L’equipe dell’Unità operativa di Terapia del Dolore dell’AOUP di Pisa ha impiantato per la prima volta in Italia un microstimolatore iniettabile per il controllo del dolore cronico nei pazienti che non rispondono ad alcun farmaco e ad alcuna terapia.

Tale sistema innovativo deriva da una collaborazione dell’equipe diretta dal dott. Paolo Poli e  un gruppo di bioingegneri californiano ideatori dell’apparecchio. Il microstimolatore va applicato sotto pelle.

Il dott. Poli, ha spiegato ai microfoni di PharmaStar che “l’introduzione di tale microstimolatore è molto semplice; il tutto avviene per via percutanea, direttamente con un ago, e la stimolazione è fatta attraverso un sistema wireless e quindi non c’è più la necessità di impiantare le batterie. E’ un sistema che, come tutti i sistemi di neurostimolazione, deriva dai sistemi di cardiostimolazione.

Il sistema di microstimolazione che è stato impiantato a Pisa è costituito da un microfilo del diametro di circa 1 mm e della lunghezza di circa 10 cm che contiene al suo interno un microchip in grado di decodificare i comandi trasmessigli dall’esterno con sistema wireless e di commutarli in segnali elettrici da rinviare direttamente ai nervi e ai tessuti biologici senza la necessità di fili di connessione e batterie interne, come invece avviene con i tradizionali neuro stimolatori.

Anche la procedura di impianto, poco invasiva e con anestesia locale,  riduce drasticamente le possibili complicanze operatorie nonché i tempi di procedura e i relativi costi economici, offrendo anche la possibilità di impianto a quei pazienti che, per diversi fattori di rischio, non potrebbero essere sottoposti a una procedura chirurgica per il posizionamento di uno stimolatore di tipo tradizionale.”

Sono sistemi di ultima generazione che potranno portare il numero di tali impianti a crescere sempre di più. Il dott. Poli, ha proseguito sottolineando i vantaggi di tale nuova apparecchiatura in quanto “uno stimolatore di vecchia generazione ricaricabile arriva a costare 15mila euro, questi nuovi hanno un costo intorno agli 8mila euro, che è destinato anche a diminuire sensibilmente”.

Un altro aspetto molto importante che ha evidenziato il dott. Poli è che “la parte di stimolazione che viene fatta all’esterno può essere impiantata anche negli indumenti come nel caso della paziente dell’impianto appena realizzato in cui questa parte è stata impiantata nel reggiseno. La sede precisa dell’impianto dipende dal tipo di patologia presente nel paziente”.

Il dott. Poli ci ha, infatti, spiegato che la sua equipe ha eseguito un impianto in un paziente con nevralgia posterpetica nel sottocute nella zona del dolore residuo, in un altro paziente con lombalgia l’impianto è stato realizzato nello spazio peridurale.

Ovviamente, ha precisato il Dott. Poli,  “parliamo di dolore derivante da patologie ben diagnosticate; la neurostimolazione, infatti, funziona su dolori ben definiti e definibili. Tale dispositivo è molto piccolo, delle dimensioni di quelli dei microchip che si impiantano nei cani, e ciò permette un intervento a livello ambulatoriale, scevro da complicanze e da rischi e con costi abbattuti rispetto ai predecessori. Il costo più basso permetterà anche di poterne impiantare molti di più”.

Il Dott. Giuliano De Carolis, che ha effettuato il primo impianto, ha dichiarato che “le applicazioni delle biotecnologie e nanotecnologie in campo sanitario stanno producendo un grande impegno verso la miniaturizzazione dei dispositivi attualmente in uso per il controllo del dolore e il miglioramento delle loro performance.

Emilia Vaccaro