Uno studio del Vanderbilt University Medical Center, pubblicato sulla rivista Pediatrics, mostra che non vi è alcuna differenza nel rischio di suicidio tra i bambini in terapia con il farmaco antidepressivo inibitore della ricaptazione della serotonina (SSRI), fluoxetina e l’inibitore della ricaptazione della serotonina-norepinefrina (SNRI), sertralina.
Negli ultimi dieci anni sono emerse preoccupazioni riguardo l’associazione tra l’uso dei farmaci antidepressivi e l’aumento del rischio di suicidio tra i bambini trattati con questi farmaci.
Nel 2004 L’Fda e l’Agenzia regolatoria del Regno Unito avevano avvertito il pubblico circa l'aumentato rischio di pensieri o comportamenti suicidi nei bambini e adolescenti trattati con alcuni farmaci antidepressivi, e avevano richiesto l’inserimento di una “black box” nel foglietto illustrativo di questi farmaci.
Nel 2005, l'aumento delle segnalazioni di casi di suicidio e aggressività in bambini e adolescenti in trattamento con antidepressivi appartenenti, in particolare, alla classe SSRI e SNRI, aveva indotto l'Ema a rivalutare i dati relativi all'impiego di questi farmaci in età pediatrica e adolescenziale con l'obiettivo di chiarire il loro profilo di sicurezza in queste fasce d'età. L’Agenzia regolatoria europea aveva deciso di avvertire il pubblico dei rischi legati a questi farmaci e aveva chiesto alle aziende farmaceutiche produttrici di aggiornare le schede tecniche e foglietti illustrativi dei loro prodotti, prevedendo un'avvertenza relativa all’aumentato rischio di suicidio.
Inoltre, si era pensato che, siccome gli antidepressivi oggi disponibili hanno meccanismi d’azione differenti, tale rischio potesse variare da un farmaco all’altro.
Per far luce sulla questione, gli esperti del Vanderbilt University Medical Center hanno revisionato i dati di 36.842 bambini e adolescenti dai 6 ai 18 anni trattati con fluoxetina o sertralina tra il 1995 e il 2006. Dei pazienti analizzati, 415 avevano tentato il suicidio e 4 sono deceduti. Il 47,4% dei partecipanti soffriva di disturbo depressivo maggiore e il 25% presentava deficit d’attenzione.
Dall’analisi non è emersa alcuna differenza nel rischio di suicidio tra i bambini trattati con fluoxetina o con sertralina.
Secondo l'American Academy of Child and Adolescent Psychiatry, il suicidio è la terza causa di morte nei ragazzi dai 15 ai 24 anni e la sesta causa di morte nei bambini e adolescenti dai 5 ai 14 anni.
"Questi risultati forniscono importanti informazioni sui rischi relativi agli antidepressivi approvati più di recente e possono essere di aiuto nel processo decisionale da parte dei pazienti, delle loro famiglie e dei medici", spiegano gli autori. “Comunque, sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere altri aspetti relativi alla sicurezza di questi farmaci in modo che le famiglie e i medici possano prendere decisioni più consapevoli."
Fonte: Vanderbilt University Medical Center
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