Pneumologia

Malattie polmonari croniche: che influenza hanno le ondate di calore estive sulla loro incidenza?

Uno studio tedesco, pubblicato sulla rivista Deutsches Ärzteblatt International, ha documentato, in pazienti affetti da malattie polmonari croniche (BPCO, asma, ipertensione arteriosa polmonare, fibrosi idiopatica polmonare) un incremento della mortalità associata a questa anomalia climatica, nonché della probabilità che un paziente affetto dalle patologie sopramenzionate sviluppi sintomatologia aggiuntiva.

Le ondate di calore stanno diventando sempre più frequenti nella stagione estiva e alcuni studi di letteratura ne hanno documentato l'influenza negativa sullo stato di salute.

Ora un nuovo studio tedesco, pubblicato sulla rivista Deutsches Ärzteblatt International (1), sembra suffragare questi timori, avendo documentato, in pazienti affetti da malattie polmonari croniche (BPCO, asma, ipertensione arteriosa polmonare, fibrosi idiopatica polmonare) un incremento della mortalità associata a questa anomalia climatica, nonché della probabilità che un paziente affetto dalle patologie sopramenzionate sviluppi sintomatologia aggiuntiva.

Stando ai dati provenienti dai 16 modelli di studio del clima più importanti, si stima che nel 2050 quasi un'estate su due sarà accompagnata da ondate di calore. Le estati torride manifestatesi negli anni 50 diventeranno la norma alla fine di questo secolo e, stando ad alcune stime, si paleseranno in un decennio almeno 7 volte (2-3).

Ciò sembra avere ripercussioni sulla salute: le prolungate ondate di calore verificatesi in Europa nel 2003 hanno determinato un numero stimato di decessi pari a 70.000 (di cui 9.000 registrati nel nostro Paese) (4)

In base ad alcuni scenari predetti negli studi sul clima, gli effetti del cambiamento climatologico in atto si manifesteranno con un incremento del numero di eventi climatici estremi; un deterioramento della qualità dell'aria come risultato dell'innalzamento dei livelli di ozono, particolato atmosferico e pollini; un incremento delle malattie trasmesse attraverso acqua e cibo contaminati; una variazione di incidenza e prevalenza di malattie infettive come risultato dell'alterata distribuzione dei vettori di infezione (5).

La presenza di dati contraddittori sugli effetti delle ondate di calore sulla morbilità e la mortalità dei soggetti con malattia cronica polmonare ha sollecitato la messa a punto di questo studio, partito da una ricerca sistematica della letteratura sull'argomento pubblicata tra il 1990 e il 2015, effettuata sui principali database biomedici esistenti in letteratura.

L'eccesso di mortalità è stato espresso come rapporto del tasso medio di mortalità quotidiana  ([incidenza 1]/[incidenza 2]), mentre l'eccesso di rischio cumulativo (CER) è stato espresso sotto forma di valori percentuali.

La ricerca di letteratura ha portato all'identificazione di 33 studi che soddisfacevano i criteri di inclusione.

I risultati dell'analisi dei dati hanno mostrato che le ondate di calore possono determinare un eccesso del rischio di mortalità nei pazienti affetti da malattia cronica polmonare che può arrivare fino al 43% e che l'eccesso del rischio di mortalità giornaliera per un incremento della temperatura di un grado centigrado rispetto alla temperatura media estiva è compreso tra lo 0,4% e il 3,4%.

Inoltre, i ricercatori hanno osservato che le ondate di calore determinano un eccesso del rischio di morbilità compreso tra l'1% e il 9%.

Nel commentare i risultati, gli autori ipotizzano che quanto osservato sia da ascrivere alla combinazione di stress termico con sostanze tossiche per i polmoni, quali i gas serra, il particolato atmosferico o l'ozono, responsabili dell'innesco di danno polmonare acuto e cronico.

Quanto alla prevenzione, invece, i ricercatori suggeriscono ai pazienti più vulnerabili di evitare il soggiorno nelle zone dove si verificano le ondate di calore e di adottare uno stile di vita adeguato, accompagnato da adattamenti posologici della terapia farmacologica utilizzata per prevenire le esacerbazioni.

Tra le strategie adattative suggerite dagli autori per “sopravvivere” alle ondate di calore vi sono l'adozione di strumenti innovativi per la gestione dei pazienti a distana (es: telemedicina) e la creazione di ospedale e di residenze per gli anziani dotati di aria condizionata.

In conclusione,“...le ondate di calore aumentano in modo significativo la morbilità e la mortalità nei pazienti affetti da malattie croniche polmonari – scrivono gli autori”.

“Inoltre – aggiungono - l'argomentazione secondo la quale l'eccesso di mortalità osservato durante le ondate di calore è compensato da una riduzione della mortalità nelle settimane/mesi successivi non deve essere utilizzata come scusa per procrastinare l''implementazione di strategie adattative per proteggere questi pazienti.”

Nicola Casella

Bibliografia

1. Witt C et al. The Effects of Climate Change on Patients  With Chronic Lung Disease. . Dtsch Arztebl Int 2015; 112: 878–83.  DOI: 10.3238/arztebl.2015.0878
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2. Tebaldi C et al. Increasing prevalence of extreme summer temperatures in the U.S. a letter. Climatic Change 2012; 111: 487–95.
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3. Meehl GA et al. More intense, more frequent, and longer last ing heat waves in the 21st century. Science 2004; 305: 994–7.
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4. Robine JM  et al.: Death toll exceeded 70,000  in Europe during the summer of 2003. C R Biol 2008; 331: 171–8
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5. Dessai S: Heat stress and mortality in Lisbon Part II. An assessment  of the potential impacts of climate change. Int J Biometeorol 2003;  48: 37–44
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