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La corsa globale ai bispecifici: Summit, MSD e BioNTech in prima linea

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Noto anche come AK112, ivonescimab è un anticorpo monoclonale bispecifico sviluppato da Akeso Biopharma, progettato per bloccare simultaneamente il recettore PD-1 e il fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGF). Questa duplice azione mira a potenziare la risposta immunitaria antitumorale e a inibire l'angiogenesi, processi fondamentali nella progressione del carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC).

La molecola è stata approvata in Cina nel maggio 2024 per il trattamento di pazienti con NSCLC non squamoso localmente avanzato o metastatico, con mutazioni del recettore del fattore di crescita epidermico (EGFR), che hanno mostrato progressione dopo terapia con inibitori della tirosin-chinasi (TKI).

Il meccanismo d'azione di ivonescimab si basa su una struttura tetravalente che combina un frammento di anticorpo anti-PD-1 in formato scFv con un anticorpo completo anti-VEGF. Questa configurazione consente un legame cooperativo tra i due target, aumentando l'affinità di legame e l'efficacia antitumorale. Inoltre, la regione Fc è stata modificata per ridurre le reazioni avverse immuno-mediate, migliorando il profilo di sicurezza del farmaco.

Confronto con Keytruda e dati clinici
In uno studio di fase III condotto in Cina, ivonescimab ha mostrato una riduzione del 49% del rischio di progressione della malattia o morte rispetto a pembrolizumab nei pazienti con NSCLC non squamoso come trattamento di prima linea. Sebbene l'analisi intermedia della sopravvivenza globale abbia indicato una riduzione del rischio di morte del 22,3% rispetto a pembrolizumab, questa differenza non ha raggiunto la significatività statistica. Tuttavia, questi risultati hanno suscitato un notevole interesse nella comunità scientifica e tra le aziende farmaceutiche.

Summit Therapeutics, partner di Akeso, ha avviato studi clinici di fase III a livello globale per valutare l'efficacia di ivonescimab in pazienti con NSCLC che hanno mostrato progressione dopo terapia con TKI. I risultati di questi studi sono attesi per la metà del 2025 e potrebbero confermare i dati promettenti ottenuti in Cina.

La risposta della concorrenza: MSD e BioNTech
Di fronte ai risultati positivi di ivonescimab, MSD ha stipulato un accordo di licenza esclusiva con LaNova Medicines per lo sviluppo di LM-299, un anticorpo bispecifico che mira anch’esso a PD-1 e VEGF. L'accordo prevede un pagamento iniziale di 588 milioni di dollari e potenziali milestone fino a 2,7 miliardi di dollari. LM-299 è attualmente in fase I di sperimentazione clinica in Cina.
Parallelamente, BioNTech ha acquisito Biotheus per sviluppare BNT327, un anticorpo bispecifico che colpisce PD-L1 e VEGF.

In uno studio di fase Ib/II su pazienti con carcinoma mammario triplo negativo localmente avanzato o metastatico, BNT327 ha mostrato un tasso di risposta globale del 73,8% e una sopravvivenza libera da progressione mediana di 13,5 mesi. BioNTech prevede di avviare ulteriori studi clinici per valutare l'efficacia di BNT327 in combinazione con altre terapie.

Prospettive future e impatto sul mercato
Con la scadenza del brevetto di Keytruda prevista per il 2028, il mercato dei trattamenti per il NSCLC è destinato a diventare ancora più competitivo. L'emergere di anticorpi bispecifici come ivonescimab, LM-299 e BNT327 rappresenta una nuova frontiera nella terapia oncologica, offrendo potenzialmente opzioni terapeutiche più efficaci e con un profilo di sicurezza migliorato. Tuttavia, la conferma dell'efficacia e della sicurezza di questi nuovi farmaci richiederà ulteriori studi clinici e un'attenta valutazione da parte delle autorità regolatorie.

Fonti:
Akeso, Inc. "Ivonescimab injection. leggi

Business Wire. "Merck Closes Exclusive Global License Agreement for LM-299." leggi

BioSpace. "BioNTech Builds Case for PD-L1/VEGF Bispecific With Promising Breast Cancer Data." leggi

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