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Infezioni polmonari non tubercolari (NTM), depositata domanda Fda per amikacina liposomiale

La biotech americana Insmed ha annunciato la presentazione all'Fda della domanda di registrazione per ALIS (sospensione liposomica di amikacina per via inalatoria), un farmaco destinato al trattamento di adulti affetti da infezioni polmonari non tubercolari (NTM) causate dal Mycobacterium avium (MAC). Non ci sono attualmente farmaci approvati negli Usa per la terapia di questo tipo di infezioni.

La biotech americana Insmed ha annunciato la presentazione all’Fda della domanda di registrazione per ALIS (sospensione liposomica di amikacina per via inalatoria), un farmaco destinato al trattamento di adulti affetti da infezioni polmonari non tubercolari (NTM) causate dal Mycobacterium avium (MAC). Non ci sono attualmente farmaci approvati negli Usa per la terapia di questo tipo di infezioni.

A questo farmaco l’Fda ha concesso la priority review, cioè la revisione accelerata del dossier registrativo (6 mesi anzichè i classici 10). L’Fda ha già designato ALIS come un farmaco orfano, una terapia fortemente innovativa e un prodotto qualificato per le malattie infettive (QIDP) ai sensi del Generating Antibiotic Incentives Now (GAIN) Act.

ALIS è una nuova formulazione inalatoria di amikacina che va somministrata una volta al giorno. L'efficacia della soluzione di amikacina parenterale è già stata stabilita per varie infezioni, ma questa nuova formulazione mira ad evitare le possibili tossicità associate alla somministrazione per via endovenosa. La tecnologia dei liposomi polmonari messa a punto dall’azienda utilizza liposomi neutri di carica per somministrare l'amikacina direttamente al polmone, dove viene assorbita dai macrofagi polmonari nel sito di infezione da NTM. Ciò si traduce in un rilascio prolungato di amikacina, riducendo al contempo l'esposizione sistemica e le tossicità associate.

I dati presentati dall’azienda all’Fda comprendono quelli provenienti dallo studio di fase 3 CONVERT (INS-212) e dallo studio di fase 2 TR02-112. CONVERT è uno studio randomizzato, open-label, globale (N=350) volto a confermare i risultati della conversione della coltura osservati dallo studio clinico di Fase 2 condotto su pazienti con malattia polmonare refrattaria NTM causata da MAC.

L'endpoint primario è la percentuale di pazienti che al mese 6 raggiungono la conversione della coltura di espettorato nel gruppo ALIS più la terapia che si basa sulle attuali linee guida (GBT) rispetto alla sola GBT.
I pazienti che raggiungono la conversione culturale entro il mese 6 continueranno lo studio per ulteriori 12 mesi dopo la la prima coltura mensile di espettorato negativo; coloro che non si convertono avranno la possibilità di essere arruolati allo studio INS-312.

Malattia polmonare NTM
La malattia polmonare NTM è un disturbo raro e grave associato a un aumento dei tassi di morbilità e mortalità. I pazienti con NTM possono sperimentare una moltitudine di sintomi come febbre, perdita di peso, tosse, mancanza di appetito, sudorazione notturna, sangue nello sputo e stanchezza. I pazienti con malattia polmonare NTM spesso richiedono lunghe degenze ospedaliere per gestire la propria condizione.  Gli attuali approcci basati sulle linee guida implicano l'uso di regimi multi-farmaci non approvati specificamente per il trattamento della malattia polmonare NTM, e il trattamento può durare fino a due anni o più.

La prevalenza di malattie umane attribuibili a NTM è aumentata negli ultimi vent'anni. In uno studio decennale (1997-2007), i ricercatori hanno rilevato che la prevalenza della malattia polmonare NTM negli Stati Uniti stava aumentando di circa l'8% all'anno e che i pazienti NTM seguiti da Medicare di età superiore ai 65 anni avevano il 40% di probabilità in più di morire nel periodo dello studio rispetto a quelli che non avevano la malattia.
Negli Stati Uniti, si stima che nel 2018 ci saranno tra 75.000 e 105.000 pazienti con malattia polmonare diagnosticata NTM, di cui 40.000 a 50.000 saranno trattati per la malattia polmonare NTM causata da MAC.  Si stima che tra 10.000 e 15.000 di questi pazienti siano refrattari al trattamento.