Motavizumab potrebbe dare luogo a fenomeni di ipersensibilizzazione in misura superiore al prodotto di cui dovrebbe essere il successore, cioè palivizumab. E' quanto emerge da un documento pubblicato dall'Fda in anticipo rispetto al meeting che si terrà il prossimo 2 giugno durante il quale verrà decisa l'approvazione del farmaco.
Motavizumab è un anticorpo monoclonale studiato per la prevenzione dell'infezione da virus sinciziale respiratorio. Il farmaco è stato sviluppato da MedImmune, società acquisita nel 2007 da AstraZeneca.

Nelle intenzioni di MedImmune, motavizumab dovrebbe sostituire palivizumab (Synagis), rispertto al quale ha dimostrato di ridurre in misura superiore le ospedalizzazioni.

Palivizumab trova indicazione nella prevenzione di gravi affezioni del tratto respiratorio inferiore che richiedono ospedalizzazione, provocate dal virus respiratorio sinciziale (RSV) nei bambini nati con età gestazionale uguale o inferiore alle 35 settimane e con età inferiore ai 6 mesi al momento dell'inizio dell'epidemia stagionale da RSV, o nei bambini di età inferiore ai 2 anni che sono stati trattati per displasia broncopolmonare negli ultimi 6 mesi.