Cardiologia

MSD non chiederà la registrazione di anacetrapib, fine delle ricerche sul colesterolo buono

MSD ha annunciato che non cercherà di ottenere la registrazione di anacetrapib, il suo anticolesterolo sperimentale che agisce come inibitore dell'enzima CETP. "Dopo una valutazione approfondita, abbiamo concluso che il profilo clinico di anacetrapib non supporta la registrazione del farmaco" ha dichiarato Roger Perlmutter, presidente dei Merck Research Laboratories.

Arrivare fino in fondo alla fase III che ha arruolato oltre 30mila pazienti. Ottenere un risultato clinico abbastanza soddisfacente (non buono, però) e alla fine decidere di non chiedere nemmeno la registrazione del farmaco le cui potenzialità, evidentemente,  non sono più quelle ipotizzate inizialmente.

E’ quanto ha deciso di fare l’americana MSD che ha annunciato che non cercherà di ottenere la registrazione di anacetrapib, il suo anticolesterolo sperimentale che agisce come inibitore dell’enzima CETP. "Dopo una valutazione approfondita, abbiamo concluso che il profilo clinico di anacetrapib non supporta la registrazione del farmaco” ha dichiarato Roger Perlmutter, presidente dei Merck Research Laboratories.

In agosto, in occasione del congresso dell’ESC, MSD aveva riportato i dati dello studio di Fase III REVEAL, che ha mostrato come anacetrapib riduca il rischio di eventi coronarici maggiori del 9 per cento rispetto al placebo in pazienti con malattia vascolare aterosclerotica che già ricevevano un regime di farmaci anticolesterolo (al basale il valore delle HDL era di 61 mg/dL).

Quale poteva essere lo spazio clinico per anacetrapib, il cosiddetto “place in therapy”? Quei pazienti che non tollerano le statine o nelle quali la combinazione di statine ed ezetimibe non è sufficiente. Uno ambito intermedio tra le terapie attuali e quelle con i nuovi (e costosi) anti PCSK9. Evidentemente, dopo attente analisi, MSD ha ritenuto che questo spazio fosse troppo limitato e non riuscisse a compensare gli enormi sforzi del lancio globale di un nuovo farmaco.

La decisione di MSD pone fine allo sviluppo di farmaci anticolesterolo che agiscono bloccando la sintesi dell’enzima CEPT. In precedenza, già tre grandi aziende -Pfizer, Roche e Lilly- avevano visto fallire i loro sforzi. Infatti i tre predecessori di anacetrapib - torcetrapib, dalcetrapib e evacetrapib - erano stati ritirati dal loro sviluppo, il primo per problemi cardiovascolari dovuti all’innalzamento pressorio determinato dal farmaco, gli altri due per scarsa efficacia.

Una fine dunque ingloriosa non solo per il farmaco, ma per l’intera classe dei CEPT e anche per l’ipotesi che l’innalzamento del colesterolo HDL (che è il principale  meccanismo di azione di questi farmaci), quello buono, potesse dare dei reali benefici clinici.