Secondo i dati appena diffusi da Cegedim Strategic Data (CSD), le spese per il marketing e la vendite sostenuti nel corso del 2010 a livello mondiale dalle compagnie farmaceutiche sono leggermente aumentate: +1,5% sul 2009, per un totale di 91 miliardi di dollari. Ciò tuttavia, si deve a una crescita sostenuta nei paesi emergenti, Cina, Giappone e America Latina, che controbilancia i forti tagli operati in Usa e in Europa.

CSD ha realizzato un’analisi molto accurata che ha coinvolto 30 paesi, prendendo in esame le spese sostenute dalle aziende farmaceutiche per il personale di vendita, la distribuzione di campioni di medicinali, i meeting, le attività cosiddette direct-to-consumer, la pubblicità, le attività sul web e su altri canali sempre riconducibili al marketing.

Sono stati presi in esame i dati provenienti da analisi condotte su oltre 200mila tra medici, farmacisti e altro personale sanitario per fornire un’analisi molto accurata dell’attività promozionale effettuata dalle aziende.

La spesa riservata a congressi e altri eventi ha visto un aumento medio del 5% raggiungendo a livello mondiale la somma di 13 miliardi di dollari, soprattutto per le attività effettuate in Giappone (+14%), Cina (+19%) e America Latina (+18%). Negli Stati Uniti si è infatti osservato un calo del 17% e in Europa del 7%.

Quello dei congressi e dei meetings, specialmente nei mercati emergenti, è visto come un modo per le aziende di ottenere un’interazione di qualità con un numero elevato di specialisti. Nei paesi occidentali, le normative più recenti stanno rendendo più oneroso, e di fatto disincentivano, questo tipo di attività.

Sempre nel 2010, la spesa globale riservata alla forza vendita e alla promozione è cresciuta del 2,2% a 56,1 miliardi di dollari, rappresentando il 61% dei costi di marketing presi in esame. Ma i tagli negli Stati Uniti sono stati ingenti: diverse grandi aziende hanno tagliato il loro numero di addetti di oltre il 10%, così come in Europa. Discorso inverso in Cina, America Latina e Giappone, che hanno aumentato anche di una percentuale a due cifre il numero di informatori e altri addetti alla promozione. L’indagine ha rivelato che 9 grandi aziende si 10 hanno effettuato tagli consistenti alla loro reti di informatori medico scientifici presenti in Usa e in Europa.

Le scadenze brevettuali, pipeline poco produttive e i limiti regolatori sempre più stringenti stanno spingendo le aziende a cercare la massima efficienza, soprattutto nella riduzione del personale impiegato nell’informazione medica. Le prospettive di crescita future del mercato farmaceutico sono concentrate in Asia e in America Latina ed è qui, non a caso, che le aziende stanno investendo di più.