Un dispositivo sperimentale impiantabile mini-invasivo, che facilita il trattamento su richiesta può contribuire ad alleviare il dolore paralizzante e il significativo carico psicosociale nella cosiddetta cefalea da suicidio.

Questo è quanto osservato in uno studio presentato dal dr. José Miguel Láinez dell’ Università Cattolica di Valencia in Spagna durante il 67 esimo meeting annuale dell'American Academy of Neurology (AAN).

La cefalea a grappolo (CH) è una condizione cronica altamente invalidante, caratterizzata da un intenso dolore lancinante nella zona dell’occhio ed è spesso accompagnato da gonfiore, lacrime e congestione nasale. Gli attacchi si verificano più volte al giorno.
Spesso è chiamato "mal di testa suicidio"; “il dolore CH è riconosciuto come tra i più gravi conosciuti per gli esseri umani”, ha precisato il dottor Láinez, rilevando che tra il 15% e il 22% dei pazienti ha ideazione suicidaria.

Stime sulla prevalenza della CH sono simili a quelle del morbo di Parkinson e della sclerosi multipla e colpiscono circa 375.000 persone negli Stati Uniti.
L’SPG fa parte del sistema nervoso autonomo, è un fascio nervoso che si trova dietro il naso ed è direttamente coinvolto nella generazione del dolore nella cefalea a grappolo.

“La stimolazione del ganglio sfenopalatino è un obiettivo di trattamento per la CH da oltre un secolo” ha fatto notare il dr. Láinez ma “i vantaggi degli interventi SPG precedenti sono stati spesso transitori e talvolta distruttivi e che il sollievo a lungo termine richiede procedure ripetute. Questo mette in evidenza la necessità di nuove opzioni di trattamento”.
Questo studio ha esaminato la sicurezza a lungo termine e l'efficacia della stimolazione del ganglio sfenopalatino (SPG) per alleviare il dolore acuto da cefalea a grappolo.
E’ emerso che due terzi degli oltre 5000 attacchi di cefalea a grappolo (CH) valutati durante un lungo periodo di follow-up sono stati trattati efficacemente.

Il sistema di neurostimolazione ATI utilizzata dai ricercatori nello studio è una tecnica mini-invasiva. Il dispositivo, che è più piccolo di una mandorla, viene inserito attraverso una piccola incisione nella gengiva superiore e posizionato a livello del fascio nervoso SPG sullo stesso lato nel quale il paziente prova dolore da cefalea. Non lascia cicatrici visibili e può essere invertito e regolato per controllare il dolore.
Dopo l'impianto, i pazienti sono in grado di trattare il loro dolore on-demand, ponendo un telecomando palmare sulla guancia sopra la parte superiore del neurostimolatore.

Approvato per l'uso in Europa, il dispositivo ha dimostrato di essere sicuro ed efficace.
Nei primi mesi del 2013 i ricercatori avevano pubblicato su Cephalalgia i risultati di uno studio randomizzato, controllato, in cieco, prospettico e multicentrico. Conosciuto come lo studio Pathway CH-1, ha dimostrato che la stimolazione SPG con il sistema di neurostimolazione ATI è efficace nei pazienti con CH cronica, sia sul dolore acuto che nel prevenire gli attacchi.

Nella presente analisi, i ricercatori hanno esaminato la risposta acuta alla terapia di stimolazione SPG durante il follow-up a lungo termine, che ha avuto inizio da 12 a 15 mesi dopo l'inserimento del dispositivo.

L'analisi ad interim di popolazione ha valutato la risposta acuta all’SPG in 33 pazienti con CH arruolati nello studio di follow-up a lungo termine e comprendente dati sui 5132 attacchi.

Ogni attacco è stato trattato con la terapia di stimolazione SPG ed è stato valutato per una terapia efficace, che è stata definita come sollievo o libertà dal dolore moderata, grave o molto grave o libertà dal dolore lieve.

L'età media dei pazienti dello studio era di 41 anni; l’85% dei pazienti era di sesso maschile. La durata media della malattia era 10,5 anni, e la frequenza media degli attacchi al basale era di 17 attacchi a settimana (range, 5-70 attacchi alla settimana). La durata media della stimolazione SPG è stato 14 minuti (range, 3-39 minuti).

I ricercatori hanno scoperto che la stimolazione SPG era una terapia efficace per il 65% (3354) degli attacchi trattati e inefficace nel 35%.
Degli attacchi trattati, il 22% sono stati lievi, il 47% moderati, il 22% gravi, e il 9% molto gravi.
La stimolazione SPG è stata efficace nel 59% degli attacchi lievi, nel 78% degli attacchi moderati, nel 62% di quelli gravi, e nel 21% degli attacchi molto gravi.

Inoltre, è stato osservato che il 77% degli attacchi trattati non ha richiesto l'utilizzo di ulteriori farmaci in acuto.
In conclusione, i risultati di questa analisi ad interim, come ha sottolineato il dottor Láinez: "continuano a sostenere l'uso on-demand della stimolazione SPG come terapia abortiva altamente efficace."

Commentando i risultati dello studio, la dr.ssa Mia Minen, direttore headache services e assistente professore presso la New York University Langone Medical Center, New York ha evidenziato che la stimolazione SPG può offrire una nuova opzione di trattamento per i pazienti con CH.
La dr.ssa Minen ha fatto notare che la cefalea a grappolo è notoriamente difficile da trattare, in particolare nei pazienti in cui i trattamenti standard hanno poco o nessun effetto.

Emilia Vaccaro
American Academy of Neurology (AAN) 67th Annual Meeting. Abstract S23.005. Presented April 22, 2015.