L'individuazione di specifici pattern di espressione genica dell'ospite potrebbe agevolare, in un prossimo futuro, grazie ad un'accurata individuazione dell'eziologia di un'infezione (virale o batterica), la messa a punto di una piattaforma diagnostica in grado di combattere l'uso inappropriato degli antibiotici e l'emersione, sempre più frequente, della condizione di antibiotico-resistenza. E' quanto sembra suggerire uno studio appena pubblicato su Science Translational Medicine.
Infezione batterica o virale? Lo suggerirà il pattern di espressione genica dell'ospite
L'individuazione di specifici pattern di espressione genica dell'ospite potrebbe agevolare, in un prossimo futuro, grazie ad un'accurata individuazione dell'eziologia di un'infezione (virale o batterica), la messa a punto di una piattaforma diagnostica in grado di combattere l'uso inappropriato degli antibiotici e l'emersione, sempre più frequente, della condizione di antibiotico-resistenza.
E' quanto sembra suggerire uno studio appena pubblicato su Science Translational Medicine.
Come è noto, gli antibiotici sono frequentemente prescritti nel trattamento delle infezioni acute del tratto respiratorio (ARI), nonostante queste ultime siano causate, nella maggior parte dei casi, da virus.
La presenza di studi che avevano già identificato risposte distinte di espressione genica dell'ospite per le ARI batteriche e virali, ha sollecitato la messa a punto di questo nuovo studio prospettico, che ha valutato le differenze dei pattern di espressione genica delle cellule di sangue periferico dell'ospite in presenza di ARI - virali, batteriche e miste – o di patologie respiratorie ad eziologia non infettiva.
A tal scopo, sono stati utilizzati i dati relativi a 273 pazienti (casi) con sospetta ARI ad insorgenza comunitaria, sottoposti a valutazione diagnostica onnicomprensiva, e quelli relativi a 44 controlli sani.
Ad un primo esame di valutazione, è emerso che i pattern di espressione genica identificati erano in grado di discriminare in maniera efficace pazienti con ARI di eziologia virale e batterica e soggetti sani, ma non i pazienti con malattie acute respiratorie ad eziologia non batterica.
Nelle valutazioni successive, che hanno preso come controlli i pazienti affetti da malattie respiratorie ad eziologia non infettiva, è emerso, invece, che i pattern di espressione genica individuati avevano un'accuratezza pari all'87% nel discriminare tra ARI virali, batteriche e malattie non infettive.
Nello specifico, le ARI batteriche sono state individuate correttamente nell'83% dei casi ed escluse nel 94%; le ARI virali sono state identificate correttamente nel 90% dei casi escluse nel 92%, mentre, tra i pazienti con malattia respiratoria non infettiva, l'infezione è stata esclusa nell'86% dei casi.
Il nuovo sistema di classificazione delle ARI di eziologia diversa e delle patologie respiratorie non infettive è risultato più accurato rispetto al sistema di determinazione basato sulla procalcitonina e ad altri tre sistemi già pubblicati, basati su pattern di espressione genica derivati da dati provenienti da controlli affetti da malattia respiratoria non infettiva.
I risultati ottenuti con il nuovo sistema sono stati validati esternamente, successivamente, con un'accuratezza del 96%, in 328 pazienti provenienti da altre coorti di dati di espressione genica.
In conclusione, i risultati dello studio hanno dimostrato come le differenze dei pattern di espressione genica dell'ospite indotte tanto dalle infezioni batteriche e virali quanto dalla patologie respiratorie ad eziologia non infettiva possano essere utilizzate con successo per discriminare questi gruppi e ridurre l'impiego inappropriato di antibiotici, preservandone l'efficacia dove essi servono davvero.
NC
Bibliografia
Tsalik ER et al. Host gene expression classifiers diagnose acute respiratory illness etiology. Science Translational Medicine 20 Jan 2016: Vol. 8, Issue 322, pp. 322Ra11
DOI: 10.1126/scitranslmed.aad6873
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