Dolore

Dolore pediatrico in pronto soccorso: cure analgesiche per 1 bimbo su 2 ma si può fare di più

È la prima survey, in Italia, a fotografare la diretta esperienza dei pazienti pediatrici che giungono con dolore al Pronto Soccorso e dei genitori che li accompagnano. Condotta su 644 bambini e 923 adulti, il 26 e 27 settembre 2015, PIPER Weekend ha rilevato un alto livello di soddisfazione degli utenti per l'assistenza ricevuta, pur evidenziando alcuni fronti su cui occorre ancora lavorare: la misurazione dell'intensità dolorosa solo nel 25% dei casi, la somministrazione di una terapia analgesica nel 47% (in 1 caso su 2 entro i 20 minuti dall'accesso al PS).

È la prima survey, in Italia, a fotografare la diretta esperienza dei pazienti pediatrici che giungono con dolore al Pronto Soccorso e dei genitori che li accompagnano. Condotta su 644 bambini e 923 adulti, il 26 e 27 settembre 2015, PIPER Weekend ha rilevato un alto livello di soddisfazione degli utenti per l’assistenza ricevuta, pur evidenziando alcuni fronti su cui occorre ancora lavorare: la misurazione dell’intensità dolorosa solo nel 25% dei casi, la somministrazione di una terapia analgesica nel 47% (in 1 caso su 2 entro i 20 minuti dall’accesso al PS).

Nelle strutture che, al momento della survey, avevano già implementato delle raccomandazioni sulla gestione del dolore è emersa una miglior qualità della presa in carico del problema. Per questo motivo il Gruppo PIPER prosegue il suo lavoro di stesura di raccomandazioni utili agli operatori dei PS; di prossima pubblicazione quelle su dolore addominale, da trauma, da anemia falciforme e nel bambino disabile.

I genitori dei bambini con dolore che accedono ai Pronto Soccorso italiani, nel 95% dei casi, sono abbastanza o molto soddisfatti di come il dolore dei propri figli sia gestito da medici e infermieri. I piccoli pazienti, in genere, lasciano i PS senza o con meno dolore (77%), solo il 23% viene dimesso lamentando la stessa sofferenza provata all’accesso. Uno scenario positivo quello delineato dall’indagine PIPER Weekend, presentata oggi a Milano.

L’indagine punta a ricostruire come il dolore dei più piccoli venga preso in carico nei reparti di emergenza-urgenza del nostro Paese. Permangono, tuttavia, margini di miglioramento per un’assistenza analgesica davvero a misura di bambino. Solo in 1 caso su 4, infatti, si procede alla misurazione dell’intensità dolorosa e, in meno della metà dei casi (47%), viene somministrato un antidolorifico.

Promossa dal Gruppo PIPER (Pain in Pediatric Emergency Room), che riunisce esponenti di 29 Pronto Soccorso italiani, la survey ha avuto il patrocinio di Ministero della Salute, Federazione Italiana Aziende Sanitarie Ospedaliere (FIASO), Associazione Ospedali Pediatrici Italiani (AOPI) e il contributo incondizionato di Angelini. In occasione dell’odierna presentazione dell’indagine, il Gruppo PIPER ha anche annunciato la prossima pubblicazione di nuove raccomandazioni rivolte agli operatori dei Pronto Soccorso, per supportarli nella gestione delle diverse forme di sofferenza pediatrica.
“Il Gruppo PIPER dal 2010 opera con l’obiettivo di migliorare la gestione del dolore dei bambini nel setting di cura dell’emergenza”, ha illustrato Franca Benini, Responsabile Centro Regionale veneto Terapia antalgica e Cure palliative pediatriche, Università di Padova e Responsabile scientifico del Gruppo PIPER. “Dopo aver individuato le aree in cui era prioritario intervenire, nel 2015 abbiamo redatto un primo set di raccomandazioni. Quelle di prossima pubblicazione riguardano tipologie di dolore o molto frequenti (il dolore da trauma e addominale) o particolarmente complesse (il dolore da anemia falciforme e nel bambino disabile). La fondamentale linea d’indirizzo è che il dolore vada sempre considerato, misurato e trattato.

L’indagine PIPER Weekend, condotta nei 29 centri aderenti al nostro network, è stato uno step cruciale perché ci ha permesso di riflettere sull’efficacia di ciò che facciamo, restituendoci il feedback di bambini e genitori. L’auspicio è che iniziative di questo tipo, così come la continua produzione di raccomandazioni per gli operatori sanitari che stiamo portando avanti, promuovano un cambiamento culturale, perché è necessario ed è possibile lavorare sull’analgesia pediatrica con ottimi risultati”.
“Sono stati intervistati 923 adulti e 644 bambini”, ha spiegato Angelo Pennella della Facoltà di Medicina e Psicologia, Università di Roma "Sapienza", che ha analizzato i dati di PIPER Weekend mostrandone i principali risultati. “Nella percezione dei genitori, il personale dei PS si è mostrato molto (57%) o abbastanza (38%) attento al dolore dei piccoli pazienti. Meno frequente la misurazione dell’intensità dolorosa, praticata in circa il 25% dei casi (in misura maggiore al Sud, 39%). Per quanto riguarda la figura professionale che si è fatta carico del problema, l’indagine mostra che al Sud il medico ha un ruolo centrale come unico referente, mentre al Nord prevale il lavoro di team fra medici e infermieri. Poco meno della metà dei bambini ha ricevuto un trattamento antidolorifico e, di questi, il 50% in meno di 20 minuti. I genitori si dicono nel complesso molto (53%) o abbastanza (42%) soddisfatti di come sia stato gestito il dolore dei loro figli”.
Una particolare variabile presa in esame riguarda il recepimento o meno, da parte dei 29 PS sottoposti all’indagine, di specifiche raccomandazioni sulla gestione del dolore nel bambino. Nelle strutture che, al momento della survey, avevano già implementato delle raccomandazioni, è emersa più attenzione da parte del personale verso il dolore del bambino, maggiore propensione a misurarlo e trattarlo e, quindi, una miglior qualità della presa in carico del problema.
“La Legge 38 ha dedicato un’attenzione particolare al diritto a non soffrire dei bambini, ponendo il nostro Paese all’avanguardia su questo fronte”, ha dichiarato Marco Spizzichino, Direttore dell’Ufficio XI - Direzione generale della programmazione sanitaria del Ministero della Salute. “Il percorso da compiere per una piena applicazione della normativa è ancora lungo ma, grazie a iniziative come quelle promosse dal Gruppo PIPER, che il Ministero della Salute accoglie con grande interesse, si compiono fondamentali passi avanti. Essendo il Pronto Soccorso un ambito particolarmente delicato, è essenziale farne emergere le principali criticità e lavorare sulle concrete strategie risolutive. I risultati di PIPER Weekend rappresentano un importante stimolo per continuare a migliorare l’assistenza”.
“Siamo al fianco del Gruppo PIPER fin dalla sua nascita”, ha commentato Fabio De Luca, Chief Commercial Officer Italia di Angelini. “Ne supportiamo ogni nuova iniziativa, fiduciosi del valore e della necessità di questo progetto. Grazie a PIPER Weekend, che ha visto il coinvolgimento di tutti i 29 centri aderenti al network, è stata condotta una preziosa indagine sulla gestione del dolore pediatrico in Pronto Soccorso, dando voce, per la prima volta, ai bambini e ai loro genitori. Avendo riscontrato un quadro sostanzialmente positivo, ma non privo di aspetti che richiedono un ulteriore sforzo di miglioramento, rinnoviamo il nostro sostegno incondizionato al Gruppo PIPER in vista delle nuove attività che intenderà portare avanti, perchè un bambino che ritrova il sorriso, grazie ad una corretta cura del suo dolore, è una vittoria per tutti”.

PIPER
Dal 2010, il Gruppo PIPER (Pain In Pediatric Emergency Room) è impegnato in attività volte a migliorare la gestione del dolore nei bambini che accedono ai Pronto Soccorso pediatrici e generalisti, dalla fase di triage alla dimissione, raccogliendo l’esperienza di 29 PS distribuiti in tutt’Italia.
Obiettivo fondamentale del Gruppo di lavoro è la definizione di raccomandazioni cliniche allo scopo di cambiare concretamente l’approccio al problema. Dopo il primo set di raccomandazioni, dedicate al dolore nel triage e da procedura, sono di prossima pubblicazione le raccomandazioni relative a dolore da trauma, addominale, da anemia falciforme e nel bambino disabile.
Il Gruppo PIPER svolge anche attività di ricerca. Realizza, inoltre, materiali divulgativi per sensibilizzare il pubblico sull'importanza della valutazione e del trattamento del dolore, come il video "Dolore? No Grazie!" del 2014, patrocinato dal Ministero della Salute.
Dal 2010 il progetto PIPER è sostenuto dal contributo incondizionato di Angelini.