Nefropatia da IgA: l'anticorpo anti-APRIL sibeprenlimab riduce la proteinuria oltre il 50% nello studio VISIONARY
Nel panorama delle terapie innovative per la nefropatia da immunoglobulina A (IgAN), una malattia rara e progressiva che può condurre all’insufficienza renale terminale, sibeprenlimab l’anticorpo monoclonale sviluppato dalla casa farmaceutica Otsuka, si sta affermando come una delle opzioni più promettenti.
I dati intermedi dello studio di Fase III VISIONARY, appena presentati al congresso annuale dell’European Renal Association (ERA), hanno mostrato che il trattamento con sibeprenlimab ha determinato una riduzione della proteinuria del 51,2% rispetto al placebo dopo nove mesi di terapia, raggiungendo l’endpoint primario dello studio, ovvero la variazione del rapporto proteine/creatinina urinario nelle 24 ore (uPCR) rispetto al basale.
Lo studio, che ha coinvolto 510 pazienti adulti con IgAN in trattamento standard (ACE-inibitori o ARB, con o senza SGLT2-inibitore), rappresenta la più ampia sperimentazione clinica di Fase III condotta finora su questa patologia. Il farmaco viene somministrato tramite iniezione sottocutanea ogni quattro settimane, utilizzando una siringa preriempita che consente anche l’autosomministrazione domiciliare, offrendo così maggiore praticità ai pazienti.
“Sono molteplici i vantaggi offerti dal trattamento che interviene direttamente sulla patogenesi della malattia, bloccando la produzione delle IgA degalattosidate – sottolinea il prof. Loreto Gesualdo, Ordinario di Nefrologia presso l’Università di Bari Aldo Moro -. Questo approccio terapeutico innovativo apre nuove prospettive per i pazienti affetti da nefropatia da IgA. Ha dimostrato un’efficacia del ridurre del 50% la proteinuria; inoltre la semplicità di somministrazione, tramite iniezioni mensili, favorisce un’aderenza ottimale alla terapia. L’auspicio è che questo trattamento sia reso presto disponibile in Europa e, successivamente, in Italia. Così potremo rispondere concretamente all’esigenze insoddisfatte dei pazienti, spesso giovani, affetti da una nefropatia purtroppo progressiva”.
Meccanismo d’azione di sibeprenlimab
Sibeprenlimab è un anticorpo monoclonale sperimentale che agisce selettivamente legandosi e inibendo l’attività di APRIL (A Proliferation-Inducing Ligand), una citochina appartenente alla famiglia del TNF che svolge un ruolo cruciale nella patogenesi della IgAN.
APRIL promuove la produzione di IgA1 galattosio-deficiente (Gd-IgA1), molecola che favorisce la formazione di immunocomplessi patogeni nei glomeruli renali. L’inibizione di APRIL da parte di sibeprenlimab riduce i livelli sia di IgA totale sia di Gd-IgA1, limitando così la formazione di immunocomplessi e la progressione del danno renale. Questo meccanismo d’azione, mirato a un driver immunologico specifico della malattia, rappresenta un avanzamento rispetto alle terapie tradizionali, che si basano prevalentemente sul controllo della pressione e della proteinuria con farmaci antipertensivi e immunosoppressori generici.
Sicurezza e prospettive regolatorie
Il profilo di sicurezza di sibeprenlimab si è confermato favorevole anche nei dati intermedi: il 76,3% dei pazienti trattati ha riportato eventi avversi emergenti dal trattamento (TEAE) rispetto all’84,5% del gruppo placebo, mentre gli eventi avversi gravi sono stati rispettivamente il 3,9% e il 5,4%. Questi risultati sono in linea con quanto osservato negli studi precedenti, rafforzando l’ipotesi di una buona tollerabilità del farmaco.
Sulla base di questi dati, Otsuka Pharmaceutical ha presentato la richiesta di autorizzazione all’immissione in commercio (BLA) presso la FDA, che ha concesso la Priority Review con decisione attesa entro il 28 novembre 2025. Se approvato, sibeprenlimab potrebbe essere disponibile negli Stati Uniti già entro la fine del 2025, anticipando di circa sei mesi il potenziale lancio di altri concorrenti.
Panorama competitivo e altre terapie emergenti per la IgAN
Il settore della nefropatia da IgA sta vivendo un’intensa fase di innovazione terapeutica. Tra i principali competitor di sibeprenlimab si segnala atacicept (Vera Therapeutics), un inibitore duale di BAFF e APRIL, che nello studio di Fase III ORIGIN ha ottenuto una riduzione della proteinuria del 42% rispetto al placebo dopo 36 settimane. Anche per atacicept il profilo di sicurezza è risultato favorevole e la richiesta di approvazione accelerata alla FDA è prevista per il quarto trimestre 2025, con potenziale lancio nel 2026.
Oltre agli anticorpi monoclonali, sono recentemente arrivati sul mercato anche farmaci orali con meccanismi d’azione innovativi. Fabhalta (iptacopan, Novartis) è un inibitore selettivo della via alternativa del complemento, approvato dalla Fda con procedura accelerata sulla base di una riduzione della proteinuria del 35% a nove mesi nello studio APPLAUSE-IgAN.
Vanrafia (atrasentan, Novartis) è invece un antagonista selettivo dei recettori dell’endotelina A, anch’esso approvato in via accelerata dopo aver dimostrato una riduzione della proteinuria del 36,1% nello studio ALIGN.
Tarpeyo (budesonide, Calliditas Therapeutics) è l’unico corticosteroide orale ad aver ottenuto l’approvazione piena della FDA, dimostrandosi in grado di rallentare la perdita della funzione renale nei pazienti con IgAN. Infine, Filspari (sparsentan, Travere Therapeutics) rappresenta un ulteriore antagonista recettoriale orale già disponibile per la IgAN.
Prospettive future e importanza della riduzione della proteinuria
La riduzione della proteinuria è riconosciuta come un marcatore surrogato fondamentale per ritardare la progressione verso l’insufficienza renale terminale nella IgAN. Tuttavia, la valutazione dell’efficacia a lungo termine dei nuovi farmaci richiederà il completamento degli studi in corso, che prevedono endpoint secondari come la variazione della velocità di filtrazione glomerulare stimata (eGFR) su 24 mesi. Il completamento dello studio VISIONARY è previsto per l’inizio del 2026, mentre i dati a due anni degli altri principali trial saranno disponibili tra il 2026 e il 2027.
L’arrivo di terapie mirate come sibeprenlimab potrebbe cambiare radicalmente la gestione della nefropatia da IgA, offrendo ai pazienti nuove speranze di rallentare la progressione della malattia e migliorare la qualità di vita. L’attenzione ora si concentra sulla conferma dei benefici a lungo termine e sulla possibilità di combinare diversi approcci terapeutici per massimizzare i risultati clinici.
Fonti:
Otsuka Pharmaceutical Co., Ltd. "Otsuka Sibeprenlimab Phase 3 Data Show a Statistically Significant and Clinically Meaningful Proteinuria Reduction for the Treatment of Immunoglobulin A Nephropathy (IgAN)." News Release, 6 giugno 2025. leggi
BusinessWire. "Otsuka Sibeprenlimab Phase 3 Data Show a Statistically Significant and Clinically Meaningful Proteinuria Reduction for the Treatment of Immunoglobulin A Nephropathy (IgAN)." 6 giugno 2025. leggi
Managed Healthcare Executive. "FDA Grants Priority Review to Sibeprenlimab for the Kidney Disease IgAN." 28 maggio 2025. leggi