Dolore

Dolore, tre giorni tra novità diagnostiche e terapeutiche. Al via il 44^ congresso dell'AISD

Dolore post operatorio, osteoarticolare, cefalee, lombalgia e tanto altro ancora ad arricchire il programma del 44^ congresso nazionale dell'Associazione Italiana per lo Studio del Dolore 2021 che anche per quest'anno si svolgerà in maniera del tutto virtuale dal 23 al 25 settembre 2021.

Dolore post operatorio, osteoarticolare, cefalee, lombalgia e tanto altro ancora ad arricchire il programma del 44^ congresso nazionale dell’Associazione Italiana per lo Studio del Dolore 2021 che anche per quest’anno si svolgerà in maniera del tutto virtuale dal 23 al 25 settembre 2021.

870 i partecipanti che si sono iscritti al congresso, 57 i relatori e moderatori coinvolti in 13 sessioni scientifiche, 13 letture magistrali, una tavola rotonda, una sessione di comunicazioni e poster, un corso di ecografia in terapia del dolore. 25 i crediti formativi ECM erogati dall’evento.

Il programma è articolato in sessioni e letture di approfondimento, è ricco di spunti interessanti per quanti sono proiettati nella cultura del dolore, rispettando, come sempre criteri di ricerca ed assistenziali, nell’ambito della multidisciplinarità caratteristica dell’Associazione Italiana per lo Studio del Dolore.

Il Congresso vede infatti la presenza di numerose personalità, da sempre punti di riferimento nei propri settori di competenza, per focalizzare l’attenzione sulle novità che il mondo della medicina del dolore offre, senza perdere di vista le linee guida e la pratica clinica quotidiana, con un unico fondamentale obiettivo: la presa in carico del paziente con dolore.

Le tematiche discusse spaziano dalla neurobiologia del dolore, al dolore postoperatorio, a nutraceutica e dolore, alle sinergie tra specialisti, come per esempio tra medicina del dolore e medicina riabilitativa. Verrà dato spazio alla nuova classificazione del dolore, al dolore da osteoporosi, da osteoartrosi, alle cefalee, al dolore durante le fasi della vita, al dolore in emergenza, alla lombalgia cronica. Si parlerà di microbiota, immunità e cervello, di dolore oncologico e gestione interdisciplinare.

Come spiega la prof. Maria Caterina Pace, Presidente dell’AISD, Associazione Italiana per lo Studio del Dolore, Professore ordinario di Anestesia, Rianimazione, Terapia Intensiva e Terapia del dolore presso l’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, «il Congresso di quest’anno rappresenta sicuramente un momento di incontro particolare, in quanto il Covid ha completamente stravolto tutte le nostre consuetudini e ha reso difficili i percorsi di cura. Ma non ci siamo arresi.

E così abbiamo allargato i nostri interessi anche a questa terribile pandemia e alle conseguenze che ne deriveranno. Molti pazienti affetti da Covid, dalle forme paucisintomatiche a quelle che necessitano di degenza in terapia subintensiva o intensiva, riportano riacutizzazioni di sindromi dolorose che possono risultare di difficile gestione. A questo si sono aggiunte le difficoltà logistiche e la riorganizzazione delle modalità di erogazione dei servizi sanitari; pertanto, seguire in maniera appropriata e attenta tali pazienti, è risultato ancora più complicato.

Quando la pandemia ha riaperto le porte della salute i pazienti sono comunque venuti di meno negli ambulatori, sia per le restrizioni sul numero di visite possibili che per paura di infettarsi in ospedale, e di questo ne sentiremo il peso nei prossimi anni. Si è purtroppo dovuto già parlare di infarti e ictus non curati, ma nessuno ha parlato del dolore cronico.

Ci auguriamo inoltre che dalle sessioni scientifiche del Congresso emergano nuovi stimoli per appassionare e far conoscere una disciplina complessa e affascinante e che la conoscenza dell’impatto sociale del dolore cronico non adeguatamente curato motivi fortemente anche i decisori politici a potenziare i centri di medicina del dolore già presenti sul territorio.

L'Associazione Italiana per lo Studio del Dolore è da sempre impegnata nella ricerca e nello studio dei trattamenti più efficaci nella lotta al dolore e in particolare anche in questo momento non può che perseguire la sua mission e mette a disposizione la sua esperienza e conoscenza per migliorare la presa in carico e la cura dei pazienti con dolore».