Capitombolo in borsa per l’italiana Newron dopo che la società biotech finlandese Biotie Therapies ha annunciato che non darà seguito all’annunciata fusione tra le due aziende anticipata un mese fa. La causa risiede nella decisione di Merck Serono di farsi da parte e di non finanziare più lo sviluppo dell’anti Parkinson safinamide sviluppato da Newron lasciando sulle spalle della società italiana tutti i costi della fase III. Alla borsa di Zurigo le azioni di Newron sono scese del 6%.
L’azienda tedesca ha preso questa decisione perché sta riorganizzando le priorità della propria pipeline  e ha ritenuto che il potenziale di safinamide sia inferiore alle attese.

L’acquisizione tra Biotie e Newron era stata annunciate un mese fa e l’azienda finandese avrebbe sborsato 46 milioni di euro per far sua la società Italiana. Se la fusione fosse andata in porto, si sarebbe venuta a creare una società di livello europeo con una forte pipeline nell’area del Snc, costituita da almeno quattro farmaci: safinamide (Parkinson), nalmefene (dipendenza da alcol), tozadenant (Parkinson) e nepicastat (disordine da stress post traumatico). Gli azionisti di Newron avrebbero ricevuto il 25,7% della nuova società.

La decisione di Merck di ritirarsi dallo sviluppo di safinamide costituisce un “material adverse effect",  cioè un evento negativo che rientra tra le clausole contrattuali che consentono a Biotie di ripensarci senza pagare penali e anzi sarà la stessa Newron a sborsare 1m5 milioni di euro per indennizzare Biotie del mancato accordo.

Timo Veromaa, l’amministratore delegato di Biotie, in un’intervista ha affermato che la decisione di Merck Serono cambia totalmente i parametri finanziari e fa saltare i conti dell’accordo, altrimenti molto interessante per entrambe le società. Da una parte Newron dovrà finanziare lo sviluppo del farmaco e dal’altra non potrà più ricevere i pagamenti che rientravano nell’accordo con la stessa Merck in funzione dell’avanzamento dello sviluppo del farmaco, le cosiddette milestones. Più uscite e meno entrate, una vera emorragia economica.

Newron fa buon viso a cattivo gioco e, attraverso il suo amministratore delegato Luca Benatti, l’azienda fa sapere che questa decisione apre la porta ad altre possibilità  finanziarie. L’azienda conta di completare la fase III con gli studi MOTION e SETTLE entro la prima metà del prossimo anno e di depositare alle autorità regolatorie il dossier registrativo del farmaco entro la fine del 2012. A quel punto se l’approvazione diventasse una possibilità concreta sarebbe molto più facile trovare dei partner. Intanto, la società italiana ha incaricato la finanziaria JSB Partners di aiutarla a trovare qualche alternativa.

Safinamide è un alfa-aminoacido derivato somministrato per via orale, attualmente al vaglio degli sperimentatori come terapia aggiuntiva per pazienti con morbo di Parkinson. Gli studi fatti finora fanno pensare che la molecola abbia un meccanismo d'azione duplice e innovativo basato sull'incremento della funzione dopaminergica (attraverso un’inibizione potente e reversibile della monoamino-ossidasi di tipo B e del reuptake della dopamina e del rilascio del o) e la riduzione dell'attività glutammatergica inibendo il rilascio del glutammato. Non ha invece effetto sulla monoamino-ossidasi di tipo A e sull'inibizione del riassorbimento della dopamina.

Newron Pharmaceuticals è una società italiana con sede a Bresso (Mi) e laboratori di R&S a Basilea, in Svizzera. La società è nata nel 1999 da uno spin-off del Centro di Ricerche sul sistema nervoso centrale dell'allora Pharmacia&Upjohn ed è focalizzata sullo sviluppo di nuovi farmaci contro il dolore e le malattie del Snc.