La Commissione Europea ha concesso l'Autorizzazione all'Immissione in Commercio per pirfenidone, medicinale indicato nel trattamento del paziente adulto affetto da fibrosi polmonare idiopatica (FPI) da lieve a moderata, una malattia dei polmoni progressiva e con esito fatale. L'approvazione consente la commercializzazione di pirfenidone in tutti i 27 Stati Membri dell'UE e segna una svolta nel trattamento delle oltre 100.000 persone afflitte da FPI in Europa. Il farmaco sarà messo in commercio con il marchio Esbriet.

Pirfenidone è una molecola farmacologicamente attiva di piccole dimensioni per uso orale. Inibisce la sintesi di TGF-beta, un mediatore chimico deputato al controllo di molte funzioni cellulari, comprese la proliferazione e la differenziazione cellulare, e fondamentale nello sviluppo della fibrosi. Pirfenidone blocca inoltre la sintesi di TNF-alfa, una citochina dalla nota azione proinfiammatoria.

Dal 2008, pirfenidone è commercializzato in Giappone da Shionogi & Co. Negli Stati Uniti, pirfenidone è ancora in fase di studio per il trattamento della FPI e deve ancora essere approvato dall'Fda  per questa indicazione.

La Fibrosi Polmonare Idiopatica  (FPI)
La fibrosi polmonare idiopatica è una fibrosi (ispessimento) del tessuto interstiziale alveolare polmonare che causa tosse, difficoltà respiratorie e  limita la possibilità di svolgere normali attività fisiche.  In alcuni pazienti si verificano imprevedibili riacutizzazioni acute e la patologia può avere esito infausto. L'età media in cui questa patologia viene diagnosticata è di 66 anni. La percentuale di sopravvivenza dei soggetti colpiti da FPI è simile a quella di molte malattie oncologiche, con un tempo medio di sopravvivenza dalla diagnosi compreso fra 3 e 5 anni. Fino ad ora non esistervano farmaci approvati per questa malattia né in Europa né negli Stati Uniti.