Il Nice ha detto sì all'impiego dell'anticorpo monoclonale gefitinib (Iressa) nel carcinoma del polmone non a piccole cellule (Nsclc) da parte dell'Nhs, il servizio sanitario pubblico inglese. Per incassare il via libera, AstraZeneca, che produce il farmaco, ha proposto un pagamento fisso, qualunque sia la durata della terapia, e una fornitura gratuita per i pazienti sottoposti a una terapia breve. Il farmaco offre un vantaggio rispetto ad altre terapie anche per la disponibilità in formulazione orale (compresse). Entro la fine dell'anno, il Nice prenderà la decisione finale sulla rimborsabilità del farmaco.
È una decisione insolita, per il momento, ma che evidenzia la crescente pressione sulle aziende farmaceutiche affinché favoriscano economicamente l'accesso dei pazienti alle terapie se vogliono ottenere il lasciapassare del Nice, chiamato a decidere se un farmaco ha un rapporto costo-efficacia favorevole e merita quindi di essere pagato con i soldi dei contribuenti.
Gefitinib avrà un costo fisso di 12.200 sterline indipendentemente dalla durata del trattamento, ad eccezione delle terapie inferiori ai 3 mesi, per le quali l'erogazione sarà gratuita.

Anche se l'agenzia britannica non negozia direttamente i prezzi dei farmaci con i produttori, tiene conto delle eventuali ‘offerte speciali' proposte dalle aziende nel decidere se raccomandarne o meno il rimborso da parte dell'Nhs. In futuro, però, potrebbe giocare un ruolo più diretto in questo ambito, nell'ottica di un'attribuzione dei prezzi ‘basata sul valore' che il governo intende perseguire.

In gennaio, il Nice aveva chiesto maggiori informazioni su gefitinib ad AstraZeneca, che ha risposto, avanzando nel contempo la nuova proposta sul costo del farmaco, approvato lo scorso luglio dall'Ema per il trattamento del Nsclc localmente avanzato o metastatico che presenta una del recettore EGFR-TK (epidermal growth factor receptor-tyrosine kinase). L'approvazione si riferisce a tutte le linee di terapia.
Questa approvazione costituisce un ulteriore sviluppo della targeted therapy. La mutazione della molecola EGFR si osserva nel 10-15% dei pazienti con tumore al polmone e gli studi hanno dimostrato che questi pazienti sono particolarmente sensibili all'efficacia del farmaco.
La decisione dell'autorità europea ha contribuito a risollevare le sorti del farmaco, che cinque anni fa sembravano segnate, quando lo studio di fase III ISEL non aveva dimostrato benefici significativi nella popolazione globale dei pazienti con Nsclc.

In Gran Bretagna, il Nice ha già dato il suo imprimatur a diversi farmaci iniettabili per il tumore al polmone, ma gefitinib, seppure ultimo arrivato, potrebbe essere preferito agli altri perché più comodo da assumere, in virtù della sua formulazione in compresse.

Comunicato del Nice