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Emicrania, parere positivo del Chmp per galcanezumab

Il Comitato per i medicinali per uso umano dell'Agenzia europea per i medicinali ha raccomandato l'autorizzazione all'immissione in commercio dell'anticorpo monoclonale umanizzato galcanezumab (Emgality, Eli Lilly) per la prevenzione dell'emicrania negli adulti. L'indicazione per il farmaco è come trattamento per i pazienti che hanno almeno 4 giorni di emicrania mensile.

Il Comitato per i medicinali per uso umano dell'Agenzia europea per i medicinali ha raccomandato l'autorizzazione all'immissione in commercio dell'anticorpo monoclonale umanizzato galcanezumab (Emgality, Eli Lilly) per la prevenzione dell'emicrania negli adulti. L'indicazione per il farmaco è come trattamento per i pazienti che hanno almeno 4 giorni di emicrania mensile.

Disponibile in una confezione autoiniettabile da somministrarsi una volta al mese, è il secondo antagonista del peptide correlato al gene della calcitonina (CGRP) a ricevere la raccomandazione del comitato per la prevenzione dell'emicrania. Nel maggio 2018, l’Ema ha infatti approvato erenumab.

Per il primato in questa nuova classe di farmaci sono in lizza Amgen e Novartis (erenumab), Teva (fremanezumab) Lilly (galcanezumab), Allergan (MK-1602) e la piccola biotech americana Alder Biopharmaceuticals (ALD403).

La raccomandazione del CHMP si basa su studi di Fase III: EVOLVE-1, EVOLVE-2 e REGAIN, con un totale di 1117 pazienti con emicrania cronica e 1780 pazienti con emicrania episodica.
Tra quelli trattati con il farmaco attivo, i pazienti con emicrania cronica hanno avuto una riduzione media di 2 giorni/mese rispetto al placebo, mentre quelli con emicrania episodica hanno avuto una riduzione media di 1,9 giorni/mese.

Gli eventi avversi più comunemente riportati sono stati il dolore e le reazioni nel sito di iniezione, le vertigini e la costipazione.
"Si stima che circa il 15% della popolazione dell'Unione Europea soffre di emicrania", riporta il Chmp in un comunicato.

"Non esiste una cura per l'emicrania e questi due farmaci [galcanezumab ed erenumab] ampliano le opzioni terapeutiche per questa malattia", aggiungono. "Ci sono altri trattamenti disponibili per affrontare i sintomi e ridurre la frequenza dei giorni di emicrania. Tuttavia, i trattamenti preventivi esistenti non sempre funzionano bene e possono avere spiacevoli effetti collaterali".

Galcanezumab (LY2951742) è un anticorpo monoclonale che agisce bloccando il peptide correlato al gene della calcitonina (CGRP). Lilly sta valutando il galcanezumab anche per il trattamento della cefalea a grappolo, con i risultati della fase III previsti nel corso del 2018. Al farmaco di Lilly è stata assegnata la Fast Track Designation dell’Fda.

Cos’è il CGRP
Il CGRP (acronimo dall'inglese Calcitonin Gene Related Peptide, peptide correlato al gene della calcitonina) è un neuropeptide composto da 37 amminoacidi ed è prodotto tramite lo splicing alternativo della calcitonina, un gene localizzato sul cromosoma 11. Si tratta di un potente peptide vasodilatatore e può intervenire nella trasmissione del dolore, interessando il sistema nervoso periferico e centrale.

L'aumento dei livelli di CGRP è stato segnalato in emicrania e una serie di altre malattie, come l'insufficienza cardiaca e l'ipertensione. Pertanto, antagonisti del recettore CGRP potrebbero risultare utili come agenti antiemicranici.

Il CGRP è stato scoperto nel 1942 quale prodotto alternativo del gene per la calcitonina. Inizialmente riconosciuto quale peptide con effetto vasodilatore,  presto si è capito il suo più ampio coinvolgimento nei meccanismi di autoregolazione cerebrale del sistema trigemino-vascolare e nocicettivo. Più recentemente si è ipotizzato che il CGRP fosse implicato nella patogenesi emicranica.