L’utilizzo di farmaci oppioidi è associato alla stato di fumatore.  Vi è un trend in aumento negli anni del dolore cronico tra i soggetti fumatori rispetto al trend in diminuzione nella popolazione generale e cio’ potrebbe essere dovuto, in parte, alle caratteristiche cliniche uniche dei pazienti con dolore cronico incluso l’uso concomitante di oppioidi.

Questo è quanto emerge da un lavoro pubblicato sulla rivista Tobacco Induced Diseases in cui gli autori sottolineano che risulta anche più difficile fermare l’uso degli oppioidi nei fumatori per un meccanismo che lega il consumo di nicotina a quello di oppiacei.

Il fumo di sigaretta è comune tra gli adulti con dolore cronico. E’ noto, infatti, che i fumatori riportano una maggiore intensità del dolore e un maggior numero di siti doloranti rispetto ai non fumatori.
In più, i fumatori con dolore cronico in cura presso centri specializzati per trattare il dolore hanno anche funzionalità maggiormente compromesse rispetto ai non fumatori.
La prevalenza del fumo nella popolazione generale è diminuita negli ultimi 10 anni, ma le stime parlano ancora di una prevalenza del 19,3%. Insomma, la percentuale di fumatori con dolore cronico sembra rimanere alta rispetto alla popolazione generale.
L’obiettivo primario di questo studio è stato quello di determinare il periodo di prevalenza del fumo nei pazienti con dolore cronico.
L’obiettivo secondario era il determinare la prevalenza del fumo nei pazienti con diversa diagnosi di dolore ad esempio nei soggetti con fibromialgia, lombalgia e emicrania.
La popolazione in studio ha incluso 5350 pazienti(1256 fumatori, 4094 non fumatori) ricoverati presso il Mayo Comprehensive Pain Rehabilitation Center da gennaio 1998 a dicembre 2012.
Lo stato di fumatore è stato determinato attraverso un questionario compilato dal paziente.
Subito dopo il ricovero, sono stati determinati i principali siti anatomici di dolore cronico e caratterizzate le condizioni dolorose (es. fibromialgia) che sono quindi state utilizzate come diagnosi di dolore primario.
E’ stata anche determinata la potenziale associazione tra lo stato di fumatore (variabile dipendente) e l’utilizzo di oppioidi (variabile indipendente) in un modello aggiustato per età e sesso.
In maniera analoga, è stata determinate la potenziale associazione tra lo stato di fumatore e l’etnicità in un modello aggiustato per età e sesso. 
I risultati hanno mostrato che durante il periodo di 15 anni dello studio, la prevalenza globale del fumo era del 23.5% (95 % CI 22.4 – 24.6). La prevalenza al fumo negli anni 2000, 2005 e 2010 era rispettivamente del 24.2, 25.7 e 28.3 %.
La prevalenza globale al fumo in pazienti con fibromialgia, lombalgia ed emicrania era del 25.2 % (95 % CI 22.8 – 28.3), 22.8 % (95 % CI 21.3 – 25.9) e 21.2 % (95 % CI 17.9 – 24.7), rispettivamente. 
In un modello di regressione lineare a variabili multiple aggiustato per sesso ed età, l’uso degli oppioidi è stato significativamente associato allo stato di attuale fumatore (odds ratio=1.4, 95 % CI 1.2 to 1.6, p=
Nessuna differenza significativa nella prevalenza al fumo è stata osservata rispetto a età e sesso e nessuna differenza significativa è stata osservata nella proporzione dei pazienti fumatori  nell’anno 2000 rispetto al 2005 (p>0.1) e tra quelli dell’anno 2000 rispetto al 2010 (p>0.1).
In conclusione, in questo studio è stata osservata un’associazione significativa tra l’utilizzo degli oppioidi e lo stato di attuale fumatore in un modello di regressione multipla lineare aggiustato per sesso ed età.
Come hanno precisato gli stessi autori: “Anche se esistono delle fluttuazioni nella prevalenza dell’abitudine al fumo nei periodi dello studio analizzati, il trend in aumento che abbiamo osservato nel nostro studio rispetto al trend in diminuzione nella popolazione generale potrebbe essere dovuto, in parte, alle caratteristiche cliniche uniche dei pazienti con dolore cronico incluso l’uso concomitante di oppioidi. La stretta associazione trovata in questo lavoro tra uso di oppioidi e fumatori è molto importante in quanto abbiamo precedentemente riportato che i fumatori utilizzano più facilmente questi farmaci rispetto agli ex fumatori o a chi non ha mai fumato.
Studi precedenti suggeriscono che potrebbe essere molto più difficile smettere di fumare per i fumatori che ricevono una terapia con oppioidi a lungo termine. Queste osservazioni cliniche sono supportate da dati preclinici che suggeriscono che l’effetto antinocicettivo della nicotina e della morfina sono collegati e che la antinocicezione dovuta alla morfina è influenzata dall’attivazione dei recettori aceticolin-nicotinici sovraspinali
Studi futuri chiariranno i fattori potenziali che contribuiscono all’alta prevalenza al fumo in questa popolazione.
Emilia Vaccaro
Orhurhu VJ. et al. Prevalence of smoking in adukt with chronic pain. Tob. Induc. Dis. 2015 Jul 17; 13(1):17
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