In un documento definitivo il National Institute for Health and Clinical Excellence (Nice) ha deciso di raccomandare la rimborsabilità da parte del servizio sanitario nazionale inglese per apixaban per la prevenzione del tromboembolismo venoso (TEV) in pazienti adulti sottoposti a interventi di protesizzazione di anca o ginocchio.

Secondo l’agenzia britannica il farmaco è costo/efficace nel prevenire la formazione di trombi dopo l’intervento chirurgico dell’anca o del ginocchio.

Apixaban inibisce direttamente il fattore Xa, quindi interferisce con la conversione della protrombina a trombina è previene la formazione dell'aggregazione della fibrina. Oltre all'efficacia in questa tipologia di pazienti e alla sua sicurezza, va sottolineata la maneggevolezza di apixaban che non richiede continui dosaggi della coagulazione, a differenza delle attuali terapie anticoagulanti orali.

Il tromboembolismo venoso (TEV) è una patologia che deriva dalla formazione di coaguli (trombi) nelle vene, e comprende la trombosi venosa profonda (TVP) e la sua complicanza acuta potenzialmente fatale, l’embolia polmonare (EP). Si stima che il TEV sia la terza malattia cardiovascolare più diffusa dopo la malattia coronarica e l’ictus.

I pazienti sottoposti a interventi di protesizzazione di anca o ginocchio hanno un rischio superiore di sviluppare TEV e quindi necessitano di una terapia anticoagulante per prevenire la formazione di trombi. In assenza della terapia anticoagulante l’incidenza di TVP va dal 41 all’85% dopo l’intervento di protesizzazione del ginocchio e dal 42 al 57% per l’intervento di protesizzazione dell’anca.

Ogni anno il TEV colpisce circa 1,5 mllioni di europei e 3 milioni di americani  e uccide più del doppio delle persone rispetto a AIDS, carcinoma mammario, tumore della prostata e incidenti automobilistici messi assieme, in Europa. L’embolia polmonare è la principale causa di morte nosocomiale con una percentuale di circa il 10% di tutti i decessi in ospedale (benché sia pari solo all’ 1% di tutti i ricoveri). Sino al 50% dei soggetti con trombosi venosa profonda può sviluppare sindrome post-trombotica che è una condizione cronica, e il 4% può sviluppare ipertensione polmonare tromboembolica cronica, entrambe possono causare notevole infermità e costituiscono un elevato peso economico.

Comunicato del Nice
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