L'aggiunta di acido zoledronico (Zometa, Novartis) alla chemioterapia a base di platino prolunga la sopravvivenza globale nei pazienti con tumore al polmone e metastasi ossee. Lo evidenzia uno studio presentato da Rosella Calderone, dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, in occasione della European Lung Cancer Conference (Lung 2010), a Ginevra.

I bifosfonati come l'acido zoledronico hanno già dimostrato di allungare la sopravvivenza nelle donne con tumore al seno e metastasi ossee. Per valutare se l'acido zoledronico potesse esercitare quest'effetto anche in un setting diverso, i ricercatori hanno eseguito un'analisi retrospettiva volta a confrontare la sopravvivenza globale di pazienti con Nscls e metastasi ossee trattati con una chemioterapia a base di platino in combinazione o meno con il bisfosfonato.

Sono stati esaminati i dati relativi a 114 pazienti con Nsclc di stadio IV diagnosticato tra il luglio 2004 e il luglio 2009. Di questi, 43 sono stati trattati dal momento della diagnosi con acido zoledronico più la chemioterapia standard a base di platino e 71 con la sola chemioterapia.
Nei pazienti trattati anche con il bifosfonato la sopravvivenza globale mediana è stata pari a 34 settimane contro 19 nel gruppo che ha ricevuto solo la chemioterapia (P = 0,01). Aggiustando i dati in base ai fattori prognostici, la sopravvivenza è risultata rispettivamente di 34 settimane contro 21 (P = 0,06).

"Questo miglioramento della sopravvivenza globale grazie all'acido zoledronico non era mai stato evidenziato prima nel tumore del polmone, anche se è noto che il bifosfonato può alleviare il dolore osseo" ha detto Calderone. E riguardo al meccanismo alla base di quest'effetto, "è possibile sia che l'acido zoledronico aumenti l'efficacia della chemioterapia sia che il trattamento delle metastasi ossee prolunghi di per sé la vita" ha spiegato l'autrice.
Secondo la ricercatrice, l'acido zoledronico dovrebbe essere somministrato sia ai pazienti che presentano i sintomi delle metastasi ossee sia a quelli asintomatici. "Il farmaco non è costoso, se paragonato a certi trattamenti nuovi e in più la prevenzione dei problemi ossei si traduce in risparmi consistenti sia per i malati sia per il sistema sanitario" ha detto Calderone.
"
Al momento non abbiamo evidenze che l'acido zoledronico posa migliorare la sopravvivenza globale anche nei pazienti con carcinoma del polmone senza metastasi ossee, ma certo è che queste metastasi andrebbero cercate in tutti i pazienti con neoplasie polmonari e che bisognerebbe fare più studi anche nei pazienti con metastasi asintomatiche", ha concluso la dottoressa.

Use of Zoledronic Acid in Lung Cancer. Abstract 253P

1
Condivisioni

Ti č piaciuto l'articolo? Condividilo: