienti che hanno avuto una recidiva biochimica durante il follow-up (mediana: 3,17 anni) sono stati 424 e 124 sono morti durante un follow-up mediano di 8,5 anni, di cui 22 uomini deceduti a causa del cancro alla prostata.

Rispetto ai pazienti non trattati con nessuna delle due classi, il trattamento con i 5-ARI si è associato a un hazard ratio di recidiva biochimica di 1,38, non significativo (IC al 95% 0,86-2,19), mentre quello degli alfa-bloccanti a un rischio di recidiva biochimica significativamente maggiore rispetto al gruppo controllo (HR 1,71; IC al 95% 1,31-2,25).

Tra gli uomini trattati con un alfa-bloccante, i tempi della terapia hanno mostrato di influenzare Il rischio di recidiva biochimica, infatti solo coloro che hanno assunto i farmaci dopo l'intervento chirurgico hanno mostrato un rischio significativamente aumentato rispetto ai controlli.

Il trattamento con un 5-ARI o un alfa bloccante non ha invece influenzato la mortalità totale.

T.J. Murtola, et al. Risk of biochemical recurrence after radical prostatectomy among men using 5-alpha reductase inhibitors and alpha-blockers. AACR-FCPR 2011; abstract A97.anti