La Fda ha completamente ribaltato il giudizio negativo di un anno fa su Galafold (migalastat) sviluppato dalla biotech americana Amicus Therapeutics, un farmaco per una rara malattia metabolica (malattia di Fabry), non solo accettando la sottomissione di un nuovo dossier, ma assicurando anche una revisione prioritaria, lasciando così intendere che il farmaco è un favorito per una autorizzazione ufficiale all'immissione in commercio.
Malattia di Fabry, la Fda accetta il nuovo dossier di migalastat negli Usa
La Fda ha completamente ribaltato il giudizio negativo di un anno fa su Galafold (migalastat) sviluppato dalla biotech americana Amicus Therapeutics, un farmaco per una rara malattia metabolica (malattia di Fabry), non solo accettando la sottomissione di un nuovo dossier, ma assicurando anche una revisione prioritaria, lasciando così intendere che il farmaco è un favorito per una autorizzazione ufficiale all’immissione in commercio.
A fine 2016 la Fda aveva richiesto uno studio di Fase 3 aggiuntivo sulla tollerabilità gastrointestinale della terapia con migalastat, studio che secondo l’azienda avrebbe richiesto altri 5-7 anni prima del via libera alla commercializzazione, condizione impraticabile per Amicus.
A luglio 2017 la Fda ha invece concesso ad Amicus di sottoporre un nuovo dossier, e a settembre ha rilanciato, attribuendo al farmaco la designazione di procedura accelerata, che riduce i tempi di revisione da dieci a sei mesi, a partire dalla data di accettazione del deposito.
Lo scorso dicembre il dossier è stato sottoposto all’agenzia e in questi giorni è stato accettato.
«L'accettazione da parte della Fda del nostro primo deposito con revisione prioritaria è un passo importante verso una potenziale opzione di un farmaco orale di precisione per la comunità dei malati di Fabry negli Stati Uniti», ha dichiarato John Crowley, CEO di Amicus.
«Con oltre un decennio di esperienza nel trattamento dei pazienti con migalastat a livello globale, il nostro team ha collaborato con i principali esperti della malattia e con le associazioni dei pazienti per assemblare una documentazione solida, che sottolinea l'ampiezza dei nostri dati clinici e l'esperienza nel fornire migalastat ai pazienti. Siamo impazienti di continuare a lavorare in collaborazione con la Fda per portare questo farmaco orale di precisione ai pazienti che potrebbero trarne beneficio».
Il repentino dietrofront della Fda è in realtà già il terzo da quando Scott Gottlieb ha preso il timone dell’agenzia. Eli Lilly ha fatto appello con successo al rifiuto inaspettato per baricitinib, biologico per l’artrite reumatoide, che ora è tornato in esame. Poi, alcune settimane fa TherapeuticsMD, ha ottenuto il via libera per il deposito del dossier su un farmaco per il dolore vaginale, respinto a maggio 2017, un giorno prima della conferma di Gottlieb.
La malattia di Fabry
Si tratta di una rara malattia metabolica ereditaria, multisistemica e progressiva, caratterizzata da specifici segni neurologici, cutanei, renali, cardiovascolari, cocleo-vestibolari e cerebrovasculari.
Si tratta di un difetto del metabolismo dei glicosfingolipidi, dovuto alla riduzione o all’assenza di attività dell'enzima lisosomiale alfa-galattosidasi A, a causa di mutazioni del gene GLA (Xq21.3-q22), che codifica per l'enzima.
La minore attività dell’enzima provoca l'accumulo di una sostanza grassa chiamata globotriaosilceramide (GL-3), che a sua volta scatena una cascata di eventi cellulari.
Con l'età, si verifica un deterioramento progressivo degli organi vitali, che può provocare insufficienza d'organo. L'insufficienza renale terminale e le complicazioni cerebrovascolari o cardiovascolari potenzialmente fatali limitano l'aspettativa di vita di maschi e femmine, riducendola rispettivamente di 20 e 10 anni rispetto alla popolazione generale.
L'incidenza annuale è di 1/80.000 nati vivi, ma la prevalenza potrebbe essere sottostimata. Se si considerano le varianti a esordio tardivo, la prevalenza proposta è circa 1/3.000.
Il migalastat
Prima di Galafold l’unica terapia disponibile era quella enzimatica sostitutiva con l'enzima alfa-galattosidasi A, da effettuarsi per infusione, in ospedale, ogni due settimane. La terapia rallenta l'accumulo e la storia naturale della malattia, la stabilizza, ne riduce gli effetti a lungo termine e in alcuni casi la blocca.
Migalastat richiede invece l’assunzione di una capsula a giorni alterni, e rappresenta sia il primo trattamento orale, sia la prima terapia mirata per la malattia di Fabry. Il farmaco si lega presso il sito attivo dell’alfa-galattosidasi A, stabilizzando l’enzima nativo e consentendone il trasporto all’interno dei lisosomi dove potrà scomporre il GL-3.
Nell'Unione Europea è stato approvato nel maggio 2016, per il trattamento a lungo termine di adulti e adolescenti dai 16 anni in su, con una diagnosi confermata di malattia di Fabry, e portatori di una delle 269 mutazioni suscettibili al farmaco, che rappresentano il 35-50% dei pazienti con questa patologia.
Al di fuori dell'Europa, è approvato in Svizzera, Israele, Australia, Corea del Sud e Canada, mentre negli Stati Uniti, Giappone e Taiwan le richieste di autorizzazione sono in corso di revisione.
Amicus Therapeutics
Amicus è un'azienda biotecnologica globale centrata sul paziente e focalizzata sulla scoperta, lo sviluppo e la fornitura di nuovi farmaci di alta qualità per le persone che convivono con malattie metaboliche rare. Il programma principale del portafoglio Amicus è migalastat, un farmaco orale di precisione orale per le persone affette dalla malattia di Fabry.
Nella pipeline Amicus c’è anche ATB200/AT2221, un candidato in fase avanzata per il trattamento della malattia di Pompe, una patologia neuromuscolare rara, cronica e debilitante, spesso mortale, caratterizzata dal mancato smaltimento del glicogeno, la riserva energetica dei muscoli. A causa del difetto di un enzima, il glicogeno si accumula e danneggia il cuore, i muscoli di gambe e braccia e quelli della respirazione.