Il gel a base di ingenolo mebutato è stato approvato dalla FDA come trattamento per le cheratosi attiniche su viso, cuoio capelluto, tronco ed estremità. si tratta di un  trattamento medico topico di breve durata e a unica somministrazione giornaliera per la cura della cheratosi attinica, un precursore del tumore della pelle di tipo non-melanoma causato principalmente dall’esposizione al sole prolungata e reiterata nel tempo.

Il trattamento completo con il gel a base di ingenolo mebutato prevede una sola applicazione al giorno per due giorni consecutivi in caso di cheratosi attinica su tronco ed estremità e per tre giorni consecutivi quando sono colpiti viso e cuoio capelluto.

Commentando l’annuncio di oggi, Mark Lebwohl, M.D., Professor and Chair, Department of Dermatology Mount Sinai Medical Center, New York, ha dichiarato: «dal momento che non è possibile prevedere quali cheratosi attiniche degenereranno in un tumore della pelle, l'identificazione e il trattamento in fase precoce di queste lesioni è fondamentale. Ciò che rende particolarmente innovativa questa terapia è che in due o tre giorni il trattamento locale con ingenolo mebutato può rivelarsi realmente efficace».

Secondo Gitte P. Aabo, Chief Executive Officer di LEO Pharma, «le cheratosi attiniche colpiscono milioni di persone, ma molte di loro non sono consapevoli della patologia e del fatto che in alcuni casi può portare al cancro della pelle. Il gel a base di ingenolo mebutato richiede solo due o tre giorni consecutivi di trattamento, diversamente dalle altre terapie disponibili che durano diverse settimane o mesi. La nostra convinzione è che la breve durata del trattamento sarà valutata positivamente sia dal paziente sia dai medici. L'approvazione del gel a base di ingenolo mebutato è un altro importante passo avanti verso l’obiettivo di LEO Pharma di diventare una delle principali aziende dermatologiche del mondo».

In base alle previsioni di LEO Pharma, il gel dovrebbe essere disponibile per i medici statunitensi nel marzo 2012.

Le cheratosi attiniche sono lesioni della pelle dal colore rosso e dall’aspetto squamoso che si manifestano soprattutto nelle aree esposte alla luce solare come viso, cuoio capelluto ed estremità, e possono presentarsi come singola lesione o interessare un’area più vasta1. Le lesioni sono causate dall’esposizione prolungata e reiterata nel tempo ai raggi UV, una condizione che colpisce un numero sempre crescente di persone, con picchi di concentrazione in Europa, Stati Uniti e Australia2. Secondo la Skin Cancer Foundation, queste lesioni riguardano circa 58 milioni di americani e rappresentano la forma precancerosa più diffusa3. Queste lesioni sono precursori del tumore della pelle e possono degenerare nel carcinoma squamocellulare (o SCC, Squamous Cell Carcinoma), che è il secondo tumore della pelle non-melanoma per diffusione.
Il rischio di degenerazione in SCC aumenta con il numero delle lesioni presenti5 ed è impossibile prevedere quali di esse si trasformeranno in un tumore della pelle. Gli studi effettuati dimostrano che il 65% dei casi di carcinoma squamocellulare possono iniziare come cheratosi attiniche.

Il gel a base di ingenolo mebutato viene estratto dalla linfa della Euphorbia peplus, una pianta utilizzata dalla medicina tradizionale. La pianta essiccata viene sottoposta a un processo di estrazione, purificazione e cristallizzazione di circa cinque mesi per poter diventare un ingrediente farmaceutico attivo (API).
Si tratta di una terapia medica topica che rende possibile il trattamento dell’area affetta da cheratosi attiniche.

È disponibile in due diverse concentrazioni: per il trattamento di viso e cuoio capelluto il gel viene applicato nella concentrazione di 0,015% una volta al giorno per tre giorni consecutivi, mentre per il trattamento del corpo il gel viene applicato una volta al giorno per due giorni consecutivi, a una concentrazione di 0,05%. L’approvazione della FDA si basa sui dati di quattro studi di Fase III effettuati su oltre 1.000 pazienti trattati con ingenolo mebutato (n=503) o placebo (n=502), da cui è stato dimostrato che il gel applicato una volta al giorno per due o tre giorni consecutivi è significativamente più efficace del placebo nella scomparsa della cheratosi attinica.

Le reazioni locali (LSR) più frequenti sono eritema, sfaldamento/desquamazione, comparsa di croste, gonfiore.
Altre reazioni segnalate (AES) su pazienti (≥2%) nei trials di Fase III sono state dolore, prurito e infezioni sull’area di applicazione, ma anche edema periorbitale e mal di testa quando l’applicazione riguardava viso e cuoio capelluto.

Storia dei trials clinici sul farmaco
A oggi sono stati portati a termine 18 trials clinici sull’uso del gel a base di ingenolo mebutato come trattamento per la cheratosi attinica: dai trials di Fase I, fino ad arrivare ai trials pivotal di Fase III.

Nei trials di Fase III, una percentuale che va dal 608 al 689% di pazienti affetti da cheratosi attinica sul viso e sul cuoio capelluto ha ottenuto una riduzione della lesione esistente del 75% o anche più (versus il 7-8% del placebo, p<0.001).

Il gel si è dimostrato efficace nel trattamento del tronco e delle estremità per una percentuale di pazienti che va dal 4411 al 558% con una riduzione del 75% o più (versus il 7% di riduzione del placebo, p<0.001).

Tra il 378 e il 479% dei pazienti trattati con il gel ha osservato una completa scomparsa della cheratosi attinica dal viso e dal cuoio capelluto, e tra il 2810 e il 427% ha ottenuto lo stesso effetto sul tronco e sulle estremità.
Le più comuni reazioni locali (LSR) sono eritema, sfaldamento/desquamazione, comparsa di croste, gonfiore. Il picco delle LSR avviene nella prima settimana e generalmente si risolve entro due settimane nella maggior parte dei pazienti trattati sul viso e sul cuoio capelluto e in quattro settimane nei casi che colpiscono il tronco e le estremità.
Altre reazioni segnalate (AES) su pazienti (≥2%) nei trials di Fase III sono state dolore, prurito e infezioni sull’area di applicazione, ma anche edema periorbitale e mal di testa quando l’applicazione riguardava viso e cuoio capelluto.

Informazioni importanti sulla sicurezza del farmaco
Il gel è di uso esclusivamente topico, non orale, oftalmico o intravaginale. Il contatto con gli occhi può provocare dolore intenso, edema alle palpebre, ptosi palpebrale, edema periorbitale.
I pazienti devono lavare bene le mani dopo l’applicazione del gel a base di ingenolo mebutato ed evitare di far entrare il farmaco a contatto con gli occhi prima e dopo l’applicazione.
Severe reazioni sull’area trattata, quali: eritema, sfaldamento/desquamazione, comparsa di croste, gonfiore, comparsa di vescicole/pustole ed erosione/ulcerazione possono presentarsi dopo l’applicazione.
L’utilizzo del gel non è raccomandato finché la cute è irritata da precedenti trattamenti farmacologici o chirurgici.
Le più comuni reazioni avverse osservate nei trials clinici (≥2%) sono state: reazioni cutanee locali, dolore, prurito, irritazione, infezione dell’area trattata, edema periorbitale, naso faringiti e mal di testa.
Mancano ancora studi adeguati e ben controllati sulle donne in gravidanza.
Il gel può essere usato dalle donne durante la gravidanza solo se i benefici potenziali del trattamento giustificano il potenziale rischio per il feto.
Non sono state stabilite la sicurezza e l’efficacia del gel per le cheratosi attiniche nei pazienti con meno di 18 anni.

Informazioni sulle cheratosi attiniche
Le cheratosi attiniche sono lesioni della cute, causate in prevalenza dall’esposizione prolungata e reiterata ai raggi solari (prevalentemente UV) in soggetti dal fototipo chiaro. Le lesioni sono spesso rosse e squamose e inizialmente possono essere confuse con uno sfogo cutaneo o altra irritazione cutanea, ma non migliorano con il tempo. Il numero dei pazienti affetti da cheratosi attiniche è alto e anche in rapida crescita, soprattutto in Europa, Stati Uniti e Australia, e l'American Academy of Dermatology stima che il 60% delle persone predisposte di età superiore ai 40 anni presenti almeno una lesione da cheratosi attinica. Le persone maggiormente a rischio spesso hanno più di 40 anni e tendono ad avere la carnagione chiara e una storia di esposizione solare.

Il principale fattore di rischio per lo sviluppo delle cheratosi attiniche è l’esposizione prolungata e reiterata ai raggi solari (prevalentemente UV), secondo il dato che emerge dalla distribuzione geografica della prevalenza nella popolazione predisposta. Anche l’aumento dell’esposizione ai raggi solari durante le vacanze e i momenti ricreativi ha contribuito a incrementare la prevalenza. Le cheratosi attiniche sono più comuni nei maschi e le persone di fototipo chiaro sono quelle più predisposte a queste lesioni. Gli altri fattori di rischio identificati includono età avanzata e immunodeficienza. I pazienti immuno-compromessi mostrano un notevole aumento di cheratosi attinica, con un rischio da 65 a 250 volte superiore di cheratosi attinica e di SCC invasivo.

Le cheratosi attiniche sono considerate lo stadio più precoce nello sviluppo di un tumore della pelle non-melanoma e possono evolversi in carcinoma squamocellulare, un tumore non-melanoma che è il secondo tipo di tumore della pelle per diffusione. L’individuo che sviluppa più cheratosi attiniche multiple, un fenomeno denominato cancerizzazione di campo, il rischio che una o più di queste lesioni degeneri in un carcinoma squamocellulare nell’arco di 10 anni arriva fino al 10%16. Il rischio di evoluzione in SCC aumenta con il numero delle lesioni presenti5 ed è impossibile prevedere quali lesioni degenereranno in un tumore della pelle. Secondo gli studi effettuati, il 65% dei casi di carcinoma squamocellulare ha inizio con una cheratosi attinica e i pazienti che presentano questa condizione sono sei volte più soggetti a sviluppare un qualsiasi tipo di tumore della pelle rispetto alle persone che ne sono prive.