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Carcinoma renale, parere positivo del Chmp per tivozanib

Il Chmp delEma ha adottato un parere positivo raccomandando l'autorizzazione all'immissione in commercio di tivozanib per pazienti adulti con carcinoma renale avanzato (RCC). Una volta approvato in via definitiva, il farmaco sarà indicato per il trattamento di prima linea nei pazienti adulti con RCC avanzato e per i pazienti adulti non trattati in precedenza con inibitori del pathway di VEGFR e mTOR, a seguito della progressione della malattia, già sottoposti a trattamento terapico con citochine contro il RCC avanzato.

Il Chmp delEma ha adottato un parere positivo raccomandando l'autorizzazione all'immissione in commercio di tivozanib per pazienti adulti con carcinoma renale avanzato (RCC). Una volta approvato in via definitiva, il farmaco sarà indicato per il trattamento di prima linea nei pazienti adulti con RCC avanzato e per i pazienti adulti non trattati in precedenza con inibitori del pathway di VEGFR e mTOR, a seguito della progressione della malattia, già sottoposti a trattamento terapico con citochine contro il RCC avanzato.

La britannica Eusa Pharma SA detiene diritti esclusivi di commercializzazione di tivozanib in Europa, Sud America e Sudafrica. Li ha ottenuti da Aveo Oncology dopo che nel 2014 Astellas si era ritirata da un precedente accordo con Aveo.

Il farmaco è un inibitore orale dei tre recettori (1, 2 e 3) del fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGF). Ha quindi un'azione antiangiogenetica e agisce sui vasi sanguigni che nutrono i tessuti tumorali inibendone la crescita e di conseguenza affamando il tumore.

Il Chmp ha basato il suo parere sui risultati dello studio TiVO-1, che ha valutato l'efficacia e la tollerabilità del tivozanib rispetto al sorafenib. TiVO-1 è stato presentato per la prima volta all'Assemblea annuale ASCO 2012. I risultati del follow-up sono stati presentati al Simposio Genitourinary Cancer Symposium ASCO del 2013.

TIVO-1 è uno studio multicentrico di fase III, randomizzato e in aperto, che ha arruolato 517 pazienti con CCR in fase avanzata, già sottoposti a nefrectomia e non trattati in precedenza con farmaci anti-VEGF o anti-mTOR. È il primo trial ad aver confrontato un farmaco in fase registrativa con uno già approvato per la terapia di prima linea del CCR.

Per quanto riguarda la sopravvivenza senza progressione (PFS), a due anni il nuovo farmaco è risultato superiore al controllo di 8,4 mesi, con un tasso di risposta del 13%. I dati sulla sopravvivenza generale (OS) hanno mostrato un efficacia sovrapponibile dei due farmaci. La OS con entrambi i medicinali era di 29 mesi.

Secondo i risultati presentati nel 2012, la PFS mediana nel braccio tivozanib era 11,9 mesi rispetto ai 9,1 mesi del braccio sorafenib (HR, 0,797; 95% CI, 0,639-0,993; P = 0,042). I pazienti mai trattati in precedenza che hanno ricevuto tivozanib hanno beneficiato di un maggiore miglioramento della PFS. Per questi pazienti, la PFS mediana era 12,7 mesi rispetto ai 9,1 mesi nel braccio naïve (HR, 0,756; 95% CI, 0,580-0,985; P = 0,037).

Al momento dell'analisi complessiva di sopravvivenza (OS), presentata nel 2013 al Simposio ASCO Genitourinary, i tassi di mortalità erano del 45,4% nel gruppo tivozanib e del 39,3% nel gruppo sorafenib, corrispondenti ad un HR stratificato di 1,245 (95% CI, 0,954-1,624 ; P = 0,105) tendendo a favore di sorafenib. La sopravvivenza mediana era 28,8 mesi nel braccio di tivozanib e 29,3 mesi nel braccio di sorafenib.

Nel 2013, il farmaco aveva ricevuto una bocciatura da parte dell’Fda.

Motzer RJ, Nosov D, Eisen T, et al. Tivozanib versus sorafenib as initial targeted therapy for patients with advanced renal cell carcinoma: Results from a phase III randomized, open label, multicenter trial. J Clin Oncol. 31, 2012 (suppl; abstr 4501).

Motzer RJ, Eisen T, Hutson TE, et al. Overall survival in patients from a phase III study of tivozanib hydrochloride versus sorafenib in patients with renal cell carcinoma. J Clin Oncol. 31, 2013 (suppl 6; abstr 350).