Nelle persone anziane con diabete e ad alto rischio cardiovascolare, l’assunzione giornaliera di acidi grassi Omega 3 riduce il rischio di aritmie e quello di presentare un nuovo attacco cardiaco. E’ quanto emerso da uno studio pubblicato su Diabetes Care.

Il trial, un’analisi secondaria dello studio olandese Alpha Omega,  ha preso in esame 1.014 soggetti con diabete, di età compresa fra 60 e 80 anni, che nei precedenti 10 anni erano andati incontro a un attacco cardiaco. I pazienti sono stati randomizzati a uno di quattro gruppi di trattamento: un gruppo riceveva margarina con un supplemento di acido eicosapentanoico (EPA) e di acido docosaesaenoico ( DHA) alla dose di 400 mg/die, un gruppo riceveva  margarina contenente acido α-linolenico  (ALA), un gruppo riceveva i tre acido omega 3 e un gruppo era in trattamento con placebo. In media, i pazienti consumavano 18,6 grammi di margarina al giorno, equivalenti a un’assunzione giornaliera di 223 mg di EPA, 149 mg di DHA e 1,9 g di ALA. Il trial è durato 40 mesi.

Dallo studio è emerso che tutti i pazienti che avevano assunto gli acidi grassi Omega 3 presentavano una ridotta incidenza degli indicatori di aritmia severa ma che solo il gruppo che aveva ricevuto tutti e tre gli acidi grassi ha mostrato una riduzione pari all’84% dell’incidenza di tale evento avverso (HR=0.16; 95% CI, 0.04-0.69, rispetto ai controlli. Anche per il ridotto numero di eventi, nel gruppo trattato con Omega 3 non vi è stata una significatività nella riduzione degli infarti del miocardio ma i soggetti che avevano ricevuto tutti e tre gli acidi grassi Omega 3 hanno mostrato una riduzione del 72% dell’incidenza di attacchi cardiaci fatali e degli indicatori di aritmia severa (HR=0.28; 95% CI, 0.11-0.71. Nel corso di un periodo di follow up medio di 40,7 mesi, 29 pazienti sono andati incontro ad aritmia ventricolare e 27 sono deceduti per infarto del miocardio.

Pur con le sue limitazioni, come un numero ridotto di pazienti osservati e il fatto che si trattasse di una sottoanalisi di uno studio che aveva obiettivi più generali, questo è il primo studio che dimostra un benefico dall’assunzione giornaliera di Omega 3 nei soggetti con diabete e ad alto rischio cardiovascolare in quanto con anamnesi di infarto del miocardio. Va ricordato che i pazienti erano in terapia ocn i farmaci più efficaci, tra cui statine e antitrombotici e antiipertensivi. Lo stesso autore auspica la conduzione di trial più ampi, con casistica di 10-18 mila pazienti.

Kromhout D Omega-3 fatty acids may stave off CV events in high-risk patients with diabetes Diabetes Care. 2011;34:2515-2520.
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