Il gel a base di ingenolo mebutato ha ricevuto il parere favorevole del Chmp dell’Ema quale trattamento per le cheratosi attiniche su viso, cuoio capelluto, tronco ed estremità. Si tratta di un  trattamento medico topico di breve durata e a unica somministrazione giornaliera per la cura della cheratosi attinica, un precursore del tumore della pelle di tipo non-melanoma causato principalmente dall’esposizione al sole prolungata e reiterata nel tempo.

Sviluppato dalla danese Leo Pharma, una volta approvato dall'Ema in via definitiva, sarà messo in commercio con il marchio Picato. Il trattamento completo con il gel a base di ingenolo mebutato prevede una sola applicazione al giorno per due giorni consecutivi in caso di cheratosi attinica su tronco ed estremità e per tre giorni consecutivi quando sono colpiti viso e cuoio capelluto.

Le cheratosi attiniche sono lesioni della pelle dal colore rosso e dall’aspetto squamoso che si manifestano soprattutto nelle aree esposte alla luce solare come viso, cuoio capelluto ed estremità, e possono presentarsi come singola lesione o interessare un’area più vasta1. Le lesioni sono causate dall’esposizione prolungata e reiterata nel tempo ai raggi UV, una condizione che colpisce un numero sempre crescente di persone, con picchi di concentrazione in Europa, Stati Uniti e Australia.

Queste lesioni sono precursori del tumore della pelle e possono degenerare nel carcinoma squamocellulare (o SCC, Squamous Cell Carcinoma), che è il secondo tumore della pelle non-melanoma per diffusione.

Il rischio di degenerazione in SCC aumenta con il numero delle lesioni presenti ed è impossibile prevedere quali di esse si trasformeranno in un tumore della pelle. Gli studi effettuati dimostrano che il 65% dei casi di carcinoma squamocellulare possono iniziare come cheratosi attiniche.

Il gel a base di ingenolo mebutato viene estratto dalla linfa della Euphorbia peplus, una pianta utilizzata dalla medicina tradizionale. La pianta essiccata viene sottoposta a un processo di estrazione, purificazione e cristallizzazione di circa cinque mesi per poter diventare un ingrediente farmaceutico attivo (API).
Si tratta di una terapia medica topica che rende possibile il trattamento dell’area affetta da cheratosi attiniche.
È disponibile in due diverse concentrazioni: per il trattamento di viso e cuoio capelluto il gel viene applicato nella concentrazione di 0,015% una volta al giorno per tre giorni consecutivi, mentre per il trattamento del corpo il gel viene applicato una volta al giorno per due giorni consecutivi, a una concentrazione di 0,05%.

Il parere positivo europeo si basa sui dati di quattro studi di Fase III effettuati su oltre 1.000 pazienti trattati con ingenolo mebutato (n=503) o placebo (n=502), da cui è stato dimostrato che il gel applicato una volta al giorno per due o tre giorni consecutivi è significativamente più efficace del placebo nella scomparsa della cheratosi attinica.
Le reazioni locali (LSR) più frequenti sono eritema, sfaldamento/desquamazione, comparsa di croste, gonfiore. Altre reazioni segnalate (AES) su pazienti (≥2%) nei trials di Fase III sono state dolore, prurito e infezioni sull’area di applicazione, ma anche edema periorbitale e mal di testa quando l’applicazione riguardava viso e cuoio capelluto.

Informazioni sulle cheratosi attiniche
Le cheratosi attiniche sono lesioni della cute, causate in prevalenza dall’esposizione prolungata e reiterata ai raggi solari (prevalentemente UV) in soggetti dal fototipo chiaro. Le lesioni sono spesso rosse e squamose e inizialmente possono essere confuse con uno sfogo cutaneo o altra irritazione cutanea, ma non migliorano con il tempo. Il numero dei pazienti affetti da cheratosi attiniche è alto e anche in rapida crescita, soprattutto in Europa, Stati Uniti e Australia, e l'American Academy of Dermatology stima che il 60% delle persone predisposte di età superiore ai 40 anni presenti almeno una lesione da cheratosi attinica. Le persone maggiormente a rischio spesso hanno più di 40 anni e tendono ad avere la carnagione chiara e una storia di esposizione solare.

Il principale fattore di rischio per lo sviluppo delle cheratosi attiniche è l’esposizione prolungata e reiterata ai raggi solari (prevalentemente UV), secondo il dato che emerge dalla distribuzione geografica della prevalenza nella popolazione predisposta. Anche l’aumento dell’esposizione ai raggi solari durante le vacanze e i momenti ricreativi ha contribuito a incrementare la prevalenza. Le cheratosi attiniche sono più comuni nei maschi e le persone di fototipo chiaro sono quelle più predisposte a queste lesioni. Gli altri fattori di rischio identificati includono età avanzata e immunodeficienza. I pazienti immuno-compromessi mostrano un notevole aumento di cheratosi attinica, con un rischio da 65 a 250 volte superiore di cheratosi attinica e di SCC invasivo.

Le cheratosi attiniche sono considerate lo stadio più precoce nello sviluppo di un tumore della pelle non-melanoma e possono evolversi in carcinoma squamocellulare, un tumore non-melanoma che è il secondo tipo di tumore della pelle per diffusione. L’individuo che sviluppa più cheratosi attiniche multiple, un fenomeno denominato cancerizzazione di campo, il rischio che una o più di queste lesioni degeneri in un carcinoma squamocellulare nell’arco di 10 anni arriva fino al 10%16. Il rischio di evoluzione in SCC aumenta con il numero delle lesioni presenti5 ed è impossibile prevedere quali lesioni degenereranno in un tumore della pelle. Secondo gli studi effettuati, il 65% dei casi di carcinoma squamocellulare ha inizio con una cheratosi attinica e i pazienti che presentano questa condizione sono sei volte più soggetti a sviluppare un qualsiasi tipo di tumore della pelle rispetto alle persone che ne sono prive.