L'uso pre-operatorio di diclofenac 50 associato alle betaciclodestrine (HPβCD) appare un approccio razionale per minimizzare il dolore peri-operatorio. Questo è quanto mostrato da uno studio italiano pubblicato sulla rivista Clinical Cases in Mineral and Bone Metabolism.

L’agobiopsia è il principale metodo standard utilizzato per la diagnosi dei tumori muscolo-scheletrici degli arti e superficiali del tronco. Il controllo del dolore durante questa procedura avviene attraverso l'uso di anestetici locali (L.A.). Tuttavia, alcuni pazienti riferiscono ancora dolore durante l’agobiopsia, che vanno dal disagio al dolore da lieve a moderato.

Mentre i farmaci convenzionali (diclofenac, tramadolo, ibuprofene, nimesulide, etc.) vengano applicati per il controllo del dolore post-operatorio, farmaci pre-operatori sono utilizzati per un completo controllo del dolore nella pratica clinica.

Come hanno evidenziato gli stessi autori nel lavoro: “per ottenere un completo controllo del dolore nei nostri casi, di recente abbiamo iniziato a usare il diclofenac HPβCD 50 mg per via sottocutanea in fase pre-operatoria”.

Questo lavoro ha coinvolto due equipe italiane: il Dipartimento di Ortopedia dell’Università di Palermo e il Dipartimento di Oncologia, Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi di Firenze. 

Lo studio è un trial non-randomizzato che ha arruolato due gruppi eterogenei di pazienti: 
un gruppo "sperimentale” (1) in cui i soggetti sono stati trattati con diclofenac HPβCD 50 mg per via sottocutanea un'ora prima della procedura chirurgica, poi con anestesia locale e con diclofenac HPβCD 50 mg per via sottocutanea nelle 12 ore post-intervento;
un gruppo "tradizionale" (2): anestesia locale e tramadolo 100 mg per via orale per il dolore post-operatorio .

Il lavoro è stato eseguito la scorso ottobre 2014, presso il Dipartimento di Ortopedia, Oncologia e Chirurgia Ricostruttiva di Firenze, in cui sono stati eseguite 37 biopsie muscoloscheletrici dell’osso o dei tessuti molli vicino alla lesione.

I criteri di esclusione per questo studio includevano: allergie note alla lidocaina, diclofenac, tramadolo; ulcere gastriche o duodenali; noto sanguinamento gastrointestinale o perforazione; il rifiuto dei pazienti di collaborare. Per uno o più di questi motivi, 6 pazienti sono stati esclusi da questo studio.

Nel gruppo 1, 10 pazienti (59%) non hanno riportato dolore durante la procedura chirurgica (8/14 biopsie su tessuti molli e 2/3 su osso).
In 5 casi (29%) è stata evidenziata una non esacerbazione del precedente dolore cronico, e in 2 casi (12%) una progressione del dolore locale dopo biopsia (in media un punto in più nella VAS).

Nel gruppo 2, solo 6 pazienti (42%) non ha provato alcun dolore durante la procedura, 4 (29%) non hanno avuto esacerbazione del precedente dolore cronico e 4 (29%) hanno mostrato una progressione del dolore locale (in media 2 punti più alti nella VAS).

Nonostante i risultati simili in entrambi i gruppi, il Gruppo 1 sembrava avere un controllo peri-operatorio del dolore leggermente migliore.

Come hanno sottolineato gli autori: “L'uso di diclofenac HPβCD 50 mg pre-operatorio sembra un approccio razionale per minimizzare il dolore peri-operatorio e i dati preliminari del nostro studio sembrano incoraggianti. Ovviamente sono presenti dei limiti in questo studio (un piccolo numero di casi, eterogeneità delle malattie, associazione con anestetico locale, studio non randomizzato, il confronto tra pre-operatoria vs trattamento post-operatorio) e questo non può ingenerare conclusioni definitive.

L’associazione del diclofenac con le beta-ciclodestrine (HPβCD), un eccipiente in grado di aumentare la solubilità e la stabilità in acqua del principio attivo, ha determinato un aumento della biodisponibilità e una riduzione del volume nel quale deve essere sospeso.

In pratica, rendendo maggiormente idrosolubile il diclofenac, questo può essere somministrato sottocute in un volume acquoso ridotto del 66% rispetto alla soluzione intramuscolare (1 ml invece di 3 ml).


La nuova formulazione di diclofenac garantisce dunque una risposta veloce ed efficace al dolore acuto causato da problematiche quali osteoartrite, traumi e fratture, dolore post-operatorio, lombosciatalgia, e altro, ma è importante sottolinearne anche l’aspetto sicurezza. Lo sviluppo di bassi dosaggi (25 e 50 mg), in aggiunta ai 75 mg, permette infatti di ridurre la possibilità di complicanze.

Emilia Vaccaro


D'Arienzo A. et al. Pre-operative diclofenac HPβCD for pain control of needle biopsy in musculoskeletal neoplasm: preliminary results. Clin Cases Miner Bone Metab. 2015 Jan-Apr;12(1):47-51. doi: 10.11138/ccmbm/2015.12.1.047
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