L'agopuntura è superiore sia a un placebo (una falsa agopuntura) sia alle terapie standard per il trattamento di diversi tipi di dolore cronico. A suggerirlo è una nuova metanalisi di 29 studi controllati e randomizzati, appena pubblicata online sugli Archives of Internal Medicine, che suggerisce come gli effetti dell'agopuntura siano più di un semplice effetto placebo.

L'analisi ha evidenziato che circa il 50% dei pazienti sottoposti all'agopuntura ha ottenuto un miglioramento del dolore contro il 30% di coloro che non l’avevano fatta e il 42,5% di quelli sottoposti al trattamento placebo.

Lo studio, opera di Andrew J. Vickers, del Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York, e altri autori, ha utilizzato i dati di studi controllati e randomizzati precedenti, già pubblicati, per un totale di 17.922 pazienti provenienti da Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Spagna e Svezia, con l’obiettivo di valutare l’entità dell’effetto dell’agopuntura su alcuni tipi di dolore cronico (mal di schiena e cervicalgia, osteoartrosi, cefalea cronica e dolore alle spalle).

A differenza di quanto fatto in precedenza, i ricercatori hanno effettuato una metanalisi dei dati dei singoli pazienti includendo solo studi randomizzati di alta qualità clinica. Dei 29 studi , 18, per un totale di 14.597 pazienti, hanno confrontato l’agopuntura con il non aver fatto alcuna agopuntura e 20, su un totale di 5.230 pazienti, hanno invece confrontato l’agopuntura con un trattamento placebo (una finta agopuntura). In tutti i casi, i pazienti potevano prendere analgesici e gli altri trattamenti standard per il dolore.

“L’agopuntura si è dimostrata superiore sia al non fare l’agopuntura sia a un placebo per il trattamento del dolore cronico” scrivono gli autori, e “sebbene i dati indichino che l’agopuntura è più di un placebo, le differenze tra vera e ‘falsa’ agopuntura sono relativamente modeste, a suggerire che anche altri fattori, in aggiunta agli effetti specifici dell’inserzione dell’ago, contribuiscono in modo importante agli effetti terapeutici di questa pratica”.

Nella metanalisi, l'agopuntura è risultata statisticamente superiore al controllo in tutte le analisi (P < 0,001). I pazienti sottoposti all'agopuntura hanno mostrato meno dolore, con punteggi più bassi di 0,23, 0,16, e 0,15 deviazioni standard (DS) che non tra i pazienti sottoposti alla falsa agopuntura per quanto riguarda rispettivamente il mal di schiena e la cervicalgia, l’osteoartrosi e il mal di testa cronico. L’ampiezza dell’effetto rispetto ai controlli che non hanno fatto alcuna agopuntura è stata rispettivamente di 0,55, 0,57 e 0,42 DS.

“I nostri risultati su quasi 18.000 pazienti inclusi in studi controllati e randomizzati di alta qualità forniscono le prove più solide ad oggi disponibili del fatto che l’agopuntura è un’opzione terapeutica ragionevole per i pazienti che hanno un dolore cronico” concludono i ricercatori.
 Nello studio, inoltre, sono state confrontate due tecniche accettate di agopuntura, quella cinese e quella occidentale, ma il tipo utilizzato non sembra fare la differenza per quanto riguarda i risultati, ha dichiarato Vickers.

In un editoriale di commento, Andrew L. Avins, ricercatore presso il Kaiser Permanente, di Oakland e dell’Università della California di San Francisco, scrive che la relazione tra la medicina allopatica convenzionale e il mondo delle medicine complementari e alternative resta ambigua.

“In fin dei conti, i pazienti si rivolgono a noi perché vogliono sentirsi meglio e vivere più a lungo e in modo più piacevole possibile. L’ideale sarebbe comprendere il meccanismo d’azione di un dato intervento, perché ciò potrebbe portare a sviluppare altri interventi e interventi migliori. Ma la domanda finale è: quest’intervento funziona (o, in modo più completo, i suoi benefici superano i rischi e giustificano i costi)?” si chiede Avins.

“Almeno nel caso dell’agopuntura” afferma l’editorialista, gli autori dello studio hanno fornito "prove convincenti" che questa pratica offre modesti vantaggi rispetto alle cure standard ai pazienti con dolore cronico.

Pertanto, conclude l’editorialista, “una strategia più produttiva, a questo punto, sarebbe quella di fornire qualunque beneficio possibile ai nostri pazienti, mentre continuiamo a indagare in modo più approfondito su tutti i meccanismi coinvolti nella guarigione”.

A.J. Vickers, et al. Acupuncture for Chronic PainIndividual Patient Data Meta-analysis. Arch Intern Med. Published online September 10, 2012; doi:10.1001/archinternmed.2012.365
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