Teva Pharmaceutical Industries e il gruppo svizzero Lonza hanno annunciato la decisione di interrompere la loro collaborazione per lo sviluppo congiunto, la produzione e la commercializzazione di farmaci biosimilari.

Le due società farmaceutiche hanno affermato che l'interruzione della joint venture, avviata nel 2009, consentirà a entrambe le aziende di concentrarsi sulle rispettive strategie e competenze.

“Teva ha una storia di successi nell'area dei farmaci di origine biologica e abbiamo intenzione di continuare a costruire su questo successo”, ha detto Michael Hayden, capo dell’R&D e direttore scientifico di Teva a livello mondiale.

Stephan Kutzer, COO di Lonza Pharma, ha affermato che l’azienda non ha intenzione di investire ulteriori risorse nello sviluppo di prodotti biosimilari, per tornare a concentrarsi sullo sviluppo di linee cellulari, che rappresentano storicamente il core business  dell’azienda.

Pur essendo passati pochi anni dall’avvio della joint venture, evidentemente il contesto è cambiato. A pesare, per Lonza, sono soprattutto le incertezze di tipo regolatorio, specie in Usa, e il costo di sviluppo di questi farmaci, ben superiore ai $100 milioni inizialmente preventivati. Senza contare che le aziende produttrici dei farmaci originatori non stanno certo a guardare e stanno mettendo in atto strategie difensive finalizzate a proteggere il proprio business.
Lo scorso mese di ottobre la società svizzera aveva preferito sospendere un trial di fase III condotto sul biosimilare di rituximab, in attesa di capire l’esatto iter regolatorio richiesto dalle autorità americane.

Le due aziende non sono le uniche ad aver riscontrato dei problemi nello sviluppo del biosimilare di rituximab. Anchew la coreana Celltrion unitamente al partner Hospira, e l’alleanza Samsung Biologics/Quintiles stanno conducendo una rivalutazione di questo progetto evidentemente molto più complesso di quanto stimato inizialmente. Produrre i biologici non è uno scherzo, si sa.

“Dobbiamo avere piena chiarezza della situazione prima di procedere con un importante investimento - aveva detto l’amministratore delegato di Lonza - la qualità della decisione è più importante della velocità”.Ora la decisione definitiva è stata presa e le due aziende hanno deciso di interrompere la loro collaborazione sui biosimilari.