Buone notizie per gli ex-fumatori ultrasessantenni: smettere di fumare riduce il rischio di malattie cardiovascolari in età avanzata, una delle principali cause di morte a livello mondiale. È questa la conclusione di una meta-analisi compiuta da un gruppo di ricercatori del German Cancer Research Center (DKFZ) di Heidelberg pubblicato il 22 aprile sul British Medical Journal.

Diversi studi epidemiologici hanno dimostrato che esiste un’associazione tra il fumo di tabacco, l’incidenza di eventi cardiaci e la mortalità per cause cardiovascolari, tuttavia le evidenze sono ancora insufficienti per stabilire con certezza l’esistenza di una relazione causale. Poiché la frequenza delle malattie cardiovascolari aumenta con l’età e la maggior parte degli eventi accade negli adulti più anziani, questo studio si pone l’obiettivo di fornire evidenze a supporto dell’effetto del fumo, oltre che dei benefici derivanti dalla sua cessazione, sugli esiti cardiovascolari in pazienti di età superiore ai 60 anni. Gli autori reclamano che “Date le attuali tendenze demografiche, la prevenzione negli adulti più anziani attraverso la gestione dei fattori di rischio è di fondamentale importanza per ridurre l’impatto delle malattie cardiovascolari”.

Condotta all’interno del consorzio CHANCES, un progetto collaborativo tra Europa e Stati Uniti per lo studio delle malattie croniche in pazienti anziani, la meta-analisi utilizza i dati provenienti da 25 casistiche di partecipanti appartenenti a 23 paesi. In totale, nello studio sono stati inclusi 503.905 individui con età superiore ai 60 anni di cui 37.952 deceduti per cause cardiovascolari durante il periodo di follow-up, compreso tra gli 8 e i 13 anni. Tre esiti cardiovascolari sono stati presi in considerazione: il decesso, gli eventi coronarici e l’infarto.

La meta-analisi rivela che il fumo è associato a un rischio di morte per cause cardiovascolari due volte maggiore nei fumatori (HR=2,07; CI 95%=1,82-2,36) rispetto agli ex-fumatori (HR=1,37; CI 95%=1,25-1,49). Il rischio di morte per malattia cardiovascolare (risk advancement periods, RAP) è anticipato di 5,5 anni nei fumatori e di 2,16 per gli ex-fumatori.

Il rischio, sia come hazard ratio sia come RAP, aumenta nei fumatori con la quantità di sigarette consumate mentre diminuisce negli ex-fumatori quanto prima si è smesso di fumare.
Analoghi dati sono stati raccolti sull’associazione tra la condizione di fumatore e gli eventi cardiovascolari a carico delle coronarie e gli infarti. L’hazard ratio per gli eventi coronarici acuti è 1,98 (CI 95%=1,75-2,25) nel gruppo di fumatori e 1,18 (CI 95%=1,06 -1,32) negli ex-fumatori, mentre per gli infarti è rispettivamente 1,58 (CI 95%=1,40-1,78) e 1,17 (CI 95%=1,07-1,26). Sia per gli eventi coronarici acuti sia per gli eventi di infarto, il rischio tende a crescere con il numero di sigarette giornaliere consumate e a decrescere con l’aumentare del periodo di sospensione del fumo.

In linea con studi analoghi di minore entità, la meta-analisi rivela che anche nelle popolazioni di individui anziani con età superiore ai 60 anni, il consumo di sigarette è una fattore di rischio per il verificarsi di eventi cardiovascolari, inclusi quelli a carico delle coronarie, gli infarti e i decessi, a cui si deve aggiungere il contributo nell’anticipare il rischio di morte di oltre cinque anni. Inoltre, la meta-analisi dimostra l‘esistenza di una correlazione tra la cessazione dell’abitudine al fumo e i benefici in individui anziani in termini di diminuzione del rischio di malattia e di morte per cause cardiovascolari.

Concludono gli autori: “I nostri risultati dimostrano che i rischi dell’abitudine al fumo e i benefici della sua cessazione nei consumatori più anziani sono analoghi a quelli osservati nei fumatori più giovani. Azioni di supporto e di informazione mirate potrebbero avere grosse implicazioni sulla sanità pubblica in termini di prevenzione delle malattie cardiovascolari la cui incidenza tende ad aumentare con il miglioramento della qualità e delle aspettative di vita”.

Maddalena Donzelli
Mons U, Müezzinler A, Gellert C, et al. Impact of smoking and smoking cessation on cardiovascular events and mortality in older adults: Meta-analysis of individual participant data from prospective cohort studies of the CHANCES consortium. BMJ 2015; DOI:10.1136/bmj.h1551. Article