Boehringer Ingelheim ha temporaneamente sospeso un trial di fase I condotto in pazienti con malattia di Alzheimer per valutare un farmaco sperimentale dal nome in codice BI 1181181. Il prodotto blocca la beta secretasi (BACE), un enzima che si ritiene sia coinvolto nell’eziopatogenesi della malattia Alzheimer. La decisione è stata presa al fine di approfondire i potenziali effetti collaterali del farmaco sperimentale.

Un portavoce della società Vitae Pharmaceuticals, partner di  Boehringer  in questo progetto, ha spiegato che la decisione è stata intrapresa dopo reazioni cutanee sono state osservate in alcuni partecipanti allo studio durante il trial che valutava diverse dosi del farmaco.

Richard Gregg, direttore scientifico di Vitae, ha dichiarato che Boehringer sta "lavorando diligentemente per valutare e comprendere questa osservazione," e ha sottolineato che l'azienda rimane "fiduciosa che l'analisi si tradurrà in una chiara comprensione di come procedere con BI 1181181".

A seconda dei risultati e la decisione di BI, "ci aspettiamo che sia BI 1181181 o il suo strutturalmente distinto prodotto di back up procederanno nello sviluppo clinico, con l'obiettivo di fornire una medicina con effetti modificanti la malattia per i pazienti affetti da morbo di Alzheimer," ha detto Gregg.

BI 1181181 è stato scoperto e sviluppato nell’ambito di un'alleanza tra Boehringer e Vitae che è stato istituito nel 2009.

La progressione dell’Alzheimer è caratterizzata dall’accumulo cerebrale di placche di beta amiloide. L’enzima BACE è associato allo sviluppo della placca e la sua inibizione potrebbe pertanto rallentare la malattia.

Molte proteine hanno bisogno di essere messe in forma, piegate e tagliate dopo la loro sintesi per indurle ad assumere la loro forma funzionale. Questo compito complesso è svolto da un insieme di chaperon e di specifiche proteasi. La beta-secretasi, anche conosciuta come BACE1, è una proteasi che fa tagli specifici alla catena di alcune proteine durante il loro processo di maturazione.

Sfortunatamente, la beta-secretasi ha anche un lato negativo. Fa un taglio specifico nella proteina precursore della beta-amiloide, tagliando la proteina e rilasciando un lungo tratto di catena. Poi una seconda proteasi fa un altro taglio che libera un piccolo, ma pericoloso peptide. In piccole quantità, questo è importante per la normale funzione delle sinapsi. Però, se la beta.secretasi è iperattiva, il peptide si accumula e può aggregarsi formando un groviglio di fibre intrecciate. Quando queste fibre si formano nelle cellule nervose, bloccano la trasmissione dell'impulso nervoso e portano al morbo di Alzheimer. Di qui l’interesse a studiare molecole in grado di bloccare la beta secretasi.

La demenza - di cui la malattia di Alzheimer è la forma più comune - colpisce attualmente 44 milioni di persone in tutto il mondo, un numero già molto elevato che potrebbe però raggiungere i 135 milioni entro il 2050, secondo le Alzheimer Disease International,  un gruppo di sensibilizzazione non-profit.
Anche altre aziende hanno in sviluppo farmaci BACE inibitori, tra esse AstraZeneca ed Eli Lilly (AZD3293), Eisai (E2609), Merck and Co (MK-8931) e Roche (RG7129). Un po’ di tempo fa, a causa di problemi di safety, Eli Lilly aveva interrotto lo sviluppo di LY2886721, un farmaco che aveva lo stesso bersaglio farmacologico. Merck & Co è attualmente in testa nel campo inibitore BACE, con i primi dati del programma di Fase III che potrebbero essere disponibili nel 2017.