Diabete - Endocrinologia

Esiste un collegamento tra diabete di tipo 1 e identità di genere?

Nei pazienti transgender e di genere diverso la prevalenza del diabete di tipo 1 risulta decisamente più elevata rispetto alla popolazione generale, in base a quanto riportato in tre studi, due su bambini e uno negli adulti.

Nei pazienti transgender e di genere diverso la prevalenza del diabete di tipo 1 risulta decisamente più elevata rispetto alla popolazione generale, in base a quanto riportato in tre studi, due su bambini e uno negli adulti.

Il primo studio su questa associazione è stato pubblicato nel 2017 sulla rivista Sexual Medicine, nel quale i ricercatori del Ghent University Hospital, in Belgio, hanno documentato una prevalenza 2,3 volte maggiore del diabete di tipo 1 tra i pazienti transgender adulti rispetto alla popolazione generale belga.

Anche il secondo studio sui bambini, condotto in Wisconsin e pubblicato su Pediatric Diabetes nel 2020, ha riportato un aumento della prevalenza del diabete di tipo 1 tra i pazienti con diagnosi di disforia di genere.

Un lavoro pubblicato di recente sulla rivista Transgender Health ha osservato un tasso di diabete di tipo 1 quasi cinque volte superiore tra i giovani che avevano frequentato un programma cittadino sulle problematiche legate al genere.

«I benefici psicologici del trattamento di affermazione del genere sono ben noti e coerenti. Il solo ascolto di questi bambini, affermarli e usare i loro nomi e pronomi corretti è enorme, e questo ha un vantaggio incredibile ... uno stato mentale migliore, puoi prenderti cura del tuo diabete meglio», ha detto l'endocrinologa Kate Millington del Boston Children's Hospital, in Massachusetts, coautore dello studio.

Stress e più interazioni con il sistema sanitario
Per Millington ci sono diverse ipotesi per spiegare la connessione tra le due condizioni. Una è lo "stress minoritario", dove la continua pressione di sentirsi diversi dai propri coetanei potrebbe fungere da fattore scatenante tra quanti sono geneticamente predisposti al diabete di tipo 1 o ad altre condizioni autoimmuni.

«Sappiamo che i bambini che fanno parte di minoranze sessuali e di genere sono sottoposti a uno stress enorme per il semplice fatto di essere diversi, indipendentemente da quando rivelano il loro stato ai familiari. Potrebbero vivere per anni con la consapevolezza di sentirsi diversi senza sapere come spiegalo, richiedendo all’organismo uno sforzo che non siamo in grado di misurare» ha spiegato.

Una seconda possibilità potrebbe dipendere dal fatto che alla maggior parte dei partecipanti nei tre studi era stato diagnosticato il diabete di tipo 1 prima che affrontassero i trattamenti legati al genere, quindi che questi pazienti abbiano più interazioni con il sistema sanitario, in particolare con gli endocrinologi.

Prevalenza della disforia di genere da cinque a dieci volte superiore nei bambini con diabete di tipo 1
Tra i 1114 pazienti visitati al Boston Children's Hospital Gender Multispecialty Service nel periodo 2007-2018, 10 avevano ricevuto in precedenza una diagnosi di diabete di tipo 1 e un paziente entro 2 settimane dalla prima visita clinica di genere. La prevalenza della condizione risultava di 9,87 per 1000, pari a 5,11 quella della popolazione generale (1,93 per 1000).

I ricercatori della University of Wisconsin–Madison School of Medicine hanno estratto i dati elettronici relativi al periodo 2007-2017, rilevando che tra i giovani di età compresa tra 10 e 21 anni in 315 avevano ricevuto una diagnosi di disforia di genere e oltre 2.000 una diagnosi di diabete di tipo 1, con una prevalenza rispettivamente di 0,42 e 2,69 per 1000. A otto pazienti erano state diagnosticate entrambe le condizioni. La prevalenza del diabete di tipo 1 tra i soggetti con disforia di genere era 24,77 su 1000, 9,4 volte superiore a quella del solo diabete di tipo 1.

La coorte belga comprendeva 1081 pazienti adulti transgender, 10 dei quali con precedente diagnosi di diabete di tipo 1 o diabete autoimmune latente dell'età adulta. Il tasso era circa 2,3 volte superiore al previsto.

Il trattamento della disforia di genere influisce sul controllo del diabete?
A Boston, nove soggetti hanno ricevuto ormoni per l’affermazione del genere (otto testosterone e uno estrogeni). Due hanno ricevuto anche soppressione puberale. Il livello medio di emoglobina glicata (HbA1c) ha mostrato una tendenza al ribasso, passando dall'8,46% alla prima visita clinica all'8,16% dopo 6 mesi.

In Wisconsin, quattro adolescenti hanno ricevuto una terapia per bloccare la pubertà e due sono stati trattati con estrogeni e testosterone per l’affermazione del genere. Il controllo glicemico era inizialmente migliorato dopo la prima visita clinica di genere, ma non sono stati riscontrati miglioramenti nel livello di HbA1c a seguito dei trattamenti ormonali.

Millington ha fatto presente che sia la pubertà che gli steroidi sessuali aumentano la resistenza all'insulina e quindi potrebbero peggiorare il controllo glicemico, ma ritiene «che il beneficio psicologico sia decisamente superiore».

Riguardo a chi argomenta contro questo tipo di trattamento nei giovani, ha osservato che bisogna chiedersi quale opzione sia meglio per il bene futuro del bambino. «Tutti abbiamo le nostre paure e i nostri pregiudizi, e a volte non consideriamo cosa sia effettivamente meglio per il bambino che abbiamo di fronte. Penso che sia fondamentale incontrare una persona transgender e ascoltare la sua storia. È davvero rivoluzionario».

Bibliografia

Maru J et al. Greater Than Expected Prevalence of Type 1 Diabetes Mellitus Found in an Urban Gender Program. Transgend Health. 2021 Feb 15;6(1):57-60.
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Logel SN et al. Potential association between type 1 diabetes mellitus and gender dysphoria. Pediatr Diabetes. 2020 Mar;21(2):266-270. 
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Defreyne J et al. Is Type 1 Diabetes Mellitus More Prevalent Than Expected in Transgender Persons? A Local Observation. Sex Med. 2017 Sep;5(3):e215-e218. 
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