Negli uomini con ipogonadismo a esordio tardivo, la terapia sostitutiva ormonale con testosterone può migliorare la qualità di vita. A evidenziarlo è un nuovo studio di fase III, opera di un gruppo giapponese, appena presentato all’ultimo congresso dell’American Urological Association, a San Diego, in California.
Il ricercatore che ha presentato il lavoro, Hiroyuki Konaka, dell’Università di Kanazawa, ha riferito che gli uomini trattati con il testosterone hanno mostrato un miglioramento della capacità di svolgere ruoli fisici ed emotivi, che è invece peggiorata nel gruppo non sottoposto alla terapia sostitutiva ormonale.
Introducendo lo studio, l’autore ha spiegato che l’effetto della terapia sostitutiva con l’androgeno sul miglioramento dello stato di salute e il prolungamento della vita attiva è oggetto di dibattito. Konaka ha anche sottolineato che sono stati fatti diversi lavori in cui si è valutato l'effetto della terapia con testosterone sull’ipogonadismo a insorgenza tardiva nei Paesi occidentali, ma si trattava nella maggior parte dei casi di studi piccoli e brevi; inoltre, ha aggiunto, non sono mai stati fatti ampi studi randomizzati e controllati sulle popolazioni asiatiche.
Per colmare questa lacuna, Konaka e il suo gruppo hanno arruolato 334 uomini tra i 50 e i 90 anni con un basso livello sierico di testosterone libero e ne hanno assegnati 169 al trattamento con 12 iniezioni intramuscolari di testosterone enantato 250 mg ogni 4 settimane e 165 al gruppo di controllo, non trattato con l’androgeno. Tutti i partecipanti avevano un ECOG performance status tra 0 e 2, ed erano quindi in grado di deambulare e prendersi cura di sé stessi.
Dopo 52 settimane, gli uomini sottoposti alla terapia sostitutiva con testosterone hanno ottenuto un miglioramento significativo del volume muscolare complessivo del corpo (P = 0,0108), della minzione (P = 0,0418), del funzionamento fisico (P = 0,0318), della circonferenza vita (P = 0,0051) e della funzione erettile (P = 0,0049), misurata con l’International Index of Erectile Function (IIEF). Inoltre, si è osservata una tendenza al miglioramento del funzionamento emotivo (P = 0,0727), misurato con il Short Form-36 Health Survey (SF-36).
Gli uomini del gruppo di controllo, invece, non hanno ottenuto miglioramenti statisticamente significativi in nessuna di queste misure e, anzi, hanno mostrato un aumento del giro vita.
Konaka ha spiegato in un’intervista che il ricorso alla terapia sostitutiva con testosterone è meno comune in Giappone che nei Paesi occidentali, in parte perché l'assicurazione sanitaria giapponese copre solo le iniezioni, e non la formulazione in gel dell’ormone. Inoltre, ha aggiunto, c’è ragione di credere che il trattamento funzioni in modo diverso negli uomini giapponesi rispetto a quelli europei. "La terapia ormonale è molto, molto efficace nei pazienti giapponesi con un cancro alla prostata, per cui è possibile che questa popolazione abbia una risposta diversa agli ormoni rispetto a quella occidentale" ha detto l’urologo.
Irwin Goldstein, presidente dell'Institute for Sexual Medicine di San Diego e moderatore della sessione in cui è stato presentato il lavoro, ha messo in dubbio che 52 settimane possano essere sufficienti per considerare lo studio ‘a lungo termine’, ma al tempo stesso ha elogiato il team giapponese per aver misurato anche gli aspetti relativi alla salute mentale.
H- Konaka, et al Effects of long-term androgen replacement therapy on physical and mental status in aging males with late-onset hypogonadism: results of a phase III, multicenter, randomized, controlled trial. AUA 2013; abstract 1236.
Altri Studi
Ipogonadismo a esordio tardivo, terapia con testosterone può migliorare la qualità di vita
Altri articoli della sezione Altri Studi

Endometriosi: Organon interrompe lo sviluppo di OG-6219 dopo il fallimento in fase II

Ranibizumab a rilascio continuo: efficacia e sicurezza nel trattamento di DME e nAMD

Nefropatia da IgA: l'anticorpo anti-APRIL sibeprenlimab riduce la proteinuria oltre il 50% nello ...

Atacicept nella nefropatia da IgA: risultati promettenti e sfida regolatoria con Otsuka

GSK rilancia l'antibiotico tebipenem: prima carbapenemica orale
