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Leucemia linfoblastica acuta, parere positivo Fda per la prima terapia a base di Car- T cell

Una remissione completa della malattia o perlomeno parziale nell'82% di giovani pazienti con leucemia linfoblastica acuta ormai refrattari a tutte le terapie a disposizione e dunque con il destino segnato. Sulla base di questi dati formidabili e mai visti in precedenza, gli esperti dell'ODAC (Oncologic Drugs Advisory Committee) dell'Fda con 10 voti a favore e 0 contrari hanno dato parere positivo all'approvazione della prima terapia a base di Car-T cells, i linfociti ingegnerizzati costruiti per colpire le cellule tumorali di quel determinato paziente.

Una remissione completa della malattia o perlomeno parziale nell’82% di giovani pazienti con leucemia linfoblastica acuta ormai refrattari a tutte le terapie a disposizione e dunque con il destino segnato. Sulla base di questi dati formidabili e mai visti in precedenza, gli esperti dell’ODAC (Oncologic Drugs Advisory Committee) dell’Fda con 10 voti a favore e 0 contrari hanno dato parere positivo all’approvazione della prima terapia a base di Car-T cells, i linfociti ingegnerizzati costruiti per colpire le cellule tumorali di quel determinato paziente.

Se, come probabile, l’Fda nel mese di ottobre ratificherà il parere degli esperti, il farmaco potrà essere impiegato in pazienti di età compresa fra 3 e 25 anni con leucemia linfoblastica acuta recidivante / refrattaria. Il farmaco è sttao sviluppato da Novartis che ha battuto sul tempo le altre società impegnate in queste ricerche.

Dopo la votazione, un panelista ha affermato che si tratta di uno dei trattamenti più emozionanti che ha visto durante la sua vita. Un altro lo ha definito un "grande progresso" che sta "inaugurando una nuova era di trattamento".

Nella Fase 2, l'82% dei pazienti che ha ricevuto un'infusione con il farmaco, conosciuto anche come CTL019, ha ottenuto una remissione completa o una remissione completa con un recupero incompleto del sangue dopo tre mesi. Il quarantotto per cento dei paaiwnti ha sperimentato la sindrome da rilascio di citochine di grado 3 o 4, anche se non si sono verificati decessi nello studio a causa di questa temibile complicanza.

In vista dell'incontro, esperti interni all’Fda avevano sottolineato che il comitato di esperti si sarebbe dovuto concentrare sulla sicurezza del mediciunale che costituisce una nuova classe di trattamenti individualizzati prodotti dalle cellule T del paziente. Dopo la morte di più pazienti, nel mese di marzo, Juno Therapeutics, azienda rivale di Novartis, aveva dovuto scartare il suo programma di studio sulle CAR-T cells. Anche Kite Pharma aveva riportato una morte da edema cerebrale a maggio, ma sta avanzando con gli studi su ciloleucel axicabtagene.

Durante una presentazione ai panelisti, Samart Hirawat, responsabile per lo sviluppo globale in oncologia di Novartis, ha dichiarato che in Usa ci sono oltre 600 pazienti pediatrici e giovani adulti recidivanti o refrattari alle terapie esisteti e che potranno beneficiare del farmaco. Attualmente, le loro opzioni di trattamento sono molto limitate e la sopravvivenza complessiva media va da 3 a 9 mesi. Tisagenlecleucel-T offre una "nuova speranza", ha detto.

Se il medicinale sarà approvato, i rappresentanti di Novartis hanno dichiarato che la società prevede di gestire un registro di paziente per tenere traccia della sicurezza del farmaco nel lungo periodo.

Si è levata anche qualche voce critica. Megan Polanin, ricercatore presso il Centro Nazionale per la Ricerca sulla Salute, ha dichiarato che il farmaco non ha sufficienti dati a supporto perché Novartis ha presentato solo un singolo studio con dati a tre mesi. Ha detto che l’FDA dovrebbe almeno aspettare almeno altri tre mesi di dati, anche se ha dichiarato di capire la riluttanza ad aspettare ancora.

Il gruppo di esperti ha anche sentito il parere di Don McMahon, un genitore che ha raccontato la storia di suo figlio Connor e il drammatico miglioramento che ha visto dopo il  trattamento con le CAR-T cells di Novartis. McMahon ha invitato il comitato a raccomandare il farmaco a favore dei pazienti americani con cancro pediatrico.

"Ci sono genitori che guardano da tutto il mondo e che sono in attesa di sapere che questo trattamento sarà disponibile prima che il loro bambino muoia di cancro", ha detto un genitore.

Oltre alle forme recidivanti e refrattarie di LLA, Novartis sta testando le sue CAR-T cells in altri tumori del sangue. Kite ha presentato all’FDA il farmaco a base di assicabtagene ciloleucel nel linfoma non Hodgkin refrattario, con una decisione circa la sua approvazione attesa per il 29 novembre.

Una recente analisi del NICE ha rivelato che questi farmaci potrebbero valere fino a $ 649.000 a paziente nella leucemia infantile. Il capo di R & S di Novartis, Vas Narasimhan, ha dichiarato a Bloomberg il mese scorso che la società sta guardando i trapianti di cellule staminali come potenziale benchmark per il costo, oltre a valutare offerte sulla base di pay-per-performance per contribuire a finanziare i trattamenti.
Un portavoce di Novartis ha detto in precedenza: "è troppo presto per noi per commentare i prezzi, ma lo potremo fare saremo al momento dell'approvazione".

Come funzionano le Car – T cells
Tale approccio è finalizzato a migliorare il riconoscimento delle cellule tumorali da parte dei T linfociti del paziente, rendendoli così in grado di distruggere il tumore. Ciò si ottiene attraverso l’aggiunta di recettori “artificiali” (definiti chimerici – da cui il termine CAR: Chimeric Antigen Receptor) attraverso la manipolazione in laboratorio dei T linfociti estratti dal paziente e reintrodotti nello stesso al termine della procedura.

Questo approccio, essendo basato sull’utilizzo di cellule self (ossia già appartenenti al soggetto, non estranee), minimizza al massimo l’eventualità di rigetto.
Un aspetto particolarmente positivo di questa strategia è che l'azione contro le cellule tumorali è continua e dura sostanzialmente per sempre: ovvero, se la malattia si ripresenta i T-Car identificano le nuove cellule cancerose e ricominciano a ucciderle».