Il Chmp dell’Ema ha dato parere positivo all’estensione delle indicazioni di everolimus per comprendere anche il trattamento dei pazienti adulti con angiomiolipoma renale associato a sclerosi tuberosa (TSC). L’inibitore di mTOR è il primo medicinale disponibile per la terapia dei tumori non cancerosi (benigni) che non richiedono l’intervento chirurgico immediato.

L’approvazione è basata sui risultati dello studio di fase III EXIST-2 (EXamining everolimus In a Study of TSC) che aveva arruolato 118 pazienti con TSC. I risultati del trial avevano mostrato che il 42% dei pazienti arruolati aveva ottenuto una risposta alla terapia, inclusa l’assenza di nuove lesioni tumorali e con una sostanziale riduzione delle dimensioni del tumore che si è protratta, in media, per più di 5 mesi.

Everolimus è già approvato in Europa e negli Stati Uniti per la terapia del carcinoma a cellule renali avanzato, per l’astrocitoma subependimale a cellule giganti (SEGA) associato a TSC nei pazienti non candidati alla rimozione chirurgica del tumore e per la terapia dei tumori neuroendocrini avanzati di origine pancreatica.
Con una somministrazione giornaliera, everolimus agisce nelle cellule cancerose su mTOR, una proteina che funziona come regolatore centrale della divisione delle cellule tumorali, della crescita dei vasi sanguigni e del metabolismo cellulare.

La sclerosi tuberosa è una malattia genetica a trasmissione autosomica dominante che interessa più organi tra cui il cervello, i reni, il cuore, la retina e i polmoni. È dovuta ad un difetto nel controllo della proliferazione e differenziazione cellulare, tale per cui si sviluppano amartomi multipli (angiomiolipomi renali, angiofibromi cutanei, astrocitomi gigantocellulari cerebrali e retinici, rabdomiomi cardiaci e linfangioleiomiomi polmonari) in diversi organi la cui funzione può alla fine risultare compromessa. I sintomi neurologici principali sono il ritardo mentale, l'epilessia, disturbi psichiatrici e problemi comportamentali.

La linfangioleiomiomatosi (chiamata anche, in breve, LAM) è una malattia che può presentarsi in forma isolata, definita “sporadica”, o nel contesto di un’altra rara malattia, la sclerosi tuberosa: in questi casi la LAM rappresenta la forma di interessamento polmonare della sclerosi tuberosa. I sintomi possono includere mancanza di respiro, pneumotoraci, dolore toracico, tosse o fatica. Circa il 50% delle donne con LAM sviluppano un tumore benigno al rene chiamato angiomiolipoma, comunemente associato ad un'altra malattia rara, la sclerosi tuberosa.

L’angiomiolipoma renale è un tumore benigno, non capsulato, composto da tessuto adiposo, vasi anomali e tessuto muscolare liscio in proporzioni variabili (viene considerato un "tumore/malformazione" composto da "cellule epitelioidi perivascolari" "piuttosto che un vero tumore ed a seconda del tessuto prevalente viene anche chiamato miolipoma o angiomioma) e localizzato nella regione corticale del rene (talora possono però estendersi nel tessuto grasso o vascolare peri-renale).

L'incidenza della ST è di 1 su circa 6.000 individui nella popolazione generale; la reale incidenza però non è perfettamente conosciuta a causa dell'elevato numero di persone affette con segni clinici molto lievi o quasi del tutto asintomatiche che, poiché non richiedono l'intervento del medico, sfuggono facilmente alla diagnosi.
La prevalenza è di circa 1 su 13.000 - 30.000 individui nella popolazione generale e di 1 su 6.800 nella popolazione di bambini d'età compresa tra 11 e 15 anni.