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Moderna farà produrre il vaccino Covid alla svizzera Lonza. Obiettivo 1 miliardo di dosi entro l'anno

La biotech americana Moderna ha avviato una collaborazione decennale con il produttore svizzero di farmaci biotech Lonza nel tentativo di soddisfare quella che potrebbe essere - se i test clinici dovessero risultare positivi - un'intensa richiesta per il suo vaccino sperimentale contro il coronavirus mRNA-1273. L'accordo permetterà a Moderna di produrre fino a 1 miliardo di dosi di mRNA-1273 all'anno.

La biotech americana Moderna ha avviato una collaborazione decennale con il produttore svizzero di farmaci biotech Lonza nel tentativo di soddisfare quella che potrebbe essere - se i test clinici dovessero risultare positivi - un'intensa richiesta per il suo vaccino sperimentale contro il coronavirus mRNA-1273.

L'accordo permetterà a Moderna di produrre fino a 1 miliardo di dosi di mRNA-1273 all'anno. La società americana allestirà suite di produzione negli stabilimenti di Lonza negli Stati Uniti e in Svizzera e produrrà i primi lotti di mRNA-1273 presso il sito americano già a partire da luglio.

Poche settimane fa, Moderna si è assicurata un finanziamento fino a 483 milioni di dollari dall'agenzia statunitense Barda, e questo servirà ad avviare la produzione del farmaco.

Il vaccino di Moderna è in prima linea nella corsa allo sviluppo di trattamenti che prevengano l'infezione da SARS-CoV-2. La competizione include piccole biotech e  grandi produttori di farmaci come Johnson & Johnson, Sanofi, GlaxoSmithKline e Pfizer - quest’ultima in partnership con la rivale di Moderna, BioNTech - esperti nella produzione di vaccini su scala globale.

La corsa globale per lo sviluppo di un vaccino contro il coronavirus nell'ultimo mese ha subito una forte accelerazione. Per diversi candidati vaccini sviluppati in Cina, Europa e Stati Uniti sono iniziati i test sull'uomo, dando il via a una serie di studi clinici che potrebbero decidere, in ultima analisi, per quanto tempo la pandemia avrà un impatto sulla nostra vita quotidiana. Decine di programmi aggiuntivi potrebbero presto seguire.

Moderna è stata una delle prime ad arrivare in clinica con il suo vaccino sperimentale, chiamato mRNA-1273. Una sperimentazione di Fase 1 è iniziata il 16 marzo, appena 53 giorni dopo il sequenziamento genico del virus che ha subito portato l'azienda a iniziare le sue ricerche. Una prova concreta del potenziale della tecnologia del vaccino mRNA, che, sebbene non ancora dimostrata, può essere progettata e prodotta più velocemente delle loro controparti a base proteica.

Ipotizzando risultati positivi nel primo studio, che dovrebbe dimostrare se l'mRNA-1273 è sicuro, Moderna mira ad avviare uno studio più rigoroso nel secondo trimestre per testare se il vaccino può innescare risposte immunitarie contro il virus.

Il protocollo di questo studio è stato rivelato questa settimana e prevede due dosi di mRNA-1273, a 28 giorni di distanza l'uno dall'altro, per 600 volontari sani che ricevono un placebo oppure una dose bassa (50 microgrammi) o alta (250 microgrammi) del vaccino. La metà di questi pazienti avrà dai 18 ai 55 anni, l'altra metà avrà più di 55 anni.

Risultati positivi potrebbero portare a studi definitivi di fase III che inizieranno in autunno, che darebbero a Moderna la possibilità di soddisfare l'ambizioso calendario di 12-18 mesi spesso citato dal direttore dell'Istituto Nazionale di Allergie e Malattie Infettive Anthony Fauci per quando un vaccino potrebbe essere disponibile al pubblico.

Ma per arrivarci deve andare tutto liscio per Moderna. Non c'è mai stato un vaccino per nessun coronavirus. E molti sviluppatori di vaccini hanno basato i loro progetti su precedenti ricerche su altri coronavirus, come la SARS o il MERS, che condividono somiglianze genetiche con la SARS-CoV-2, ma anche differenze. Molto rimane ancora sconosciuto sul nuovo coronavirus e su come il nostro corpo risponde all'infezione.