Diabete - Endocrinologia

Covid-19, nel diabete di tipo 2 cambiare terapia non modifica il rischio di decesso correlato all'infezione

Nei pazienti con diabete di tipo 2, nei quali l'iperglicemia è un fattore di rischio indipendente per la mortalità correlata alla Covid-19, dall'analisi della correlazione tra l'uso di diverse classi di farmaci ipoglicemizzanti e il rischio di decesso legato all'infezione non sono emerse chiare indicazioni sulla necessità di modificare la prescrizione degli antidiabetici. Sono i risultati di uno studio osservazionale britannico pubblicato sulla rivista The Lancet Diabetes & Endocrinology.

Nei pazienti con diabete di tipo 2, nei quali l'iperglicemia è un fattore di rischio indipendente per la mortalità correlata alla Covid-19, dall’analisi della correlazione tra l’uso di diverse classi di farmaci ipoglicemizzanti e il rischio di decesso legato all’infezione non sono emerse chiare indicazioni sulla necessità di modificare la prescrizione degli antidiabetici. Sono i risultati di uno studio osservazionale britannico pubblicato sulla rivista The Lancet Diabetes & Endocrinology.

Il diabete di tipo 2 è stato riconosciuto come dei più importanti e comuni fattori di rischio per la mortalità da Covid-19. In un recente studio di coorte basato sulla popolazione, il rischio di decesso a seguito dell’infezione è risultato due volte più alto in questi soggetti rispetto ai non diabetici e due studi hanno mostrato un'associazione tra iperglicemia e aumento della mortalità correlata a Covid-19 nelle persone con diabete di tipo 2. Sebbene siano stati proposti potenziali benefici terapeutici sull’infezione, la sicurezza di alcune terapie ipoglicemizzanti nelle persone contagiate e con diabete di tipo 2 è stata messa in dubbio, hanno premesso gli autori dello studio.

È stato infatti ipotizzato che gli inibitori della DPP-4 possano modificare l’attività biologica di vari substrati coinvolti nella risposta immunitaria all'infezione, con un potenziale effetto benefico o dannoso. Riguardo agli SGLT2 inibitori è stato affermato che potrebbero aumentare il rischio correlato a Covid-19 attraverso una maggiore espressione renale dell'enzima di conversione dell'angiotensina 2 (ACE2), un recettore con cui interagisce il virus SARS-CoV-2. Allo stesso modo, i GLP-1 agonisti sono stati associati con una maggiore espressione di ACE2 nei polmoni e nel tessuto cardiaco con effetti benefici in caso di danno polmonare acuto, ma anche in questo caso con possibili effetti utili o dannosi in caso di infezione. Infine studi recenti hanno suggerito un minor rischio di mortalità ospedaliera correlata a Covid-19 nelle persone con diabete di tipo 2 a cui è stata prescritta metformina prima del ricovero ospedaliero o sitagliptin al ricovero.

Uno studio di coorte osservazionale britannico
«Per chi soffre di diabete di tipo 2 sono state ipotizzate delle associazioni tra la prescrizione pre-infezione di farmaci ipoglicemizzanti e la mortalità correlata a Covid-19, ma sono state analizzate solo in studi su campioni di piccole dimensioni e limitate a pochi farmaci» hanno scritto i ricercatori. «In considerazione del contributo sproporzionatamente elevato delle persone con diabete ai decessi complessivi correlati allìinfezione (in alcuni paesi fino a un terzo di tutti i decessi), la relazione tra farmaci ipoglicemizzanti e la malattia infettiva è una questione importante per i diabetici, i medici e i responsabili politici».

Per meglio comprendere l’eventuale necessità di modificare la terapia ipoglicemizzante in funzione di un miglior esito dell’infezione da SARS-CoV-2, è stato condotto uno studio di coorte osservazionale a livello nazionale utilizzando i dati del National Diabetes Audit relativi alle persone affette da diabete di tipo 2 e registrate presso un medico generico in UK dal 2003. L’analisi ha permesso di stimare il rapporto di rischio (HR) della Covid-19 correlato alla mortalità nelle persone a cui è stato prescritto un qualsiasi farmaco ipoglicemizzante.

Nessuna necessità di cambiare terapia
Tra i quasi 3 milioni di diabetici inclusi nell’analisi si sono verificati 13.479 (0,5%) decessi correlati a Covid durante il periodo di studio (16 febbraio - 31 agosto 2020), corrispondenti a un tasso di 8,9 per 1000 anni-persona. Il rapporto di rischio aggiustato associato alla prescrizione rispetto a nessuna prescrizione era 0,77 per la metformina e 1,42 per l'insulina. Gli HR aggiustati per la prescrizione di altre classi di ipoglicemizzanti erano 0,75 per i meglitinidi, 0,82 per gli inibitori SGLT2, 0,94 per i tiazolidinedioni, 0,94 per le sulfoniluree, 0,94 per gli agonisti del recettore GLP-1, 1,07 per gli inibitori della DPP-4 e 1,26 per gli inibitori dell'α-glucosidasi.

I risultati forniscono evidenze dell’associazione tra la prescrizione di alcuni farmaci ipoglicemizzanti e la mortalità correlata a Covid-19, anche se si tratta di piccole differenze di rischio e i dati siano soggetti a fattori confondenti legati all’indicazione prescrittiva, tenendo conto che vengono prescritti farmaci di classi diverse a seconda dei diversi stadi della progressione del diabete di tipo 2.

In sintesi lo studio ha identificato un rischio statisticamente inferiore di decesso correlato a Covid-19 nei pazienti a cui è stata prescritta metformina e uno più elevato con insulina. È stato rilevato un rischio più basso con le sulfoniluree e gli SGLT2 inibitori e uno lievemente superiore con i DPP-4 inibitori. «Nel contesto della pandemia di Covid-19 non vi è pertanto nessuna chiara indicazione di modificare la prescrizione degli antidiabetici nelle persone che soffrono di diabete di tipo 2» hanno concluso gli autori.

Bibliografia

Khunti K et al. Prescription of glucose-lowering therapies and risk of COVID-19 mortality in people with type 2 diabetes: a nationwide observational study in England. Lancet Diabetes Endocrinol. 2021;S2213-8587(21)00050-4. 

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