Diabete - Endocrinologia

Obesità, la terapia con semaglutide fa perdere peso e migliora la qualità di vita

Il trattamento iniettivo settimanale con il GLP-1 agonista semaglutide consente di migliorare la qualità di vita e di ridurre significativamente rispetto al placebo il peso corporeo negli adulti in sovrappeso o obesi, indipendentemente dalle loro caratteristiche di base, con risultati migliori nelle donne e nei soggetti con peso corporeo inferiore al basale. È quanto emerge da una nuova analisi dello studio STEP 1, presentata allo European Congress on Obesity 2021.

Il trattamento iniettivo settimanale con il GLP-1 agonista semaglutide consente di migliorare la qualità di vita e di ridurre significativamente rispetto al placebo il peso corporeo negli adulti in sovrappeso o obesi, indipendentemente dalle loro caratteristiche di base, con risultati migliori nelle donne e nei soggetti con peso corporeo inferiore al basale. È quanto emerge da una nuova analisi dello studio STEP 1, presentata allo European Congress on Obesity 2021.

Semaglutide è già approvato per il trattamento del diabete di tipo 2 in diversi paesi ed è in fase di sviluppo per il trattamento dell'obesità. Gli studi STEP (Semaglutide Treatment Effect in People with obesity) pubblicati lo scorso anno hanno stabilito l'efficacia e la sicurezza del farmaco alla dose di 2,4 mg nel trattamento di sovrappeso e obesità.

La perdita di peso migliora la qualità della vita
Nel trial di fase IIIa STEP 1, randomizzato, in doppio cieco, multicentrico e controllato con placebo, sono stati arruolati quasi 2.000 adulti senza diabete di tipo 2 con un indice di massa corporea (BMI) di almeno 27 kg/m² e una o più comorbidità legate al peso, oppure un BMI ≥30 (età media 46 anni, peso corporeo 105,3 kg, BMI 37,9, 74,1% donne). I partecipanti sono stati randomizzati a ricevere un'iniezione una volta alla settimana di semaglutide 2,4 mg o placebo per 68 settimane, in entrambi i casi in aggiunta a intervento sullo stile di vita (dieta ed esercizio fisico).

Oltre ad aver consentito una significativa perdita di peso (-14,9%), il trattamento attivo è stato associato a miglioramenti superiori rispetto al placebo in tutti i punteggi della qualità della vita legati al peso e alla salute. Quanti assumevano semaglutide hanno migliorato il benessere, inteso come avere più energie, e hanno aumentato la sicurezza in se stessi. Il 43,8% ha ottenuto un miglioramento clinicamente significativo del punteggio di qualità della vita correlato al peso. Inoltre, più della metà (51,2%) del gruppo semaglutide ha incrementato il punteggio della funzione fisica correlata al peso, che indica miglioramenti nella capacità di svolgere attività fisiche quotidiane come allacciarsi le scarpe e passeggiare.

«Gestire il peso significa molto di più che ottenere un calo ponderale. Dovremmo anche puntare a migliorare le limitazioni associate a un peso eccessivo, come una ridotta funzionalità fisica», ha affermato uno degli autori dello studio, Sean Wharton, della Wharton Medical Clinic di Toronto, Canada. «È incoraggiante vedere che la perdita di peso ottenuta in STEP 1 ha avuto un impatto così positivo sul benessere delle persone e sulla loro capacità di svolgere attività fisiche come passeggiare e assolvere alle loro routine quotidiane».

Meglio le donne e un peso inferiore al basale
In questa nuova analisi dei dati di STEP 1 i ricercatori hanno valutato la perdita di peso nei vari sottogruppi di partecipanti in relazione alle loro caratteristiche basali. Hanno calcolato le percentuali di soggetti che hanno raggiunto diversi livelli di perdita di peso con semaglutide in 68 settimane (<20%, tra 15 e 20%, tra 10 e 15% o tra 5 e 10%) dopo averli raggruppati in base a età, sesso, razza, peso corporeo, BMI, circonferenza della vita e stato glicemico. La perdita di peso percentuale media con semaglutide dal basale è stata anche analizzata separatamente in base al sesso e al peso corporeo iniziale (<115 kg, tra 100 e 115 kg, tra 90 e 100 kg e <90 kg).

Le proporzioni di partecipanti con una perdita di peso <20%, tra 15 e 20%, tra 10 e 15% o tra 5 e 10% alla settimana 68 sono state rispettivamente del 34,8%, 19,9%, 20,0% e 17,6% con semaglutide, contro 2,0%, 3,0%, 6,8% e 21,2% con il placebo.

La perdita di peso percentuale media alla settimana 68 con semaglutide è stata maggiore tra le donne (-18,4%) rispetto agli uomini (-12,9%) e nei soggetti con peso corporeo iniziale più basso (-18,6% con peso <90 kg al basale e -13,9% con peso <115 kg al basale).

«La perdita di peso con iniezioni settimanali di semaglutide 2,4 mg è stata osservata in tutti i sottogruppi valutati e generalmente non era influenzata dalle caratteristiche basali. Le eccezioni erano il sesso e il peso corporeo all’inizio della sperimentazione» hanno concluso gli autori. «Questi dati supportano l'uso del farmaco in un'ampia popolazione di pazienti con sovrappeso o obesità».