Nei giorni scorsi l'Fda ha organizzato un meeting della durata di due giorni al fine di definire le modalità per regolare la comunicazione on-line sui farmaci, in particolare quella sui social media, che negli usa stanno spopolando.
L'Fda ha già rilasciato linee guida molto stringenti per la pubblicità sulla rete, la stampa tradizionale e in TV. Ma il mondo del web è in rapidissima evoluzione e altre forme di comunicazione digitale stanno prendendo il sopravvento: Facebook, Twitter, i blog ecc.

I due problemi di fondo sono quelli di fornire ai pazienti le massime garanzie possibili sull'accuratezza delle informazioni reperibili in rete e di stabilire la responsabilità del produttore di medicinali di fronte a comunicazioni che spesso, anche se non sempre, sono spontanee e si propagano nella rete con grande velocità.
Il meeting, che aveva circa 350 partecipanti a numero chiuso (le richieste pervenute sono state oltre 800) era rivolto a società specializzate nella comunicazione medica di tipo elettronico, come case editrici e agenzie pubblicitarie, così come alle aziende farmaceutiche.

Uno degli argomenti in discussione è la quantità di informazioni relative agli effetti collaterali dei farmaci che è giusto mettere on-line. Il problema è stato messo in evidenza lo scorso mese di aprile quando l'Fda di fatto aveva proibito l'uso del link sponsorizzati di Google in quanto non vi era alcuna informazione sugli eventi avversi, cosa peraltro tecnicamente impossibile vista la brevità di questi messaggi.

L'associazione delle aziende farmaceutiche americane, l'PhRMA, ha proposto l'inserimento di  un logo dell'Fda in questo tipo di messaggi, collegato con un link alle informazioni sui rischi derivati dall'uso del farmaco pubblicizzato. Dopo aver ascoltato le opinioni di tutte le parti interessate, adesso l'Fda metterà a punto delle linee guida per la pubblicità dei farmaci sul web. Sarà un processo abbastanza lungo che potrebbe completarsi solo nel 2011.