Dolore

Bambini prematuri, elevato rischio di eventi avversi da anestesia o sedazione

I pazienti nati pretermine hanno quasi il doppio di probabilità di sviluppare eventi avversi correlati alla sedazione/anestesia rispetto ai piccoli nati a termine, e questo rischio persiste in età adulta fino a 23 anni. Questo è quanto deriva dai risultati di uno studio pubblicato su Pediatrics.

I pazienti nati pretermine hanno quasi il doppio di probabilità di sviluppare eventi avversi correlati alla sedazione/anestesia rispetto ai piccoli nati a termine, e questo rischio persiste in età adulta fino a 23 anni. Questo è quanto deriva dai risultati di uno studio pubblicato su Pediatrics.
I bambini nati pretermine ed ex-prematuri spesso richiedono sedazione/anestesia per procedure diagnostiche e terapeutiche. 
L’obiettivo di questo studio era quello di determinare l'età in cui i bambini che nascono prima delle 37 settimane di età gestazionale non sono ad aumentato rischio di eventi avversi dovuti a sedazione/anestesia.
L’obiettivo secondario era di descrivere la natura e l'incidenza degli eventi avversi.
Si tratta di uno studio osservazionale prospettico di bambini che ricevono sedazione/anestesia per procedure diagnostiche e/o terapeutiche al di fuori della sala operatoria. Un totale di 57.227 pazienti da 0 a 22 anni di età erano eleggibili per questo studio. 
L’ipotesi iniziale dello studio era che i bambini nati pretermine ed ex pretermine avessero un più alto tasso di eventi avversi e che questa percentuale sarebbe diminuita con l’età.
I ricercatori hanno categorizzato i bambini nati  prima delle 37 settimane di età gestazionale come prematuri e bambini nati a 37 settimane od oltre, come bambini nati a termine.
I risultati hanno mostrato che nei bambini prematuri, le procedure più frequenti che richiedono sedazione o anestesia sono risonanza magnetica per immagini (57,5%), test di risposta del tronco cerebrale uditivo (7,7%) ed endoscopia superiore (7,5%).
Nei bambini nati a termine, le procedure più frequenti che richiedono sedazione o anestesia comprendono scansioni di risonanza magnetica (41,7%), puntura lombare per la somministrazione di chemioterapia (14,7%), ed endoscopia superiore (6,6%).
In tutto, l'8,6% dei bambini ha avuto un evento negativo legato alla sedazione/anestesia, che si è verificato più frequentemente nei bambini di età inferiore ai 6 mesi.
Gli eventi avversi più frequentemente riportati includono ostruzione delle vie respiratorie (2,0%), tosse (2,0%), russamento (1,7%) e desaturazione di ossigeno (1,8%), definito come la saturazione di ossigeno inferiore al 90% per più di 30 secondi. Nessun bambino è deceduto nel corso dello studio.
La frequenza di intubazione di emergenza non differiva tra i piccoli nati a termine e pretermine (p=0,7).
Dopo aggiustamento per età e sesso, i bambini prematuri avevano un rischio aumentato del 93% per un evento avverso (odds ratio [OR], 1.93; 95% intervallo di confidenza [CI], 1,56-2,39; p<0.001) rispetto ai bambini a termine.
Gli eventi avversi sono stati più frequenti nei bambini prematuri ed ex pretermine rispetto ai bambini a termine (14,7% vs 8,5%, rispettivamente), indipendentemente dall'età. Nei bambini prematuri, gli eventi avversi più comunemente riportati sono stati desaturazione di ossigeno (4,5%), tosse (3,4%), e ostruzione delle vie aeree (2,9%).
Nei bambini a termine, gli eventi avversi più comunemente riportati sono stati ostruzione delle vie respiratorie (2,0%), tosse (1,9%), e la desaturazione di ossigeno (1,8%).
Dopo aggiustamento per età, sesso, gli eventi avversi sono stati più frequenti nei bambini prematuri sia considerando le procedure non invasive (OR, 1.69; p<0.001) che quelle invasive (OR, 2.02; p<0.001) rispetto ai bambini a termine.
Gli autori hanno scoperto che il rischio era più alto tra i pazienti di età inferiore ai 6 mesi; tuttavia, un aumento del tasso di eventi avversi è stato osservato nella fascia di età dai 10 ai 13 anni.
I ricercatori hanno evidenziato come questi dati suggeriscono che età e storia di prematurità devono essere considerate durante lo sviluppo e l'attuazione di un piano di anestesia/sedazione.
Sono numerosi i medici che possono somministrare farmaci per anestesia e soprattutto sedazione, tra cui pediatri di terapia intensiva (59,2%), medici di emergenza pediatrica (18,3%), e anestesisti pediatrici (8,7%).
Il tipo di medico che forniva questi trattamenti non differiva in modo significativo tra i bambini a termine e pretermine di età compresa tra 0 a 36 mesi (p=0.12). Inoltre, il tasso di eventi avversi nei bambini prematuri non differiva in modo significativo a seconda del medico che somministrava il trattamento (p=0,4).
"La nostra analisi suggerisce che i bambini nati pretermine e pazienti prematuri sottoposti a sedazione/anestesia per procedure non chirurgiche dovrebbero essere considerati una popolazione a rischio di sviluppare eventi avversi", hanno scritto Jeana E. Havidich, del Dartmouth Institute, Lebanon, New Hampshire , e colleghi.
Secondo Ronald S. Litman, del Dipartimento di Anestesia e Critical Care, dell’Ospedale dei Bambini di Philadelphia ha sottolineato in un editoriale di accompagnamento: "Questo risultato, nuovo ma non sorprendente, evidenzia che i bambini nati prematuri hanno un aumentato rischio di complicanze respiratorie legate alla sedazione in tutte le età della fanciullezza. Questi dati dovrebbe influenzare il modo in cui gli specialisti che effettuano la sedazione e gli anestesisti si approcciano alla gestione del rischio in questa popolazione."
Come ha fatto notare il dr. Litman, questa analisi può dare molte informazioni visto che i dati provengono da un registro molto ampio rispetto a quanto si può ricavare da un singolo studio prospettico. D’altro canto bisogna stare molto attenti ai confronti che vengono effettuati perché non possiamo paragonare gli agenti anestetici utilizzati per una procedura più invasiva come l’intubazione endotracheale e gli eventi avversi che ne possono derivare rispetto all’anestesia effettuata per condurre una risonanza magnetica.
Il suggerimento migliore che deriva da questo lavoro è che per avere dei dati attendibili bisognerebbe un ampio registro di bambini come in questo caso e poi effettuare un successivo studio prospettico di confronto dell’efficacia di alcuni interventi per diminuire i rischi in condizioni simili.
In conclusione, come ha evidenziato il dr. Litman: "L'accumulo di un maggior numero di pazienti in questi registri permetterà analisi sempre più granulari per migliorare il trattamento di popolazioni specifiche e di individuare gli interventi più mirati per migliorare la sicurezza dell’ anestesia pediatrica e della sedazione”. Inoltre, gli autori consigliano di avere tutte le info sulla storia clinica del paziente durante la formulazione di un piano di anestesia/sedazione, con maggiore consapevolezza che i bambini pretermine ed ex pretermine possono essere maggiormente a rischio di EA.
EV
Havidich JE et al. Preterm Versus Term Children: Analysis of Sedation/Anesthesia Adverse Events and Longitudinal Risk. Pediatrics. 2016 Feb 25. pii: peds.2015-0463.
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