Cardiologia

Insufficienza cardiaca con frazione di eiezione preservata, con empagliflozin meno decessi e ospedalizzazioni

Lo studio EMPEROR-Preserved di Fase III ha raggiunto il suo endpoint primario, confermando empagliflozin come il primo e unico  inibitore SGLT2 in grado di  ridurre significativamente il rischio di morte cardiovascolare o di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca nei pazienti adulti, con o senza diabete, affetti da HFpEF. 

Lo studio di Fase III EMPEROR-Preserved ha raggiunto il suo endpoint primario, confermando empagliflozin come il primo inibitore di SGLT2 in grado di  ridurre significativamente il rischio di morte cardiovascolare o di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca nei pazienti adulti, con o senza diabete, affetti da HFpEF.

Se aggiunti ai risultati dello studio EMPEROR-Reduced, questi dati dimostrano l'efficacia di empagliflozin in tutte le forme di insufficienza cardiaca, indipendentemente dalla frazione di eiezione. Il profilo di sicurezza è stato generalmente simile al profilo di sicurezza noto di empagliflozin.

La presentazione dei risultati completi dello studio EMPEROR-Preserved ed un'analisi aggregata di EMPEROR-Preserved ed EMPEROR-Reduced, che esplora l'efficacia e la sicurezza di empagliflozin nell'intero spettro dell'insufficienza cardiaca, è prevista durante il Congresso ESC  della Società Europea di Cardiologia (ESC) ad agosto 2021.

In questo momento l'unico farmaco approvato per insufficienza cardiaca con frazione di eiezione conservata è Entresto di Novartis, e solo in alcuni pazienti. Entresto ha mostrato una riduzione del 13% del rischio di morte cardiovascolare e di ricoveri per insufficienza cardiaca; un dato che ha mancato di poco la significatività statistica, ma è stato sufficiente alla Fda per ampliare le indicazioni del farmaco.

Ora si spera in un effetto di classe con gli SGLT2 nell'HFpEF; un beneficio era già stato suggerito con il sotagliflozin, inibitore SGLT1/2 di Lexicon, mentre la sperimentazione Deliver di dapagliflozin di Astrazeneca è destinata a completarsi all'inizio del prossimo anno.

“I risultati preliminari  di EMPEROR-Preserved rappresentano una svolta significativa nella medicina cardiovascolare e una nuova speranza per i pazienti con insufficienza cardiaca, che rimane un problema di salute pubblica sempre più diffuso.

La HFpEF è stata per molto tempo  la forma di insufficienza cardiaca più difficile da trattare", ha dichiarato Stefan Anker, professore di cardiologia, Charité Campus Virchow-Klinikum, Germania, e ricercatore principale di EMPEROR-Preserved.
"Basandosi sui precedenti risultati dello studio EMPEROR-Reduced nell'insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta, i risultati di EMPEROR-Preserved dimostrano il potenziale di empagliflozin nella riduzione di  morte cardiovascolare o l'ospedalizzazione per insufficienza cardiaca e per migliorare  la terapia delle persone affette da  insufficienza cardiaca.”

L'insufficienza cardiaca è una delle principali cause di ospedalizzazione e sta diventando sempre più prevalente nei paesi in via di sviluppo a causa dell'invecchiamento della popolazione. Il rischio di morte nelle persone con insufficienza cardiaca aumenta ad ogni ricovero in ospedale. L'insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ventricolare sinistra preservata si verifica quando il ventricolo sinistro del cuore non è in grado di riempirsi correttamente, con conseguente minore quantità di sangue pompato in circolo. 

Lo studio EMPEROR-Preserved ha studiato empagliflozin 10 mg in aggiunta alla terapia  standard rispetto al placebo.

Questi risultati si aggiungono ai precedenti risultati dello studio di fase III EMPEROR-Reduced nel quale empagliflozin ha dimostrato di ridurre significativamente il rischio relativo combinato di morte cardiovascolare o di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca del 25% e ha rallentato il tasso di declino dell'eGFR (una misura del declino della funzione renale), negli adulti che hanno HFrEF, rispetto al placebo.  Insieme, questi studi dimostrano i benefici di empagliflozin per i pazienti in tutto lo spettro di insufficienza cardiaca (compresi HFrEF e HFpEF).

I risultati di EMPEROR-Reduced hanno rappresentato la base della recente approvazione da parte della Commissione Europea. della  nuova indicazione di empagliflozin per il trattamento di adulti con HFrEF. Una ulteriore  New Drug Application (sNDA) per empagliflozin nel ridurre il rischio di morte cardiovascolare o di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca in adulti con HFrEF è stata presentata all'Fda con una decisione attesa entro quest'anno.

Empagliflozin è attualmente indicato per il trattamento di adulti con diabete di tipo 2 non sufficientemente controllato e in aggiunta nell'UE, per il trattamento di adulti con scompenso cardiaco cronico sintomatico a frazione di eiezione ridotta.

Sono in corso ricerche sugli effetti di empagliflozin nell'ospedalizzazione per insufficienza cardiaca e nella mortalità nei pazienti dopo l'infarto del miocardio (attacco cardiaco) con alto rischio di insufficienza cardiaca. Empagliflozin è attualmente oggetto di studio anche nella malattia renale cronica.