Cardiologia

Regime contenente bortezomib migliora la sopravvivenza nell'amiloidosi da catene leggere

Il trattamento di prima linea con l'inibitore del proteosoma bortezomib, in associazione a desametasone e a un agente alchilante, migliora la sopravvivenza dei pazienti con insufficienza cardiaca sintomatica dovuta all' amiloidosi da catene leggere (AL), una malattia fatale caratterizzata dalla deposizione in sede extracellulare di frammenti di anticorpi.

Il trattamento di prima linea con l’inibitore del proteosoma bortezomib, in associazione a desametasone e a un agente alchilante, migliora la sopravvivenza dei pazienti con insufficienza cardiaca sintomatica dovuta all’ amiloidosi da catene leggere (AL), una malattia fatale caratterizzata dalla deposizione in sede extracellulare di frammenti di anticorpi.

Lo studio è stato condotto dal Dr Brett Sperry e colleghi della Cleveland Clinic Foundation e pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology.

Nello studio, i pazienti trattati con il regime terapeutico contenete bortezomib hanno mostrato una riduzione del 20% del rischio di mortalità, rispetto ai soggetti trattati con altri regimi ( hazard ratio 0,20; P=0,006).

L’associazione è rimasta significativa anche dopo aggiustamento per alcuni fattori del sistema di stadiazione Mayo come la troponina T e la porzione N-terminale del peptide natriuretico di tipo B,  che conferiscono una prognosi sfavorevole.

Come spiegano gli autori, la prognosi dei pazienti con insufficienza cardiaca dovuta all’amiloidosi AL è molto sfavorevole e la sopravvivenza è inferiore a un anno.

L'amiloidosi è una malattia caratterizzata dalla deposizione in sede extracellulare di materiale proteico a ridotto peso molecolare ed insolubile, detto amiloide, per la proprietà simile a quella dell'amido di reagire con lo iodio.

Nell'amiloidosi AL, i depositi di amiloide sono formati da frammenti di anticorpi, le catene leggere, prodotti dalle plasmacellule. Si tratta della forma più comune di amiloidosi.

L'amiloidosi AL colpisce più spesso il cuore (nel 75% dei pazienti), i reni (nel 65% dei casi), il fegato (20%) e i nervi che trasmettono la sensibilità dai piedi e dalle mani e quelli che regolano la pressione arteriosa (20%). In alcuni casi i pazienti hanno un aumento di dimnsioni della lingua e macchie di colore rosso porpora sulla pelle del volto, in particolare intorno agli occhi, e del collo. Spesso più di un organo è coinvolto nello stesso paziente.

Circa la metà dei pazienti con amiloidosi AL presenta insufficienza cardiaca sintomatica.

Nello studio, i ricercatori hanno valutato 119 pazienti con amiloidosi AL confermata e con sintomi di insufficienza cardiaca di classe funzionale NYHA 2-4, ricoverati presso la Cliveland Clinic tra il 2004 e il 2015.

Bortezomib è stato somministrato per via sottocutanea o endovenosa alla dose da 1,3 1.3 mg/m2 al giorno in associazione a desametasone in varie dosi una volta alla settimana per un circo di 28 giorni. Gli agenti alchilanti utilizzati nello studio e somministrati in associazione ai primi due farmaci includevano ciclofosfamide o melfelan. Sono stati utilizzati anche talidomide e lenalidomide.

Dei 106 pazienti trattati con la chemioterapia, 40 hanno ricevuto il regime contenente bortezomibe e 66 altri regimi.

Il follow up medio era di 465 giorni. Il 65% dei partecipanti trattati è deceduto. Al contrario, tutti i pazienti che non avevano ricevuto alcuna terapia sono deceduti entro una media di 47 giorni dall’arruolamento.

Circa la metà dei pazienti trattati con il regime contenente bortezomib è deceduto, ma la sopravvivenza media in questo gruppo era di 821 giorni, significativamente superiore rispetto ai pazienti trattati con altri regimi terapeutici, in cui il 76% è deceduto, con una sopravvivenza media di 223 giorni (p<0,001).

Tutte le morti osservate nello studio erano associate alla malattia e in particolare a insufficienza cardiaca progressiva, aritmia e disfunzione autonomica con ipotensione.

In base ai risultati di questo studio gli esperti raccomandano l’uso del regime terapeutico a base di bortezomib come prima linea di trattamento dell’amiloidosi AL.

Brett Sperry et al., Efficacy of Chemotherapy for Light-Chain Amyloidosis in Patients Presenting With Symptomatic Heart Failure,  Am Coll Cardiol. 2016;67(25):2941-2948.
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