Dopo il solito tira e molla, durato però solo qualche giorno, Takeda ha ufficializzato l’acquisizione di Nycomed. L’azienda giapponese sborserà 9,6 miliardi di euro ($13,7 miliardi di dollari). Si tratta della più grande acquisizione finora mai effettuata da un’azienda giapponese.

L’acquisizione consente a Takeda di entrare in possesso dell’anti Bpco roflumilast e di alcuni altri farmaci ad uso della medicina generale e del settore ospedaliero (pantoparazolo, paratormone, prodotti analgesici e per la riparazione tissutale ecc), così come nel mercato OTC. L’altro elemento importante è che con questa acquisizione Takeda si espande in Europa, dove in termini di fatturato raddoppia la propria presenza, e nei paesi emergenti. La multinazionale giapponese cerca così di compensare la perdita di copertura brevettuale di pioglitazone prevista nel 2013.

Non rientrano nell'accordo le attività dermatologiche di Nycomed in Usa, e la filiale americana della società svizzera è diventata una società indipendente con 700 dipendenti e circa 500 milioni di fatturato. Nycomed Usa d'ora in avanti opererà in maniera autonoma con le divisioni Fougera ePharmaDerm. Il quartier generale di Nycomed Usa è a Melville, nello stato di New York.

Lo scorso anno i profitti di Nycomed sono ammontati a 774,9 milioni di euro su ricavi per 3,17 miliardi, di cui il 39% derivano dai paesi emergenti. Anche questo è un forte motivo di interesse per Takeda che attualmente dipende troppo dai mercati giapponese e americano in cui genera l’86% dei propri ricavi. La società giapponese ha intrapreso un processo di internazionalizzazione al quale l'acquisizione di Nycomed darà maggior slancio.

Lo scorso anno, il CEO di Takeda, Yasuchika Hasegawa, aveva dichiarato che Takeda stava cercando con determinazione un’acquisizione internazionale. Lo scorso 31 marzo, alla chiusura dell’anno fiscale giapponese, la società aveva 10,8 miliardi di dollari di liquidità netta e investimenti a breve. Quella odierna è la più grande acquisizione mai affrontata da Takeda che nel 2008 aveva acquisito Millenium per $8,8 mld.

Nycomed, società privata con sede a Zurigo in Svizzera, ha 12.500 dipendenti, ed è controllata dal fondo di private equity Nordic Capital e dal Credit Suisse Group e da altre società finanziare (Coller International Partners e Avista). Già nel 2009 Nycomed aveva cercato acquirenti, ma il momento finanziario era negativo e la cosa non è poi andata avanti. Adesso invece l’occasione è stata buona per realizzare l’investimento.


Breve storia di Nycomed
L’Azienda nasce nel 1874 con il nome di Nyegaard & Co, quando il farmacista norvegese Morten Nyegaard inizia a importare prodotti farmaceutici. Al tempo l'azienda era meglio conosciuta con il nome NYCO e  solo quasi un secolo dopo cambierà il nome in Nycomed.

Nel 1913, Nycomed inizia a sviluppare prodotti farmaceutici propri e 12 anni più tardi inizia anche a svolgere un’attività di ricerca.

Nel 1974 l’azienda sviluppa Amipaque, un agente di contrasto che aumenta la sicurezza dei raggi X. Circa vent’anni più tardi stipula un accordo da 1,34 miliardi di dollari con il gruppo Amesham e si impegna nell’imaging e nelle biotecnologie.  L’accordo è stato il primo in un periodo di privatizzazioni volute durante gli anni ’80 dal Primo Ministro britannico Margaret Thatcher.

Nel 1999 Nycomed Amersham per 548 milioni di dollari vende il business farmaceutico, che rappresentava il 70% del fatturato, alla società finanziaria svedese Nordic Capital.

Nel 2002 Nordic acquista il restante 30% di Nycomed e poi la vende a un consorzio guidato dalla DLJ Merchant Banking e Blackstone, per 1,23 miliardi di dollari. Tre anni più tardi, Nordic riacquista il 51% di Nycomed per 1,14 miliardi di dollari.

Nel 2006, con un esborso di 5,73 miliardi di dollari, Nycomed acquista la divisione farmaceutica di Altana AG, al tempo una delle ultime società europee ad attività mista chimico-farmaceutica. In quell’anno il quartier generale passa dalla Danimarca a Zurigo. Nel 2009 l’azienda tenta di acquistare Solvay che alla fine Abbott si è aggiudicata.

Nel 2010  l’Ema approva roflumilast (Daxas), per la terapia della Bpco. Lo scorso mese di marzo, il  medicinale ha ricevuto anche l’approvazione dall’Fda.