L’indice di massa corporea (BMI) non influenza l'effetto dell’aspirina a basso dosaggio nella prevenzione della pre-eclampsia, stando ai risultati di un ampio studio della University of Alabama di Birmingham, presentato lunedì al congresso annuale dell’American Congress of Obstetricians and Gynecologists (ACOG) a New Orleans.
Il lavoro è un'analisi secondaria dei dati di uno studio randomizzato e controllato con placebo che ha mostrato come l'aspirina a basso dosaggio (60 mg/die) non abbia ridotto in modo significativo l'incidenza di pre-eclampsia né migliorato gli outcome perinatali. Il trial originale, pubblicato sul New England Journal of Medicine nel 1998, aveva coinvolto 2539 donne in gravidanza ad alto rischio di pre-eclampsia.
Per quest’analisi, gli autori hanno considerato 2479 donne, di cui il 18,5% con diabete pre-gestazionale, il 30,5% con ipertensione cronica, il 27,0% con alle spalle diverse gravidanze e il 24% con una precedente pre-eclampsia, e hanno valutato l’effetto dell’aspirina a basso dosaggio stratificando i risultati in base al BMI delle partecipanti.
Presentando il lavoro e il suo razionale, Jessica Cantu ha detto che l’ipotesi di partenza era che un dosaggio così basso di aspirina potesse non essere sufficiente per le donne obese, mentre poteva essere vantaggioso per quelle normopeso.
Per verificarlo, hanno diviso le partecipanti, tutte tra le 13 e le 26 settimane di gestazione, in quattro gruppi sulla base del BMI: normopeso (BMI < 25), sovrappeso (BMI tra 25 e 29,9), obese (BMI tra 30 e 34,9) e gravemente obese (BMI ≥ 35). I ricercatori non hanno trovato alcuna differenza significativa nell’’incidenza della pre-eclampsia in funzione del BMI (P = 0,25).
La differenza tra aspirina e placebo si è avvicinata alla significatività statistica solo per le donne gravemente obese. La Cantu ha spiegato questo risultato dicendo che il farmaco potrebbe essere più vantaggioso in questo gruppo, perché l’obesità grave si accompagna a un livello più alto di infiammazione.
La domanda a cui risponde lo studio è "molto rilevante", ma il lavoro sarebbe stata più istruttivo se si fossero valutati un dosaggio diverso, tempi diversi della somministrazione e un’indicazione diversa, ha commentato Emmanuel Bujold, del Centre Hospitalier Universitaire de Québec, di Quebec City, in Canada.
Bujold ha spiegato che il suo gruppo, autore di svariate pubblicazioni sul tema, ha scoperto che l'aspirina, data dopo le 16 settimane di gestazione, offre ben poco beneficio nella prevenzione della pre-eclampsia. Tuttavia, ha sottolineato il ricercatore, "abbiamo osservato che tutti gli studi in cui l’assunzione di aspirina era cominciata prima delle 16 settimane hanno mostrato un beneficio significativo o una tendenza verso una riduzione della pre-eclampsia. Quest’omogeneità tra gli studi è un argomento scientifico e statistico molto forte. Sembra che l'aspirina iniziata prima del quarto mese possa ridurre il rischio di pre-eclampsia di circa il 50% con un valore di P < 0,001”.
Inoltre, uno studio recente del gruppo di Bujold (pubblicato lo scorso anno sull’American Journal of Perinatology) suggerisce che i benefici di aspirina, se iniziata prima delle 16 settimane, risiedono principalmente nella riduzione delle forme gravi e pretermine di pre-eclampsia. "Il dato ha senso perché la trasformazione delle arterie spirali uterine, che tipicamente mancano nelle forme gravi e pretermine della gestosi, si verifica soprattutto prima del quarto mese" ha osservato l’autore.
"Sarebbe interessante sapere se si debba considerare il BMI nella scelta della dose dell’aspirina. Tuttavia, per studiare se l'aspirina debba essere iniziata prima delle 16 settimane, avrei testato una dose compresa tra gli 80 e i 100 mg, e avrei valutato l’incidenza della pre-eclampsia pretermine, di quella a insorgenza precoce (prima delle 34 settimane) e di quella grave” ha detto Bujold.
Diversi ricercatori stanno attualmente valutando l'effetto del dosaggio dell’aspirina sulla pre-eclampsia e su fattori quali il BMI che potrebbero influenzare la dose, “ma sempre iniziando il farmaco prima delle 16 settimane, o anche prima delle 14 settimane, e non dopo" ha rimarcato Bujold.
J.A. Cantu, et al. Is Low-Dose Aspirin Therapy to Prevent Preeclampsia More Efficacious in Nonobese Women? ACOG 2013; abstract SY02
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